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venerdì 22 ottobre 2010

Napoli Liverpool, il giorno dopo...

Una partita storica, una stagione importante e un momento di crescita come quello che il Napoli sta vivendo in questa stagione non possono essere archiviati troppo in fretta pur nel susseguirsi frenetico degli impegni italiani ed europei.

Ci sono tanti spunti che meriterebbero riflessioni più approfondite, con luci, a volte abbaglianti e con ombre che lasciano dubbiosi o perplessi.

Sgombriamo il campo dagli equivoci: mi piace molto commentare"a caldo" le partite degli azzurri, con ancora in circolo l'adrenalina della vittoria o la tensione di una partita difficile, ma, a parte le critiche che ho ritenuto opportuno esprimere ieri, in qualche caso dure e severe, e che non  ho alcuna intenzione di rinnegare, mi resta però, a distanza di 24 ore, la bella sensazione che comunque stiamo vivendo un'avventura che possiamo goderci con lo spirito del "comunque vada...", senza troppo da chiedere nè troppo da perdere.

Comunque vada, gli azzurri e la società stanno vivendo una sorta di "rito di iniziazione" in queste serate europee che in fondo abbiamo segnato per anni, nei tempi bui della serie B, nell'inferno del fallimento, nel purgatorio della serie C, nella risalita  tutto sommato veloce e bellissima verso i vertici del calcio nazionale.

Esperienze che, come ogni persona o come ogni organizzazione in fase di crescita, ci ritroveremo preziose nei prossimi anni per lottare in modo sempre più competitivo.

Per cui anche andare a Liverpool non mi spaventa, ma mi rende solo felice: è chiaro che vincere o giocare una prestazione da Napoli, alla grande sarebbe il sogno di tutti noi, ma qualunque sarà l'esito della serata di Anfield Road, anche il peggiore che nessuno di noi si augura, sarà comunque un'esperienza preziosa per il futuro del Napoli e per la crescita di squadra e società.

Comincio dalle "ombre" giusto per non finire poi questo mio commento con il veleno nella coda.

Non mi piace affatto sia come Mazzarri abbia "impoverito" (a mio avviso) il livello tecnico delle alternative della rosa azzurra, e mi riferisco in particolare a uomini come Datolo, Denis, Cigarini e Rinaudo che in parte non sono stati sostituiti affatto e in parte sono stati sostituiti con elementi dei quali finora abbiamo visto pochissimo (Yebda, Sosa, Cribari, Dumitru, tralasciando lo sfortunatissimo Lucarelli).

Non mi piace affatto il discorso dei "titolarissimi" che da un lato mette chi beneficia di questo ruolo in una condizione nella quale alla lunga rischia di non avere stimoli avendo il posto fisso (quasi) garantito, dall'altro allontana le riserve sempre più da una condizione fisica e da un ritmo partita accettabile, aumentando quindi le differenze già presenti per ragioni tecnico-tattiche.

Magari Yebda (dico un nome) sarà comuque più debole di Pazienza (ma intanto questo assunto sarebbe comunque da dimostrare). Certo è che se fai giocare sempre Pazienza e fai entrare Yebda a 5 minuti dalla fine , vien da sè che umili una riserva e non ne agevoli l'inserimento nel mosaico tattico, quindi rendendolo sempre meno "competitivo" rispetto al suo compagno.

Questa è a mio avviso una grave pecca del tecnico, che emerge con sempre maggior forza man mano che gli impegni aumentano di numero e di difficoltà.

Il tecnico ha spesso parlato di "valorizzazione" ma, al mio paese, la valorizzazione dovrebbe valere per tutta la rosa e non soltanto per 12, 13 giocatori.

Sono preoccupato perchè a fronte di una rosa già di per sè non abbondante, Mazzarri sembra che giochi ancora di più a lamentarsi della coperta corta contribuendo egli stesso ad "accorciarla" più di quanto già non lo sia.

Inoltre la squadra denuncia problemi fisici non solo, come ci potrebbe aspettare, negli uomini che nella cosiddetta"sosta" hanno continuato a giocare (Cavani e Gargano in primis), ma anche in uomini, come Maggio che teoricamente dovrebbero aver avuto tutto il tempo per ritrovare una condizione fisica accettabile.

Infine il modulo e la qualità della manovra offensiva: ieri sera, come spesso ci capita di vedere soprattutto in casa, avevamo 3 centrali schierati contro un'unica vera punta centrale, il lungagnone francese Ngog, e una inferiorità numerica tra centrocampo e attacco: ma dico io...che mi rappresenta dovermi difendere con 3 centrali contro un solo attaccante puro, lasciando comunque in fase difensiva dei varchi che solo la scelleratezza di Babbel e la prontezza di De Sanctis non hanno trasformato in gol per i Reds e impoverendo la fase di costruzione della manovra.

Perchè non ipotizzare un modulo con una difesa a quattro (tanto un Maggio così è meglio che sta dietro) e con una maggiore qualità al centro del campo e sulla tre quarti?

