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mercoledì 2 settembre 2009

Il (super)mercato del Napoli...

Se vi chiedo di pensare a un luogo dove si va e si viene a cosa pensereste? Una metropolitana? Un aeroporto? Un supermercato?

Ecco... un supermercato...dove si compra tanto...e a volte si compra anche quello che al momento sembra servire e quando torni a casa ti accorgi che...quella cosa potevi lasciarla sullo scaffale che ce l'avevi già...e che invece poi hai dimenticato di comprare qualcosa che ti eri segnato nella lista...

Ecco...tutti dicono che il Napoli ha fatto un mercato super...certamente ha fatto un super-mercato...

Il gioco di parole, volutamente ambiguo, vuole tentare di commentare un mercato certamente ricco di lustrini e pallettes, come le grandi soubrette del teatro di rivista, che però coprono, col loro luccichio, un lavoro che, nonostante l'enorme capitale investito, lascia scoperti alcuni "ruoli" nella compagnia degli attori, magari minori, ma che sono quelli che possono fare la differenza tra uno spettacolo sempre eccellente e uno spettacolo con qualche caduta di tono.

Parliamoci chiaro: se vuoi ambire ai primi 6 posti del campionato, lo spettacolo deve essere tutte le volte all'altezza...non sono ammissibili troppi cali di tono, come ad esempio, quelli che sistematicamente il Napoli ha avuto da quando gioca in serie A nei mesi invernali.

Quest'anno la concorrenza si annuncia (e lo ha già lasciato intuire sul campo) spietata...il livello delle compagnie concorrenti si è innalzato e noi (vedi Blasi e Mannini) abbiamo contribuito ad innalzarlo.

Può essere che, come ha chiosato Gianluca Gifuni ai microfoni di Radio Marte, la società abbia voluto "bonificare" lo spogliatoio liberandosi di "teste calde e singles" per attenuare le tensioni di spogliatoio...è una chiave di lettura plausibile alla luce della famosa frase di Marino il quale disse "Capirete dalle cessioni che faremo quali sono state le ragioni del crollo dello scorso anno".

Altra chiave di lettura, sempre offerta dal giornalista di Marte Sport Live, è che se il Napoli non ha preso un centrocampista di peso è perchè ha deciso che può farne a meno, potenziando, come ho evidenziato nei miei commenti post-partita, il gioco fatto di passaggi corti, fitti e veloci per agevolare il gioco senza palla: sono d'accordo...ma qui emerge la prima incognita: se adesso la soluzione sembra credibile, praticabile e fruttuosa, avrà la stessa efficacia sui campi pesanti o al limite dell'impraticabilità dei mesi invernali?

Il Napoli quest'anno per sperare di entrare nelle prime 6 (cioè in Europa) deve almeno:
  1. segnare tra i 50 e i 60 gol;
  2. subire meno gol dello scorso anno (30-35);
  3. avere maggiore continuità di risultati, in particolare nei mesi invernali (dicembre-marzo);
  4. avere un contributo importante dalla panchina, sia in termini di gol che di gioco.
Per il punto 1, l'attacco (Quagliarella-Lavezzi-Denis-Hoffer) deve produrre almeno 35-40 gol, sperando che Hamsik, dopo due splendide "mezze stagioni", riesca per la prima volta ad offrire una stagione intera e, magari, 12-15 gol, traguardo a mio avviso ampiamente alla sua portata viste le sue eccezionali doti sotto porta. Nel reparto offensivo, il mercato del Napoli è stato interessante, ma a mio avviso incompiuto: bene aver ceduto Zalayeta, inutile per questa squadra, grande colpo Quagliarella (e già si intuisce quanto può dare a questa squadra), speriamo in un miglior Denis e guardiamo con fiducia a questo ragazzo austriaco molto intraprendente, Hoffer, che potrebbe essere una nuova scommessa vincente. Avrei dato il massimo dei voti se avessimo preso uno come Pozzi...con la sua tecnica e le sue caratteristiche fisiche...con lui mi sarei sentito molto più tranquillo e fiducioso.

Per il punto 2, la difesa appare migliorata rispetto allo scorso anno nel pacchetto centrale: De Santis va a coprire un buco lasciato da Iezzo non certo da un punto di vista tecnico (Gennaro non si discute!), ma da un punto di vista della tenuta fisica (ricordiamo che Gennaro ha collezionato solo una trentina di presenze negli ultimi due anni). Campagnaro offre agonismo in difesa e nuovi meccanismi di sviluppo della manovra alternandosi con Maggio. Queste due partite hanno però dimostrato (ancora una volta) che per coprire il reparto arretrato al meglio ci vorrà un contributo decisivo del centrocampo: più sarà capace di fare possesso palla e più sicurezza avremo dietro. Non abbiamo i centrali più forti del mondo ma mi sembra che nomi ben più eccellenti (vero Lucio?) abbiamo collezionato figure imbarazzanti come quelle del tanto vituperato Cannavaro. Sugli esterni che dire? Va bene mandare Vitale a fare esperienza in una piazza con meno pressioni, va bene (io lo sostengo dall'amichevole col West Ham) tenere Datolo quinto a sinistra, anche se son d'accordo che non è il suo ruolo...però con la sua presenza aumenta il tasso di qualità del centrocampo azzurro...ma per favore, ti prego, Mister! Risparmiaci Zuniga a sinistra! Già non ne posso più di sentire le critiche dei tifosi al colombiano! Questo è un ragazzo forte, ma deve giocare nel suo ruolo, a destra!

