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venerdì 7 agosto 2009

De Laurentis come Moratti?

In questi giorni ho un pensiero ricorrente in testa... Penso a De Laurentis e ai suoi sforzi sempre più energici nel cercare di cambiare rotta e mi viene in mente Moratti che ci ha messo oltre dieci anni per capire come vincere qualcosa e come costruire con criterio una società e una squadra.

A De Laurentis è venuta quella smania di cambiare che tanti anni ha accompagnato Moratti con risultati ogni volta più deludenti a fronte di investimenti enormi.

Spero che sia vero il motto per cui il calcio di agosto non conta nulla...non me la sento di criticare la squadra per lo "spettacolo" con l'Espanol ma è chiaro che io, come altri tifosi, siamo "traumatizzati" dagli spettacoli osceni della scorsa stagione e quello di mercoledì sera ci è sembrato troppo simile a quegli orrori.

Tatticamente abbiamo rivisto la solita minestra riscaldata: poco movimento senza palla, specie nel secondo tempo, pochissime idee, esterni che non supportano la manovra o, in quei rari casi in cui lo fanno, vengono ignorati oppure ricevono palla sul piede e non sulla corsa rendendo asfittica la manovra, il solito Hamsik fantasma (anche se ha avuto l'occasione più ghiotta della partita).

Note indubbiamente positive sono l'entusiasmo di Quagliarella (ancora lontano dalla migliore condizione) e l'impegno del Pocho, anche lui però apparso ancora appesantito dalla dura preparazione austriaca e che ha offerto solo qualcuno dei suoi straordinari spunti in velocità.

Il Presidente ha ribadito quello che io ho scritto sin dalla fine della scorsa stagione... andatevi a rileggere il mio posto del 6 maggio (!!!)...lo so che è poco elegante autocitarsi, però ecco cosa scrissi tre mesi fa:

Facciamo un po' di conti: l'anno prossimo la rosa, portieri compresi, dovrebbe essere di non più di 25 giocatori (considerando che non avremo coppe europee). In pratica dovremo cedere almeno 10 giocatori in più di quanti ne acquisteremo, numero che potrebbe calare se la società decidesse di tenerne ancora 3 o 4 in comproprietà/prestito anche per il prossimo anno.Quale sarà la difficoltà? Convincere i giocatori da cedere ad accettare categoria e/o ingaggi più bassi in una congiuntura di grave crisi finanziaria che, vedrete, si farà sentire quest'estate anche nel calcio! In bocca al lupo! Non voglio essere nei panni di Aurelio, Marino e Donadoni! Speriamo bene!

Costruire una grande squadra richiede (e ha sempre richiesto) anni di lavoro...la grandissima Juve degli anni '70-'80 venne costruita, pezzo dopo pezzo, anno per anno dall'inizio degli anni '70, aggiungendo ogni anno uno o due innesti...il Napoli di Maradona richiese tra anni di lavoro prima di arrivare a vincere qualcosa...la stessa grande Inter di Moratti-padre...e potrei fare tantissimi altri esempi...forse solo il primo Milan di Berlusconi vinse quasi da subito, ma può davvero considerarsi un'eccezione...

Credo che dovremo avere molta pazienza e aspettare che questo Presidente, che dice di aver capito finalmente il mondo del calcio, compia ancora tanti errori di inesperienza e di esuberanza e che le strutture della società e della squadra si evolvano nel tempo...ci vuole tempo e pazienza, signori miei... quello che in genere manca a noi napoletani...me per primo!

FORZA NAPOLI!!!

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