Persino Reja, ritenuto retrivo e testardo, ha cambiato modulo con la sua Lazio e ha cominciato a volare quando tutti ormai ritenevano che non si sarebbe mai e poi mai separato dal suo 3-5-2: ma un tecnico come Mazzarri e una rosa di calciatori come quella azzurra come mai restano così "avvinghiati" ad un modulo che in certe partite non fa altro che regalare un uomo all'avversario (cioè il centrale in più)?

E poi, altra domanda al Mister: ma ha notato quanti tagli durante una partita fanno i vari Cavani e Hamsik e quante poche volte vengono imbeccati da un Gargano o da un Lavezzi con adeguate verticalizzazioni?

Che accadrebbe se lì in mezzo al campo avessimo un talento capace di sfruttare le doti dei due attaccanti azzurri? Avremmo più soluzioni offensive anche contro squadre, come il Liverpool di ieri sera, che vengono a difendersi a oltranza schierando 10 uomini dietro la linea della palla.

E poi, dico io, non riesci a sbloccare la partita con la manovra? Perchè non tenti la carta Sosa verso l'ora di gioco per sfruttare le sue doti balistiche (certo migliori di quelle di Gargano)? Il ragazzo ha piede dolce come ha dimostrato ben due volte a Bucarest entrando da protagonista nel gol dell'1 a 3 (palo su punizione, poi ribattuta in rete da Vitale) e su quello del 3 a 3, dove nessuno ha evidenziato che al 98' ha messo, nonostante quella "chiavica" di Jabulani una palla meravigliosa sul piede di Cavani, con 50 persone in area di rigore, che il Matador ha dovuto "solo" spingere in rete!

Io sono davvero perplesso, sia di Mazzarri, sia della critica che non nota questi "dettagli" che a mio avviso sono molto più che dettagli.

Per ora i risultati danno ragione a Mazzarri e che gli dei del calcio continuino a proteggerlo a lungo, dandogli la possibilità di continuare a fare gli eccellenti risultati avuti finora...mah, speriamo bene!

Altra "ombra" di ieri sera, ma qui sono gli azzurri che devono fare qualcosa, è il solito "aborto" di pallone chiamato Jabulani: ieri se ne sono accorti in parecchi, allo stadio, ma anche al commento tecnico, di quanto questa "schifezza immonda" abbassi il livello tecnico delle partite, come già accaduto in tante partite del mondiale, penalizzando soprattutto le squadre che, come il Napoli, fanno del ritmo e del gioco "palla a terra" la loro forza.

Molto giocatori azzurri hanno confermato quello che anch'io ho notato in diretta ieri sera (senza contare che le partite del mondiale le ho viste tutte e quindi conosco il "soggetto): questo maledetto pallone, come ho già scritto più volte su questo blog, saltella a ogni minimo movimento, quindi diventa difficilissimo da stoppare (e questo fa perdere secondi preziosi nella velocità delle giocate).

Inoltre, essendo leggerissimo, rende difficile la precisione sia nei passaggi filtranti in profondità (che quasi sempre vanno oltre il fondocampo mentre gli esterni "imprecano" con la lingua di fuori cercando invano di inseguirlo e domarlo), sia nei cross dalle fasce che spesso si allungano di 3 o 5 metri rispetto alla traiettoria immaginata (ricordate l'errore di De Sanctis a Bucarest sul secondo gol? e il cross lunghissimo sul terzo gol dei romeni, sempre a Bucarest?).

Per carità, alla fine il mondiale lo ha vinto comunque la squadra più forte e più tecnica del lotto, e, come ho scritto ieri, non voglio accampare alibi per gli azzurri. Anche i Reds spesso hanno sbagliato controlli e passaggi: voglio solo dire che odio questo pallone perchè semplicemente, a parte qualche assurdo gol spettacolare da lontano, imbruttisce oltremisura la qualità del gioco. Punto!

Intanto le luci arrivano dalla passione e dalla correttezza dei tifosi azzurri, quelli veri, non i pendagli da forca che si scatenano approfittando delle tenebre, che hanno socializzato con i tifosi dei Reds, alcuni dei quali anche italiani e addirittura napoletani, incontrandosi e stringendo rapporti di amicizia che dovrebbero essere il vero senso di un gioco come questo e di tornei come l'Europa League.

E grandi luci, oltre che dalla ritrovata efficienza dell'impianto di illuminazione sottolineata,  non senza qualche venatura ironica, dal presidente, anche dall'eccellente incasso fatto ieri: quasi 53.000 paganti per un incasso di poco più di 1.900.000 euro! Notevole davvero, roba d'altri tempi e assolutamente ragguardevole vista l'aria di crisi che tira in città, nel paese e nel mondo.

E ancora luci sono la quarta piazza in campionato e il secondo posto nel gironcino europeo: stiamo lì e ce la stiamo giocando con tutti, in Italia e in Europa...e questa è una soddisfazione davvero grande...sperando che continui così!

Forza azzurri!!!

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