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sabato 10 settembre 2011

Serie A 2011-12: 2ª - Cesena-Napoli 1-3 (3' Lavezzi, 24' Guana, 67' Campagnaro, 87' Hamsik)


Beh, in fondo se Pandev non avesse preso in pieno la traversa a porta vuota (più facile segnale che colpire il legno!), sarebbe finita come lo scorso anno, ma anche questo 3 a 1 è il frutto di un dominio che, come lo scorso anno, si concretizza nel secondo tempo, dopo oltre 60 minuti di sofferenza.

La partita vola a mille all'ora sul bellissimo sintetico del Manuzzi e il Napoli denuncia di non avere ancora una condizione fisica ottimale, soffrendo, come temuto alla vigilia, gli spunti veloci degli attaccanti bianconeri.

La partita sembra schiudersi facilmente alle ambizioni del Napoli: su rimessa laterale lunghissima Campagnaro pesca il Pocho liberissimo in area di rigore.

Il Cesena però, dopo un iniziale disorientamento, comincia a correre a tutta e i giocatori azzurri, evidentemente ancora non pronti sul piano della velocità, soffrono maledettamente specie sul lato difensivo sinistro dove Aronica è messo sistematicamente in mezzo tra i centrocampisti e gli attaccanti e sui palloni alti nelle azioni di calcio d'angolo dove Benalouane (al 1') e Comotto (poco prima del pareggio) staccano in area indisturbati.

L'azione del pareggio cesenate con Guana rappresenta in pieno i limiti attuali della squadra azzurra: il Cesena passa in gran velocità rubando palla in mediana e infilando la difesa azzurra dal lato sinistro di Aronica con cross radente al centro dove Guana anticipa un incerto Cannavaro.

Il Napoli si disunisce e il Cesena prova ad approfittarne: dopo una grande occasione costruita dal Pocho, è De Sanctis che salva su Mutu e poi su Candreva negli ultimi tre minuti del primo tempo, per finire con un salvataggio di Cannavaro sempre su Mutu.

Nella ripresa il ritmo cala nettamente: giocare a tutta con questo caldo, su un terreno così veloce, all'esordio in campionato è un lusso che nessuna squadra si può permettere. Il calo del Cesena agevola la crescita del centrocampo azzurro e guardacaso la difesa azzurra comincia a non vedere più tanto traffico dalle sue parti.

In tre minuti il difensore Benalouane fa la frittata: una tirata di maglia al Pocho e un fallo di mano volontario a spezzare una verticalizzazione fanno due cartellini gialli, quindi rosso (siamo al 55'). Dopo 5 minuti entra Hamsik al posto di un evanescente Santana e i due eventi sono "la tempesta perfetta" per affossare il Cesena e  far volare gli azzurri.

Il Napoli diventa padrone assoluto del centrocampo, agevolato anche dalle scellerate sostituzioni di Giampaolo che lascia solo difensori e attaccanti togliendo quasi tutti i centrocampisti (Colucci e Parolo). Hamsik appare in uno stato di grazia e dispensa assist, tiri in porta e gol. Il povero portiere bianconero Ravaglia si vede spuntare tiri e attaccanti azzurri da tutte le posizioni e riesce giusto un paio di volte a evitare il peggio.

Interessante lo schiaramento tattico dal 67' all'83' dove Pandev entra al posto di Aronica, Maggio e Dossena arretrano sulla linea dei centrali difensivi, Cavani si defila sul lato destro con Hamsik al centro e Lavezzi sulla sinistra e col macedone punta centrale: una sorta di 4-2-3-1 che garantisce agli azzurri copertura difensiva, possesso palla e pericolosità in avanti.

Nel finale si torna all'antico con l'uscita del Pocho e l'ingresso di Fernandez.

3 a 1 e tutti a casa: non si vinceva all'esordio dal 1994, non si vinceva all'esordio in trasferta con più di un gol di scarto dal 1977: considerando che le grandi soffrono sempre con le piccole ad inizio campionato, si tratta di una vittoria da accogliere con grande soddisfazione, senza trascurare e i segnali di allarme e gli errori del primo tempo su cui mi soffermo in dettaglio nelle pagelle...e adesso tutti a Manchester! Inizia la Champions!

***
De Sanctis: 6,5 - Sorpreso, ma incolpevole sul gol del pareggio di Guana, si fa sentire a fine primo tempo con due paratissime su Mutu e Candreva. Dovrebbe uscire di più sugli angoli dove i difensori azzurri nel primo tempo soffrono quasi sistematicamente. Ripresa di tutto riposo.

Campagnaro: 9 - In condizioni fisiche e mentali eccezionali: è suo il colpo di genio, la rimessa laterale lunghissima a pescare solissimo il Pocho per il gol del vantaggio, nella ripresa segna di rapina il gol del vantaggio che spezza l'equilibrio. In difesa è di gran lunga il più attento dei centrali con diagonali in qualche caso provvidenziali. Favoloso!


Cannavaro: 6 - Nel primo tempo molto svagato, si fa anticipare da Guana in occasione del gol del pareggio, sbaglia i tempi nel far salire la linea difensiva per il fuorigioco, impreciso nei lanci lunghi, poco protetto dal centrocampo. Nella ripresa cresce il livello della linea mediana, cala il Cesena e Paolo si riprende, sfiorando anche il gol su calcio d'angolo un minuto prima del gol di Campagnaro.

