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mercoledì 21 settembre 2011

Serie A 2011-12: 4ª - Chievo-Napoli 1-0 (72' Moscardelli)

Meno male che i Chievo-Napoli sono finiti per quest'anno. Alla lezione dello scorso anno fa seguito, con allenatore diverso, una punizione meno netta sul piano tattico rispetto allo scorso anno, alla fine giunta per un clamoroso errore individuale di un esordiente assoluto.

Dopo un primo tempo senza nessun tiro in porta in cui il Napoli appare in controllo del match, nella ripresa, forse troppo sicuro di aver già domato il Chievo, lascia troppo campo ad un timido avversario che, complice l'ingresso del sempre aggressivo Moscardelli, autentica bestia nera degli azzurri, trova sempre più coraggio col passare dei minuti.

Dopo un tiro di Hetemaj, è proprio Moscardelli, appena entrato, a suonare la carica e a scaldare da fuori i guantoni fino a quel momento immacolati di De Sanctis e in quel momento i veronesi prendono coraggio diventando sempre più aggressivi e sfruttando il non sufficiente tono fisico di alcuni azzurri: il Napoli perde colpi a centrocampo, dove Gargano e Dzemaili non ripetono la dinamica prestazione del primo tempo e se poi anche dalla linea degli attaccanti il contributo in fase difensiva è nullo (Pandev, Mascara) o scadente (Santana), diventa naturale che aumentata la pressione sui centrali, arrivino gi errori e le sbavature individuali.

Dopo un'altra insidia di Paloschi, arriva l'orrore di Fideleff e il conseguente gol di Moscardelli (ancora lui!!!), che poi sfiora il raddoppio con un tiro da fuori che De Sanctis respinge in angolo cn l'aiuto della traversa.

L'ingresso di Inler, Cavani e Hamsik, anzichè far crescere la qualità della manovra azzurra, sembra quasi portare meno nerbo e meno qualità: gli azzurri si trascinano in avanti quasi svuotati di energie e idee per cui il Chievo ha gioco facile a difendersi e ripartire.

Nemmeno un Fideleff centravanti crea difficoltà laddove nessuno degli azzurri mostra lucidità nella costruzione della manovra.

Alla fine la sconfitta appare tanto bruciante quanto meritata e (speriamo) salutare per il futuro: alla fine non lascia neanche troppi segni negativi in classifica considerando gli analoghi balbettii di Inter, Milan e Juve e la netta sconfitta del Cagliari fino a oggi capolista come il Napoli.

Diventa importante ora recuperare energie fisiche e mentali e magari anche un pizzico di umiltà e ferocia che stasera sono mancati: le abbuffate di campionato e Champions forse sono state troppo pesanti da smaltire in così pochi giorni...intanto sabato arriva una Fiorentina che si annuncia con un Jovetic e un Cerci in forma strepitosa.

***
De Sanctis: 6,5 - Nel primo tempo praticamente non tocca palla, nessuna conclusione in porta degli attaccanti (?) del Chievo, ma nella ripresa la musica cambia inaspettatamente. Certo non si aspetta un così clamoroso "tradimento" da parte di Fideleff in occasione del gol dove appare sorpreso. Si salva però sui tiri di Hetemaj e Moscardelli (2 volte).

Fernandez: 6 - Buon primo tempo in cui conferma la sicurezza del veterano, sempre perfettamente piazzato. Fatica nella ripresa per la maggiore pressione degli attaccanti del Chievo e per una preventivabile flessione fisica.

Fideleff: 5 - Mai un minuto in campo prima di oggi, nel primo tempo mostra grinta e sicurezza da veterano: aggressivo in marcatura, buona tecnica col piede sinistro, talora avanza un po' troppo rispetto alla linea dei centrali, ma i suoi movimenti alla fine risultano sempre efficaci e non mettono mai in difficoltà i compagni. Soltanto sul finire del primo tempo, perso un contrasto a centrocampo, Aronica deve andare a fare la diagonale per coprire il vuoto lasciato dall'argentino. Nella ripresa, complice probabilmente anche una flessione fisica e la foga del neoentrato Moscardelli, compie una clamorosa frittata che spiana la strada alla vittoria dei veronesi. Negli ultimi minuti opera da centravanti di peso, ma crea più confusione che altro.

Aronica: 6,5 - Guida la difesa con estrema disinvoltura, mai una distrazione, chiusure e diagonali puntuali quando necessario sia sul lato di Fernandez che su quello di Fideleff, spesso fa ripartire la manovra con lanci lunghi che però non giovano alla qualità della manovra azzurra. Nella ripresa non ha particolari colpe a fronte degli errori dei suoi compagni di reparto, anzi è l'unico a tenere la barra dritta fino alla fine.

