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domenica 9 maggio 2010

Grazie a tutti!


Grazie Napoli!

Dopo aver raggiunto l'obiettivo dichiarato ad inizio stagione, oggi si è realizzato quello che io sognavo (e non ho scritto per scaramanzia) alla fine del mio post di commento alla vittoria di domenica scorsa. Sognavo una vittoria azzurra e l'ennesima prodezza (anche un pareggio) di un Parma che ha onorato questo finale di campionato, strappandoci il sogno Champions, ma poi battendosi con grandissimo valore contro Roma (pur perdendo) e Juventus.

E così non solo torniamo in Europa, ma raggiungiamo un altro importante obiettivo, ossia evitare di dover iniziare il ritiro a inizio luglio per giocare il preliminare di Europe League a fine luglio che avrebbe sconvolto i tempi di preparazione estiva con possibili ripercussioni su tutta la prossima stagione azzurra.

Il Napoli abbraccerà l'Europa subito dopo ferragosto e, prima dell'inizio del campionato (e del mercato) saprà già se la sua avventura europea potrà proseguire con la prima fase a gironi che potrebbe garantire i primi significativi introiti tra diritti televisivi e incassi.

Grazie Napoli!

Grazie al Presidente che, come recitava un cartello oggi alla stadio, ha voluto la bicicletta e ha pedalato, lui, totalmente incompetente di calcio, dalla C all'Europa in 6 anni, mantenendo promesse e programmi in un contesto difficile, in una città che non ha le risorse economiche e la potenza politica di Milano, Roma o Torino e alla luce della tremenda crisi economica che sta colpendo il mondo e negli ultimi tempi l'Europa e che condizionerà anche molti equilibri nel mondo del calcio forse in modi che ancora non immaginiamo.

Il Presidente ha commesso anche molti errori, ma qui va elogiata la sua capacità di riuscire sempre (come avvenne anche dopo la mancata promozione in B nel suo primo anno) a gestire i momenti di crisi: dopo 7 giornate, andate a rileggere anche questo blog, il morale di tutto l'ambiente era distrutto. Ricordo che descrivevo l'ambiente del San Paolo come quegli stadi di fine stagione dove trovavi quattro gatti, tipo Chievo, svociati e tristi. Questo era il Napoli e il San Paolo ad ottobre ed io ero terrorizzato, già dalla scorsa primavera, che potessimo fare una stagione difficile, terribile, come quella di squadre come Udinese, Lazio o la stessa Atalanta (non pronosticata tra le papabili alla B), perchè quando una stagione comincia così storta è facile rimanere nei bassifondi della classifica.

Il Presidente ha capito che la presenza di Marino (per un verso) e di Donadoni (per un altro) non avrebbero portato nulla di buono alla squadra: due sue scelte, rinnegate con sofferenza, ma ritenute da sacrificare perchè riconosciute non più adatte a gestire l'ambiente e il poteniale tecnico della squadra.

Un grazie a Mazzarri, che non ha mai promesso nessun obiettivo, per non caricare troppo le responsabilità della squadra, ma ha lavorato sapendo che il Presidente voleva l'Europa e ha mantenuto la promessa di valorizzare questa squadra e farla scendere in campo sempre cercando di dare tutto. Ho spesso usato varie metafore per spiegare perchè sognavo la Champions come tifoso, ma razionalmente ritenevo la squadra non adeguata a questo obiettivo. Quella che mi piace di più è la metafora del motore: non dovrei incitare nessuno a correre infrangendo il codice della strada e , soprattutto, mettendo a repentaglio la vita delle persone, ma quante volte sarà capitato, a chi come me ha una normale utilitaria, di essere "pressato" in autostrada dalla velocità di una potente auto sportiva. Ebbene, puoi reggere il confronto in velocità per qualche chilometro, se la strada è "mista", riesci a tenere la velocità di una potente auto sportiva, ma basta un tratto di strada appena più favorevole e l'auto sportiva accelera e se ne va.

Ho fatto più volte l'esempio del ciclista (ora che siamo in tempo di Giro d'Italia) o del maratoneta. In tutti i casi, vince chi ha il "motore" più potente e resistente e il Napoli razionalmente aveva un "motore" più leggero, seppur di poco, rispetto a Palermo o Samp.

Qualcuno protesta, dicendo che se la Samp o il Palermo vanno in Champions, allora è un fallimento degli azzurri. Non sono d'accordo perchè il Napoli è al suo terzo anno di serie A, mentre Samp e Palermo sono da diversi anni nell'orbita europea e le due società hanno lavorato costantemente e in silenzio, negli ultimi cinque anni, sia sul telaio delle rispettive rose titolari, sia nei loro settori giovanili (vedi Poli, Marilungo, Abel Hernandez, Pastore, ecc.).

