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domenica 28 febbraio 2010

L'importanza della qualità

Da qualche settimana gli uomini di qualità del Napoli (Lavezzi, Hamsik, Quagliarella) per varie ragioni si sono parecchio eclissati. Oggi la Roma è uscita indenne dal San Paolo grazie all'immensa qualità di due suoi uomini, Batista e Vucinic che inventano dove gli alfieri azzurri arrancano, sbagliando l'impossibile. Il Palermo vola grazie ai suoi talenti offensivi, la Juve affonda per la mancanza dei suoi uomini di qualità, il Milan, pur con una difesa che permette di tutto all'atalantino Valdes, stravince con la strepitosa qualità dei suoi Ronaldinho, Pato, Borriello e Pirlo, l'Inter schianta l'Udinese con l'onnipresente Milito, il devastante Maicon (che azione capolavoro!) e l'impressionante Balotelli.

Insomma, in un campionato così equilibrato, dove un Catania in piena zona retrocessione travolge un Bari rivelazione del torneo e nonostante un possesso palla dei pugliesi al 70%, emerge, come avevo previsto verso la fine del girone d'andata, l'importanza della qualità degli organici.

Le gambe cominciano ad accusare sempre più la fatica e, laddove regna la fatica, emerge più facilmente, in modo sempre più decisivo, la qualità.

Questa carenza di risultati degli azzurri è sintomo della crisi degli uomini di qualità azzurri: oggi abbiamo visto segnali incoraggianti in Hamsik e Lavezzi e da loro dipendono le future fortune nella corsa europea degli azzurri.

La primavera si avvicina e vedremo squadre che si fermeranno e squadre che voleranno: speriamo che il Napoli sia tra le seconde.

La giornata di oggi sembra certificare la persistenza (e forse l'insolubilità) dei mali della Juve, la discontinuità (oggi in positivo) del Palermo (che alterna prestazioni straordinarie a clamorose amnesie difensive), del Genoa (capace di tutto nel bene ma anche nel male) e della Samp.

Insomma, margini non dico per la Champions ma almeno per un posto in Europa League sembrano ancora esserci per gli azzurri, ma certamente questi margini devono essere sfruttati recuperando al meglio gli uomini di qualità e mettendo sotto attenta osservazione lo stato di salute psico-fisico dei due mediani che oggi sono parsi meno lucidi del solito.

Io ho sempre la sensazione che l'organico azzurro sia troppo ridotto all'osso rispetto ad inizio campionato: è vero che ormai il Napoli deve pensare solo al campionato, ma sembra tutto reggersi su un sottile filo di equilibrio che, per un infortunio o una squalifica nel momento sbagliato, potrebbe compromettere la corsa degli azzurri.

Però, se su questo piano vedo gli azzurri in svantaggio, gli azzurri, pur se con difficoltà, mantengono una certa tenuta difensiva e raramente vengono sopraffatti dagli avversari, come invece accade spesso anche al Palermo, alla Juve, al Genoa, alla Samp, alla Fiorentina.

La corsa è in pieno svolgimento e la classifica è ancora cortissima, tutto è ancora possibile: gli azzurri devono ritrovare brillantezza soprattutto mentale a centrocampo e convinzione nei suoi uomini in attacco.

Con la partita di oggi, Mazzari ha completato il suo personale girone di andata: la sua avventura, iniziata rocambolescamente con la vittoria casalinga col Bologna, riprende domenica prossima da Bologna e poi un mini-ciclo terribile con, di seguito, Fiorentina (in casa), Milan (a San Siro) e Juve (in casa).

All'andata, l'arrivo di Mazzarri e i primi grandi risultati hanno costituito il primo grande punto di svolta di questo torneo. Molte delle speranze europee più o meno "nobili" dipendono dal ripetersi di risultati simili a quelli ottenuti nel girone di andata. Riusciranno gli azzurri a ripetersi?

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