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domenica 20 marzo 2011

Le pagelle di Napoli Cagliari

De Sanctis: 6,5 - Nessun intervento e record di Castellini battuto, nonostante un paio di spaventi di Acquafresca che brucia prima Santacroce e poi Ruiz. Nella ripresa capitola per un errore di Cannavaro, ma nel finale sventa con un bagher un pallone che danza pericoloso nell'area azzurra. Porta il record detenuto da Castellini fin dal campionato 81-82 da 763 a 799 minuti.

Santacroce: 6 - Si fa bruciare da Acquafresca nei primi minuti di gioco e rischia di rovinare la festa di De Sanctis. Nel primo tempo non convince sia sul piani della velocità che dell'efficacia degli interventi difensivi e crea confusione anche nella ripartenza dell'azione. Molto più sbrigativo ed efficace nella ripresa.

Cannavaro: 6,5 - Nel primo tempo in assoluto il migliore dei centrali, guida la difesa con determinazione e sicurezza spazzando ogni pallone che passa dalle sue parti. In un paio di occasioni pesca anche gli attaccanti azzurri con pregevoli lanci lunghi a saltare il centrocampo. Nella ripresa un unico errore con cui Acquafresca riesce a trafiggere De Sanctis ma non si scoraggia e riprende a difendere con i denti.

Victor Ruiz: 6,5 - Nel primo tempo argina a fatica chiunque passi dalle sue parti (Cossu, Missiroli e Acquafresca) e non riesce a esprimere il suo calcio lungo a scavalcare il centrocampo, asfissiato dal pressing cagliaritano. Disputa invece una ripresa mostruosa, rompendo il "timore" del San Paolo: talento difensivo, grinta, determinazione e tecnica, mostrando straordinaria lucidità nei momenti più difficili sia in fase difensiva che nel reimpostare l'azione.

Zuniga: 5,5 - Proprio oggi che può esprimersi nel suo ruolo naturale, appare in condizione fisica non eccellente e la sua fascia viene totalmente sigillata da Naingolan e dai difensori cagliaritani, per cui nel primo tempo il suo apporto appare nullo. Nella ripresa trova maggiore spazio, mette lo zampino sull'azione del rigore, crea maggiori difficoltà ai difensori avversari in fase di spinta, ma soffre, specie negli ultimi minuti, in fase difensiva mostrando poca lucidità.

Dossena: 7 - Tra i migliori: nonostante l'asfissiante pressing dei sardi, Andrea riesce spesso già nel primo tempo a crearsi spazi anche dove non ci sono e cross buoni ma mal sfruttati dagli attaccanti azzurri. Continua a spingere con straordinaria continuità nella ripresa ed è suo il cross per il palo di Mascara. Si arrende solo alla fatica muscolare.

Aronica: 6 - Negli ultimi minuti al posto di Dossena soprattutto per difendere. Trova anche una discesa negli ultimi minuti di gioco che lo proietta davanti ad Agazzi.

Pazienza: 6 - Soffre l'asfissiante pressing del Cagliari: prova a fare ordine e specie nella ripresa trova spazi per filtrare e impostare con ordine il gioco.

Yebda: 6,5 - Nel primo tempo ritmo e qualità non sufficienti per ciò che il tema tattico della partita richiederebbe, ma nella ripresa gli spazi aumentano e il franco-algerino trova molti più spazi e per due volte si presenta al tiro dal limite con grande pericolosità.

Hamsik: 6,5 - Primo tempo fallimentare: non imbrocca nè un'idea nè un inserimento. Con Zuniga già in difficoltà, si mette sul suo lato, ma il suo continuo tornare indietro anche in quei frangenti in cui c'è un minimo spazio, rende la manovra azzurra ancora più involuta. Nella ripresa, appena il Cagliari lascia qualche varco, Marekiaro si infila con geniale intelligenza e ne escono fuori l'assist per il Pocho in occasione del rigore, due tiri pericolosi verso la porta sarda e tante giocate utili a rifiatare e ripartire. Anche lui fermato dai crampi.

Mascara: 6 - Appare molto più in palla delle sue prime apparizioni e offre alla platea un colpo di testa fin troppo ben mirato (palo!).

Lavezzi: 6,5 - Prova ad accendere l'attacco azzurro con volontà ma, come a Parma, si accende con ferocia nella ripresa e cambia faccia alla partita, spaccandola come a Parma. Subisce un'ammonizione a dir poco ridicola, da ridere per non piangere.

Cavani: 7 - Nel primo tempo la difesa del Cagliari pressa e copre ogni spazio, Lavezzi svaria dappertutto con poco costrutto, il Matador si mette pure lui a svariare in posizioni di attacco improbabili, per cui nessuno sbocco offensivo. Nella ripresa il Pocho e Marekiaro riescono a trovare la chiave della difesa sarda e il Matador prontamente mette a frutto il lavoro dei suoi talentuosi compagni. Un record straordinario anche per lui: 22 reti come Vojak nel 1932-33.

Mazzarri: 7 - Nel primo tempo totalmente surclassato sul piano tattico dal pressing asfissiante del Cagliari di Donadoni, che gli sigilla le fasce e aggredisce gli azzurri sistematicamente fin dai rinvii di De Sanctis, imbavagliando tutte le fonti del gioco azzurro. Ancora una volta chiamato, come in partite tipo Chievo, a dover incrinare tatticamente il muro avversario. Non cambia nessun uomo nell'intervallo ma riesce ad ottenere dai suoi ragazzi una maggior concentrazione e intelligenza tattica, specie nella fase offensiva, creando quegli spazi mancati del tutto nel primo tempo. Cambia nel finale soltanto per affaticamenti muscolari dei suoi titolari.

Arb. Damato: 6 - Nel primo tempo direzione di gara ordinata e attenta, anche nella distribuzione dei cartellini. Nella ripresa indovina tutte le decisioni, rigore compreso, ma si merita un voto in meno per la ridicola decisione di ammonire Lavezzi.

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