Gli equivoci della fascia sinistra sono dunque il primo punto oscuro di questo mercato: come spendere 50 milioni di euro e non coprire un buco importante nell'organico...io non avrei puntato su De Ceglie (destinato fatalmente a rientrare alla casa madre juventina se anche fosse venuto) Molinaro (che ho visto tante volte e non mi è mai piaciuto, se non per il suo grande agonismo)... avrei rischiato un nome nuovo, giovane, magari straniero, una scommessa tipo Lavezzi o Hamsik.

Per i punti 3 e 4, i fattori determinanti saranno, secondo me:
  • il rendimento più costante di Hamsik, anche in zona gol;
  • dei ricambi che offrano un contributo all'altezza dei titolari (e qui trovo il secondo punto oscuro di questo mercato);
  • la capacità di imporre il possesso palla anche sui pesanti campi invernali.
E' stato un mercato curioso, perchè tendenzialmente abbiamo arricchito la qualità della formazione titolare, ma molti di quelli che erano titolari sono andati via (Zalayeta, Blasi, Mannini) per cui il livello della panchina non si è innalzato di molto, sulla carta, rispetto allo scorso anno, specie a centrocampo e in attacco...e con questo equilibrio, quando la lotta si farà dura e arriveranno inevitabilmente infortuni e squalifiche, il rischio sarà di riproporre la stessa insipida minestra della seconda metà della scorsa stagione.

Insomma, aver speso 50 milioni di euro, scusatemi, ma non mi dà alcuna garanzia che questa squadra sarà capace di entrare nelle prime 6, cioè in Europa: potrebbe riuscirci, ma se si incastrano tutti quei fattori che ho evidenziato e se lo spogliatoio terrà meglio dello scorso anno.

La concorrenza è davvero forte: certo potrebbero calare Roma, Milan e Fiorentina (che secondo me hanno grosse lacune e/o equivoci strutturali), ma ci sono realtà a mio avviso molto belle come Palermo (anche se con noi avrebbe meritato la sconfitta), Genoa (e vedremo subito a Marassi quanto possiamo competere con loro), Sampdoria (che ha fatto un mercato a fari spenti ma secondo me intelligentissimo e ha un grande "costruttore di gioco" come Del Neri) e, forse, Lazio (quel Cruz là davanti è secondo me ancora una garanzia).

Inoltre il mercato in uscita è stato, com'era prevedibile e da me previsto su questo blog dallo scorso mese di maggio, difficile per la crisi economica mondiale e per il tipo di giocatori e ingaggi in organico nel Napoli: Marino ha fatto il possibile, ma i risultati lasciano molti dubbi.

Blasi, Mannini e Zalayeta sono stati più "epurati" che ceduti, Pazienza pare che piaccia a Donadoni (mentre a me è chiaro che non sta simpatico calcisticamente parlando)...sono rimasti sul groppone De Zerbi (anche perchè infortunato), Amodio e Rullo (siamo sicuri che a sinistra non serva proprio?)...Montervino lascia con tantissimo onore, ma praticamente regalato... Abbiamo insomma pagato anche un organico fatto di giocatori non di prima fascia ma con ingaggi da prima fascia e, come tali, praticamente invendibili.

Non so...sarei stato curioso di vedere agire un Marotta o un Preziosi in una situazione come questa...siamo sicuri che non avrebbero saputo far meglio di Marino?

Insomma, dopo aver speso 50 milioni di euro, ci ritroviamo apparentemente nella stessa condizione dell'anno scorso: potremmo arrivare sesti come potremmo arrivare decimi o undicesimi con la differenza che, per gli enormi investimenti fatti, quest'anno sarà un dramma (sportivo) un eventuale fallimento dell'obiettivo perchè non credo che l'anno prossimo i vari Gargano, Lavezzi, Hamsik e compagnia bella sarebbero ancora disposti a restar fuori dal palcoscenico europeo di club e non credo che De Laurentis abbia voluto spendere tutti questi soldi "a fondo perduto", ma si aspetta un ritorno di risultati e di ricavi adeguato.

Un anno dunque delicatissimo nel progetto di Don Aurelio, in cui è sacrosanta verità quella espressa dal Presidente che "sono tutti sotto esame!"... speriamo bene!

Per ora ci segnali incoraggianti, ma c'è ancora molto su cui lavorare...sperando che il Napoli confermi di aver creato un mercato-super e non un supermercato!

FORZA NAPOLI!!!

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