Zuniga: 6 - In linea con le ultime prestazioni: tonico e sicuro, sia in difesa, sia nel lanciarsi in avanti in tandem con Santana nel primo tempo. Nella ripresa spinge molto, ma con molta meno lucidità anche se crea l'unico pericolo verso la porta del Chievo.

Dzemaili: 5 - Alterna buoni contrasti, recuperi di palla e incursioni sulla tre quarti a ingenuità con rifiniture approssimative e tiri sballati fuori ritmo. Nella ripresa, con l'ingresso di Inler e l'uscita di Maggio viene dirottato in un ruolo non suo, proprio nel ruolo di Maggio, ma, complice anche un evidente calo fisico alla distanza, offre un contributo sempre meno utile.

Gargano: 6 - Primo tempo da 8. Corre per due e talvolta anche per tre: copre ogni varco difensivo, spazzando in una situazione l'area di rigore da autentico centrale difensivo su una fulminante ripartenza del Chievo e prova a rilanciare l'azione con un minimo di ritmo. Evidentemente paga lo sforzo, che si cumula con quelli delle due partite precedenti, con una ripresa poco lucida nella quale lascia troppo scoperta la difesa azzurra e offre poca lucidità nel momento in cui c'è da tentare la rimonta. Peccato...

Maggio: 6 - Ordinaria amministrazione, non straripante come suo solito ma è anche alla sua quarta partita in undici giorni e quindi cerca di gestire le energie in un gara che lo avrebbe dovuto veder riposare. Diligente in fase difensiva. A dimostrazione della necessità del turnover, costretto ad uscire per un problema muscolare, lui che il turnover avrebbe dovuto fare proprio stasera (dal 58' Inler: 4 - Irriconoscibile! Totalmente fuori ritmo, lento, sceglie quasi sempre la soluzione peggiore, sbaglia tanti appoggi e rende ancora più scadente la manovra azzurra proprio quando sarebbe necessaria più qualità)

Mascara: 4,5 - Contributo quasi nullo: nell'unico spunto dove riesce ad entrare in area di rigore si tuffa manco fosse il miglior Cagnotto. Solo un passabile colpo di testa in tuffo nella ripresa un attimo prima di uscire, su cross di Cavani (dal 71' Hamsik: 4 - Vedi Inler)

Santana: 5 - Trova qualche buono spazio specie sul lato sinistro e mette anche una palla d'oro al centro che Cavani avrebbe girato in porta senza problemi, ma che Pandev, troppo schiacciato sui centrali avversari, non riesce ad agguantare. Appare però, come ad inizio campionato, ancora poco brillante nello spunto sul breve e nel dribbling (dal 58' Cavani: 4 - Stavolta è l'ombra dell'immenso cannoniere visto la scorsa settimana, ma certo il contesto non lo aiuta, costretto anche a lasciare la posizione di prima punta a Pandev)

Pandev: 4 - Se nel primo tempo avesse fatto il classico movimento di Cavani, facendo finta di attaccare l'area e poi rinculare per staccarsi dalla marcatura dei centrali avversari, avrebbe forse potuto trasformare in gol il pregevole assist di Santana. Purtroppo si fa sorprendere sulla linea dei centrali del Chievo davanti alla linea di passaggio e deve rincorrere invano il pallone che fugge via. Nel complesso appare ancora atleticamente poco scattante e anche poco tonico perdendo tutti i contrasti con i difensori avversari

All. Mazzarri: 5 - Quello che molti tra pubblico e critica non considerano (e che invece Mazzarri e Pondrelli sanno bene) è che la partita del Chievo giunge dopo tre partite ravvicinate durissime e prima di tre partire altrettanto ravvicinate e altrettanto dure, per cui dare riposo ai vari Campagnaro, Cannavaro, Inler, Hamsik, Lavezzi e Cavani diventa una scelta (quasi) obbligata, come obbligata è l'assenza di Dossena per l'improvviso lutto familiare. In questo contesto sarebbe facile sparargli addosso, ma sebbene il risultato sia indecoroso, è la prestazione complessiva della squadra a deludere, per giunta peggiorata (e non migliorata) dall'ingresso nella ripresa dei grossi calibri. Non mi convince la soluzione di Dzemaili sulla fascia al posto di Maggio (uscito guarda caso per un problema muscolare) in un ruolo che richiede molto dinamismo laddove lo svizzero entra in quel ruolo nella sua fase calante.

Arbitro D'Amato: 6.5 - Lascia giocare sui contrasti energici ma ferma il gioco duro, riesce a tenere in pugno la partita, ammonendo nei momenti giusti e valuta correttamente il "volo" di Mascara (che avrebbe anche potuto ammonire per simulazione).

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