Cerca nel mio blog

venerdì 18 marzo 2011

180 minuti per decidere il futuro

Sono molti gli spunti che derivano dall'ultima settimana agonistica e molti quelli che renderanno i prossimi due turni di campionato, intervallati da una delle ormai rarissime "pause-nazionale", fondamentali per fornire ulteriori elementi di valutazione rispetto alla corsa scudetto e a quella per la Champions.

In questo momento, dopo le battute di arresto di Milan e Inter e la contestuale travolgente avanzata dell'Udinese, il Napoli si trova in un limbo non facile da vivere, stretto tra un'inseguitrice che sembra non conoscere ostacoli, l'Udinese, e le due milanesi che a volte appaiono troppo deboli per staccare gli azzurri e a volte appaiono troppo forti per essere raggiunte.

Il Napoli è in questo momento esattamente in mezzo tra una prepotente spinta proveniente dal basso e una non irresistibile controspinta che gli proviene dalle prime due posizioni di classifica.

Il momento di Milan e Inter è molto particolare.

Chi ha visto la partita dei rossoneri col Bari e ha visto il Milan in questi ultimi due mesi, non può sorprendersi del risultato e della prestazione dei ragazzi di Allegri.

Il Milan ha un Ibra che da due mesi a questa parte fa fatica a offrire lampi di classe e domenica, espulsione a parte, ha offerto tutto il peggio del suo repertorio attuale: un gatto di marmo, che mi ha ricordato il "miglior" Zalayeta, quello che nelle sue peggiori giornate si marcava da solo. Ibra, non da oggi, non da domenica scorsa, è in netta involuzione tecnica e fisica, staziona perennemente ai limiti dell'area avversaria, pretende di avere la palla sui piedi, gioca da fermo, offre improbabili assist a compagni (vedi Pato) che a volte non lo capiscono e a volte lo temono per i suoi frequenti "cazziatoni". Andatevi a rivedere la partita di domenica e guardate come si è sbloccato il Milan dopo l'espulsione di Ibra: fino a quel momento il gioco dei rossoneri stagnava sulla tre quarti senza sbocchi e senza velocità, mentre appena Ibra è uscito, i rossoneri hanno cominciato a giocare in velocità (vedi gol dell'1 a 1) non essendo più costretti a passare per i piedi dello svedese e gli stessi difensori del Bari sono rimasti disorientati dal non avere più uno statico (e per questo utilissimo) punti di riferimento nel cuore della propria difesa.

Non diversa era stata la prestazione di Ibra ad esempio contro la Lazio e contro lo stesso Napoli dove interruppe un lungo digiuno realizzativo sul famoso rigore gentilmente offerto dalla ditta Rocchi, ma che, a parte quel momento, offrì lo stesso campionario di indisponente indolenza visto contro il Bari.

Dunque siamo sicuri che possa essere un danno per il Milan la squalifica dell'Ibra atuale? O magari invece non possa essere addirittura un vantaggio, liberando l'estro di un Pato perennemente tartassato dalle occhiatacce e dai "cazziatoni" dello svedese, paradossalmente quindi migliorando la qualità del gioco offensivo dei rossoneri?

E veniamo all'Inter...le ultime due uscite, quella col Brescia e quella col Bayern, hanno riproposto una squadra in preda a folli black out, improvvisi e devastanti, alternati con altrettanto impressionanti fasi di dominio tecnico. Appare veramente difficile, in questo momento, capire quali possano essere le reali risorse e i reali limiti di questa squadra. Avendola osservata diverse volte quest'anno, mi sono fatto un'idea: lo scorso anno i nerazzurri hanno realizzato un'impresa assolutamente eccezionale, ma anche fisicamente e mentalmente molto dispendiosa. Una di quelle imprese che svuotano teste e muscoli e che rendono difficile ricominciare con la stessa "fame" che Mourinho aveva instillato in questa squadra.

L'arrivo di Leonardo ha sicuramente ricostruito in parte una mentalità saziata dalle troppe vittorie, ma c'è un dato oggettivo che riguarda anche la condizione fisica precaria di alcuni uomini chiave che non hanno certamente la brillantezza dello scorso anno.

Certo il sorteggio di oggi potrebbe essere un segno che, almeno in Champions, la "magia" possa ripetersi (e sarebbe un'impresa eccezionale!) ma questi cali improvvisi e netti di attenzione potrebbero essere fatali, se si continuassero a ripetere, in un torneo dove l'equilibrio è elevato e la distanza dalla vetta, a 9 giornate dalla fine, può essere piccola, ma anche determinante, se tali cali di attenzione dovessero ripetersi.

Che effetto avrà l'impresa di Monaco? E che peso avranno le ulteriori fatiche di Champions che arriveranno nelle prossime settimane? Anche qui avremo risposte nei prossimi 180 minuti, e in particolare col derby di inizio aprile.

Dietro il Napoli, intanto, l'Udinese appare inarrestabile e il "presunto" vantaggio degli azzurri di potersi giocare in casa la sfida con i bianconeri, tra un mese, sembra al momento una iattura, considerando i devastanti risultati (persino più convincenti di quelli ottenuti in casa!) che i ragazzi di Guidolin stanno macinando.

Di fronte ad uno stato di grazia che, sembra assurdo dirlo, potrebbe condurre l'Udinese a traguardi impensabili, se dovesse continuare su questi ritmi di rendimento, potrebbero pesare due sole incognite: la prima è il "vento" della politica calcistica a cui certo farebbe piacere, lo si sussurra da più parti (a cominciare da Moggi che avrà fatto le sue marachelle ma non è uno stupido), una Roma sicura in zona Champions per agevolare una sua uscita dalla crisi economico-societaria che la attanaglia ormai da troppo tempo.

Segnali importanti ve ne sono: nonostante i giallorossi offrano prestazioni simili a quelle nerazzurre, molto discontinue, la prestazione nel derby ha mostrato una squadra che ha tenuto sul piano nervoso...ma il derby è un discorso a parte e bisogna vedere se i segnali di ripresa visti contro la Lazio avranno seguito.

L'altro fattore che potrebbe frenare l'ascesa udinese è invece puramente atletico-mentale: l'unico momento di crisi tecnica si è avuta ad inizio stagione, dopodichè i bianconeri hanno volato per tutta la stagione senza cali e senza pause, eppure sono "ancora" a tre punti dal terzo posto e se il Napoli riuscisse a resistere nelle prossime due settimane, potrebbe verificarsi una situazione frequente nello sport e nel calcio quando insegui sempre, ossia il crollo finale (ai più giovani ricorderei il celeberrimo Roma-Lecce 2 a 3 dell'85-86, quando i pugliesi ormai retrocessi vennero a vincere a Roma quando tutti assaporavano il completamento di una rimonta-scudetto incredibile dei giallorossi sulla Juve durata per tutto il torneo).

Le temperature si stanno alzando, la primavera si avvicina e questi 180 minuti rappresenteranno anche il passaggio dall'inverno alla primavera, nonchè l'ingresso in quella fase di stagione in cui alcune differenze tra chi rinasce e chi crolla si faranno evidenti dando luogo a incredibili resurrezioni e inattesi crolli.

Dove si collocheranno Milan, Inter, Napoli, Udinese, Lazio e Roma in questo passaggio stagionale che tradizionalmente plasma la classifica finale del torneo?

Basta aspettare i prossimi 180 minuti, quelli che potrebbero decidere il futuro!

Nessun commento:

Posta un commento