Aronica: 6 - Dal suo lato nel primo tempo arrivano i pericoli maggiori. Sia ben chiaro, non è tutta colpa di Totò: se arrivano così tanti pericoli significa che non è abbastanza protetto dalla linea mediana. Infatti nella ripresa la linea mediana cresce e Totò non soffre più (dal 66' Pandev: 6 - Sufficienza di incoraggiamento anche se la traversa colpita a porta vuota, con Maggio a fianco a lui che strozza l'esultanza in gola, grida vendetta. Si posiziona da centrale d'attacco facendo dirottare Cavani sul lato destro. Appare però già  in buona condizione e a suo agio)

Maggio: 6,5 - A corrente alternata: nel primo tempo qualche buona discesa, un gol capolavoro con tiro al volo su assist di Dossena fallito per un soffio, un ottimo lavoro difensivo in una situazione pericolosa contro Mutu, ma anche alcune incertezze e molte pause. Nella ripresa, complice anche il calo del Cesena, gestisce a suo piacimento fase difensiva e fase offensiva, fino alla strepitosa progressione dell'85' dove mette Pandev solo davanti alla porta vuota.

Inler: 7 - Nel primo tempo dà l'impressione di non riuscire a coprire a sufficienza, nonostante sia più bloccato di Dzemaili. Qualche buon cambio di gioco. Nella ripresa il Cesena crolla di schianto e Gokhan diventa il padrone assoluto del centrocampo gestendo a piacimento fase difensiva e offensiva e spesso cercando la verticalizzazione.

Dzemaili: 6,5 - Appare sempre più chiara la suddivisione dei compiti in mediana tra lui e Inler: quest'ultimo resta più in copertura e lavora in fase di costruzione sui cambi di gioco, mentre Dzemaili fa molto pressing sui portatori di palla e tenta incursioni in avanti. Anche lui però nel primo tempo lascia molti spazi in fase difensiva, non proteggendo abbastanza i centrali difensivi. Meglio nella ripresa dove anche lui beneficia del calo degli avversari.

Dossena: 6 - Come Maggio, a corrente alternata, con l'aggravante che spesso i velocisti del Cesena lo prendono alle spalle e mettono in inferiorità numerica il povero Aronica. Nella ripresa opera più in copertura fino a schierarsi sulla linea dei centrali difensivi quando in campo giocano contemporaneamente Lavezzi, Cavani, Hamsik e Pandev. Chiude fuori campo per i crampi, tipici inconvenienti di inizio stagione.

Santana: 5 - Un paio di spunti, ma lunghissime pause e un'ammonizione per un fallo a centrocampo su Eder, appare spesso avulso dalla manovra (dal 60' Hamsik: 8,5 - Sublime partita di Marek: entra e la squadra e la partita cambiano volto! Al 67' suo il geniale assist a tagliare l'area del Cesena a trovare Campagnaro, suo l'assist per la più grande occasione della partita di Cavani, suo il gol liberatorio del trionfo finale. Questo è il Marek che vorrei sempre vedere, il Marek che amo!)

Lavezzi: 7 - Quasi imprendibile, segna subito, fa impazzire la difesa cesenate e sfiora più volte il raddoppio. Macina chilometri a tutto campo, esce quasi sfinito (dall'83' Fernandez: SV - Nessun momento difficile per il giovane argentino che riequilibra la linea dei centrali difensivi dopo l'uscita di Aronica e l'arretramento di Dossena)


Cavani: 5 - Sembra arrivato ieri: non riesce a entrare nella manovra, due soli tiri in porta, assente per lunghissimi tratti dalla partita.

All. Mazzarri: 6 - Deve risistemare diverse cose a livello fisico, sul piano della velocità (la squadra nel primo tempo appare ancora imballata, anche se chiude in condizioni nettamente migliori rispetto al Cesena) e tattico: soffriamo maledettamente sui calci d'angolo (l'ha fatto notare anche Sosa al mister dopo la partita a Sky) dove non ne prendiamo una di testa, la difesa appare poco protetta dalla linea mediana, i velocisti del Cesena prendono più volte alle spalle il centrocampo azzurro, specie sul lato sinistro della difesa azzurra dove dalla parte di Aronica c'è più folla che in un centro commerciale nell'ora di punta. In avanti la manovra appare involuta e il solo Lavezzi appare in condizioni smaglianti. Nella ripresa gestisce però sapientemente l'abbondante panchina azzurra con interessanti varianti tattiche, tra cui un abbozzo di 4-2-3-1 tra l'uscita di Aronica (67') e l'ingresso di Fernandez (83') per approfittare della superiorità numerica.

Arbitro: Bergonzi: 6,5 - Primo tempo a ritmo infernale ma arbitrato perfettamente e con "discrezione". Più presente nella ripresa per evitare che il forte tono agonistico della partita degenerasse in rissa più per la stanchezza dei protagonisti che per slealtà sportiva. Giusta la doppia ammonizione di Belaouane, un po' meno le ammonizioni di Lavezzi e Cannavaro ma con l'attenuante che dal vivo i falli apparivano più netti e pericolosi di quanto siano poi risultati in moviola. Comunque un ottimo arbitraggio, ancora una volta fortunato per il Napoli.

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