Dico che il futuro è azzurro, perchè De Laurentiis sta applicando la stessa logica, avendo in prospettiva un potenziale di fatturato nettamente superiore rispetto alle squadre che oggi si contendono la Champions.

Anche se ho criticato spesso il Presidente,e continuerò a farlo quando lo riterrò necessario, devo ammettere che a oggi ha mantenuto tutte le sue promesse, fallendo finora soltanto il primo anno e lo scorso anno, ma complessivamente portando il Napoli là dove aveva promesso al suo arrivo a Napoli e ritengo che, con pazienza e passo dopo passo, il Napoli, con la crisi tecnica, societaria e progettuale di società come Milan, Fiorentina e Juventus, può nei prossimi anni inserirsi stabilmente tra le prime cinque società d'Italia e lottare anche per la Champions.

Questo sarà un anno non facile, anche sul mercato: l'attrattiva europea, anche se minore, potrebbe cominciare ad attrarre giocatori internazionali di livello medio-alto, anche se ancora non giocatori di primo livello. A mio avviso ci saranno tre ordini di difficoltà in questo mercato:

  • individuare i due-tre rinforzi chiave per la rosa dei titolari (in particolare il mediano e la prima punta);
  • innalzare il livello medio della rosa, fino a quei 22 giocatori che Mazzarri auspica per poter coprire con sufficiente tranquillità il difficile passaggio tra il giovedì sera europeo e la domenica pomeriggio italiana;
  • definire le situazioni contrattuali dei giocatori di ritorno a Napoli, le dodici spine di cui qualche giorno fa parlava Tuttonapoli.net in un articolo ripreso anche dal mio blog, anche se a mio avviso ci farei un pensiero in più su due o tre di loro, tipo Blasi, Calaiò e Mannini.

Tornando ai grazie, un grazie alla squadra che ha lottato su ogni campo, contro gli avversari e , troppo spesso purtroppo, anche contro gli arbitri: ma purtroppo il "motore" va reso più potente anche per reggere ai colpi degli errori arbitrali, siano essi in buona o, qualche volta, in malafede.

Bisogna mettere in conto, tra gli avversari, anche gli arbitri, e costruire una squadra che con la sua forza regga anche queste difficoltà.

Gli azzurri hanno lottato sempre, da quando è arrivato Mazzarri, con coraggio e con orgoglio. Qalche volta lo facevano anche con Donadoni, ma "a tratti"...ricordate la mia ironia sul continuo parlare di Donadoni dove il mister diceva sempre "a tratti" abbiamo giocato bene, "a tratti" abbiamo fatto questo, "a tratti" abbiamo imposto il nostro gioco, ecc.

E io a scrivere che " a tratti" sono bravi tutti, ma chi vince i campionati o raggunge i suoi obiettivi lo fa giocando "sempre", non "a tratti". E infatti, il Napoli ha giocato (quasi) sempre al massimo, sicuramente cercando sempre di onorare l'impegno, magari con alterna fortuna da un punto di vista tecnico, ma un sesto posto, conquistato dopo 37 giornate durissime e una partenza ad handicap, rappresenta un risultato straordinario di cui dobbiamo solo ringraziare questo ragazzi.

IL rammarico di quello che poteva essere e non è stato? Ho provato a spiegare, proprio dopo la sconfitta con quel Parma che oggi ci ha restituito parte di quello che ci aveva tolto, le ragioni di una "sconfitta", intendendo spiegare perchè e come certe scelte (o non scelte) fanno, in alcune singole partite decisive, la differenza in un'intera stagione.

Quella stessa differenza che, ad esempio, ha portato la Roma a perdere in casa con la Samp e, forse, a perdere lo scudetto: anche lì è questione di "motore", laddove la Roma ha sfruttato al massimo un motore certo molto meno potente del "Ferrari" interista.

Certo può accadere di tutto domenica prossima, tra Siena e Chievo, ma se tutto andrà come da pronostico la vittoria interista sarà la vittoria di quel motore che, appena può, fa la differenza anche se il motore avversario sta spingendo al massimo e sembra tener testa.

Dunque grazie Napoli, grazie Presidente, grazie a Mazzarri, un piccolo grazie anche a Marino che, pur tra tanti e gravissimi errori da me criticati duramente, ha però portato anche giocatori validi che oggi rappresentano un patrimonio importante. Grazie ai tifosi, oggi meravigliosi...

...insomma oggi dobbiamo essere orgogliosi di essere napoletani e tifosi del Napoli...da domani inziaranno di nuovo le parole, le critiche e la fiera dei sogni, ma oggi solo grazie!

Grazie a tutti!

Forza Napoli!!!

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