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domenica 20 marzo 2011

Ancora record!

Dopo il record della scorsa settimana, con le 8 vittorie in trasferta, il Napoli questa sera, battendo il Cagliari, infrange un tabù e vince in casa in serie A contro i rossoblù dopo 18 anni di astinenza e atroci amarezze e infrange due record eccezionali:

  • Cavani, con la doppietta di stasera, raggiunge quota 22 ed eguaglia l'istriano Antonio Vojak che raggiunse tale traguardo ben 78 anni fa, nel 1932-33
  • De Sanctis resiste per altri 57 minuti e quindi raggiunge i 799 minuti di imbattibilità interna, superando il Giaguaro, Luciano Castellini, che nel 1981-82 raggiunse quota 763.
Significativo che i due record di questa sera siano raggiunti dal portiere e dal centravanti della squadra, cioè due di quelli che vengono considerati gli assi portanti, la cerniera tecnico-tattica di una squadra, assieme al mediano e al centrale difensivo e in questi due record si possono leggere due delle chiavi fondamentali di questa eccezionale stagione azzurra.

Signori, va davvero dato atto alla società, al tecnico e alla squadra per la stagione incredibile che ci stanno facendo vivere: se riavvolgiamo il nastro e torniamo ad inizio stagione, ricorderemo senz'altro quanto fossero grandi i timori di doverci accontentare di un campionato con tanti punti persi lungo la strada a causa degli sforzi europei che in passato molte squadre hanno sofferto.

Il tecnico azzurro è stato capace, ancora una volta, di valorizzare al massimo tutte le risorse umane e tecniche disponibili e a ridurre davvero al minimo, pur non avendo le alternative tecnico di Inter o Milan o Roma, l'impatto negativo che fatalmente un torneo duro come l'Europe League determina.

Stasera la partita era difficile già prima di cominciare, ancora una volta con una pressione enorme dovuta al passo falso del Milan, all'ennesima avanzata dell'Udinese, alla ripresa della Lazio e alla tenuta della Roma a Firenze. Una partita interna da sfruttare al massimo contro una squadra che non aveva nulla da perdere e con l'orgoglio ferito dal pesantissimo rovescio interno con l'Udinese.

In più ulteriori problemi con la salute cagionevole del tecnico, le preoccupazioni familiari di Gargano e l'abbandono concordato del ritiro da parte del mediano azzurro, la condizione precaria di Santacroce e le assenze di Maggio e Campagnaro.

E in questo contesto la partita si è ulteriormente complicata per l'eccellente lavoro tattico che il Cagliari di Donadoni mette sul campo nel primo tempo, immobilizzando tutte le fonti di gioco azzurro e lasciando soltanto una mezza occasione da rete a Lavezzi sul cui tiro non riesce ad inserirsi Hamsik per spingere la palla in porta.

 Gli azzurri denunciano imbarazzi sin dalla difesa, aggredita in ogni frangente del primo tempo da un pressing altissimo di attaccanti e centrocampisti cagliaritani, che impediscono di costruire gioco sia nella zona mediana del campo, dove Yebda e Pazienza vengono stritolati da Biondini, Conti e Naingolan, sia sulle fasce laterali dove il solo Dossena riesce di prepotenza a crearsi qualche spazio.

Nemmeno Cannavaro e Ruiz riescono con i lanci lunghi a creare spazi in avanti: lo spagnolo in particolare appare stordito dalla fragorosa platea del San Paolo e mostra pecche anche nella fase difensiva dove soffre le incursioni di Cossu, Acquafresca e Missiroli.

Il centravanti cagliaritano spaventa per due volte De Sanctis, per cui alla fine del primo tempo lo 0 a 0 appare persino stretto per il Cagliari e la preoccupazione domina sovrana tra i tifosi azzurri.

Nella ripresa invece, come a Parma, gli azzurri si sbloccano e cominciano a sfruttare ogni minimo spazio che finalmente il Cagliari inizia a concedere: ho contato in appena 40 minuti di gioco, tra il 47' e l'88' minuto la bellezza di 8 occasioni da rete, comprese le due segnature del Matador: si presentano al tiro, oltre ai soliti noti del trio delle meraviglie, persino Yebda (due volte), Pazienza e Mascara (palo) a conferma di un dominio incrinato soltanto da un fortunato rimpallo di Acquafresca che beffa Cannavaro e brucia De Sanctis.

Il Napoli riesce a trovare molti più spazi sulle fasce laterali con un sempre continuo Dossena e con un migliorato Zuniga, a dominare in mezzo al campo con uno Yebda sempre più prepotente e autorevole col passare dei minuti, con Santacroce e Ruiz che dopo aver stentato nel primo tempo sono cresciuti vertiginosamente con anticipi puntuali ed efficaci.

E in avanti appena si è accesa la luce di Hamsik e del Pocho guardacaso il Matador ha ritrovato la via della rete.

Una vittoria dunque di stretta misura ma meritata nonostante gli ultimi disordinati assalti del Cagliari che però non hanno generato veri pericoli per la difesa azzurra.

E adesso arriva la sosta che servirà a recuperare la condizione fisica di alcuni uomini (Campagnaro e Dossena prima di tutto) apparsi affaticati dopo lo sforzo di questa sera.

Ci sarebbe nel novero anche Hamsik che invece dovrà continuare a tirare la carretta anche per la sua nazionale: speriamo che la pausa delle nazionali non lo vedrà impegnato a tempo pieno consentendogli di recuperare qualche energia che, lo si è visto stasera, serve a questo Napoli come il pane.

Ci aspetta fra due settimane un altro week end da brivido e ancora una volta il Napoli giocherà sapendo cosa avranno fatto Milan e Inter, dovendola vedere, per giunta nell'insolito orario delle 12,30, contro una Lazio che è assolutamente inguardabile da un punto di vista spettacolare, ma che continua a tenere le posizioni di avanguardia...e vincere contro i biancoazzurri sarebbe per il Napoli, indipendentemente dal risultato del derby, un risultato straordinario per il prosieguo del torneo...e per tagliare un altro record...ma ne parleremo con calma...per oggi di record ne abbiamo a sufficienza!

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