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lunedì 25 ottobre 2010

Napoli-Milan, le pagelle

De Sanctis: 8,5 - Decisivo su Ibra nel primo tempo, poi argina tutto e tutti, con i compagni alla disperata ricerca del pareggio. Incolpevole sui due gol rossoneri. Chiude nell'area di rigore avversaria. Strepitoso, monumentale, coraggiosissimo!

Campagnaro: 6 - Qualche piccolo svarione, ma anche un paio di interventi risolutivi e qualche sua discesa da fluidificante aggiunto. Nella ripresa fa coppia con Aronica al centro e balla parecchio sulle scorribande rossonere.

Aronica: 7 -  Si lascia provocare da Ibra nel primo tempo, ma lo contiene tutto sommato bene, tranne che nell'occasione del raddoppio. Un gladiatore assoluto, combatte in difesa e spinge la squadra da vero leader nella ripresa, non molla mai, chiude su tutti. Anche lui strepitoso, monumentale, coraggiosissimo!

Grava: 6 - Buoni anticipi su Robinho, ma si perde nel disorientamento generale susseguito all'uscita di Maggio e alla temporanea inferiorità numerica che agevola il brasiliano. Nella ripresa fluttua tra difesa e centrocampo e ce la mette tutta per chiudere e ripartire.

Maggio: SV - Non ha il tempo di entrare in partita, si scontra testa contro testa con Antonini, il quale esce subito dal campo gravemente infortunato. Ma Cristian lo segue pochi minuti dopo, preda di capogiri...non sembra davvero il suo anno!

Yebda: 6 - Entra in un ruolo non proprio suo, ma ci mette impegno e anche quella presenza fisica che sembrava mancare di fronte al centrocampo rossonero più muscolare del solito. Nell'assedio finale del primo tempo, spreca un gol fatto in mischia. Nella ripresa si affianca a Gargano e cerca di fare da frangiflutti e ripartire. Non sempre lucido e svelto, ma certo il dirimpettaio di reparto non lo aiuta molto.

Gargano: 4 - Prestazione al limite dell'osceno. Più errori del solito in fase di appoggio, tiri sbilenchi, corre a vuoto e indispettisce il pubblico per il caos assoluto che genera a centrocampo. Sostituito con una impietosa, ma meritata salva di fischi di tutto lo stadio.

Pazienza: 4 - Rizzoli può essere criticabile quanto si vuole, ma Michele la fa davvero grossa e lascia in grossa crisi gli azzurri protesi nella rimonta.

Dossena: 6,5 - Qualche errore di appoggio dei compagni a inizio partita ne frena la corsa, ma mette sempre tanti palloni al centro, anche se non sempre con precisione. Cuce in modo prezioso e puntuale le scorribande offensive azzurre e apre varchi nei quali si lanciano purtroppo senza esito gli attaccanti azzurri. Prezioso anche in alcune chiusure difensive nel terribile secondo tempo.

Hamsik: 5 - Poco presente, poco lucido. Sbaglia un gol quasi fatto su un assist d'oro di Lavezzi che Marek impatta di esterno sinistro, anzichè di interno. Nella ripresa Abbiati gli nega un gol su bellissimo e improvviso tiro a giro.

Lavezzi: 8,5 - Parte piano, ma i suoi giri crescono, crescono, crescono fino a far impazzire letteralmente tutta la difesa, in particolare Papastatopoulos che rischia più volte l'espulsione. Nel finale del primo tempo Abbiati gli strappa un gol fatto su bellissima acrobazia di testa, nella ripresa inventa un gol dal nulla che sembra quasi Diego.

Cavani: 5,5 - Anche a lui la sosta internazionale ha fatto più male che bene: poco smalto e poca "fortuna" sotto porta, sembra meno lucido e brillante di qualche settimana fa, anche se atleticamente ci mette tutto.

Sosa: 5 - Pochi minuti per farsi valere in un momento critico, non offre quella qualità che necessiterebbe in questi frangenti. Ancora a disagio in un ambiente che appare persino troppo caldo per lui. Nel finale sbaglia miseramente un angolo sul quale tutto lo stadio sperava in un nuovo miracoloso pareggio.

Dumitru: 6,5 - Entra a pochissimi minuti dalla fine, entra subito in partita, scavallando tra difesa e attacco. Fa vedere numeri e personalità, tiene sulle spine Abbiati su una palla alta costringendolo a spingere il pallone in angolo. Insomma: dà tutto quello che la sua giovanissima età e la sua limitatissima esperienza gli consentono, ma dimostra ancora che, se lo aiutano crescere, questo è un talento che può crescere tantissimo. Bravo, ragazzo! Non ti scoraggiare e vai avanti così!

Mazzarri: 5 - Stavolta ci mette un po' di imprevedibilità optando per Yebda al posto di Zuniga per la fascia destra, vedendo soffrire fisicamente gli azzurri a centrocampo. L'intuizione diventa ancora più importante quando Pazienza viene espulso. Stavolta nella ripresa si gioca al meglio le sue non ricche carte, lanciando nella mischia Sosa cercando di sfruttarne la freschezza e l'inventiva e poi un Dumitru che ancora una volta mostra grande personalità e qualche numero interessantissimo. Ma restano ancora tante, troppe perplessità, tra cui una "cervellotica" difesa a 3 con Aronica, mancino, al centro, e Campagnaro (destro) a sinistra...anche se Totò ripaga il mister con una prestazione mostruosa e un centrocampo dove Gargano appare impresentabile...insomma le sue scelte non agevolano certo un match già di per sè molto complicato.

Rizzoli: 3 - Osceno, vergognoso, indisponente, imbarazzante! Giusta l'espulsione di Pazienza, ma appare, ancora una volta, e non è la prima, arrogante con i "deboli" (gli azzurri) e accondiscendente con i "potenti" (vedi le manfrine e le scorrettezze di Ibra). Nella ripresa non premia la correttezza di Lavezzi che cade sulle ripetute cariche di Papastatopoulos già ammonito. Sul primo contrasto ci sarebbe "profumo" di rigore, ma lui sceglie "coraggiosamente" la punizione dal limite, ma senza decidere per la seconda ammonizione del greco. Sul secondo è vero che si tirano entrambi, ma il Pocho fa di tutto per rimanere in piedi e non simulare. Lascia scatenare una rissa vergognosa in mezzo al campo e dopo aver fatto il fiscale con Pazienza, non fa nulla contro le provocazioni di Robinho e soprattutto Ibra. Nonostante questo (notate infatti i voti pessimi del centrocampo), il Napoli la partita l'ha persa anche e soprattutto per propri limiti e propri demeriti...ma stasera si è anche capito chi comanda, calcisticamente e politicamente, in questo paesucolo da operetta chiamato Italia...e Rizzoli rappresenta il perfetto "maggiordomo" del padrone.

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