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domenica 9 gennaio 2011

Cavani, questione di... testa!!!

Tre gol di testa di Cavani, per raggiungere la testa della classifica cannonieri e per lanciare il Napoli solo verso la testa della classifica!

La Juve mostra i più bei calci del campionato, mentre il Napoli mostra il più bel calcio del campionato: dopo i primi 10 minuti di imbarazzo, gli azzurri si svegliano di fronte al misero gioco fatto di lanci lunghi e gomitate delle torri bianconere, Amauri e Toni.

Il Napoli così demolisce la Juve in meno di un'ora, schiantandola su tutta la linea, in tutte le zone del campo, vincendo tutti i duelli individuali e dando la sensazione di una squadra granitica contro un'accozzaglia di vecchie glorie e giovani di misero talento.

Da Maradona al Matador! E pensare che qualcuno aveva "malignato" che il Matador non avesse mai segnato contro le grandi: continuate a malignare così, visti i risultati!

Cercando di smaltire i fumi di questa meravigliosa sbornia, cerchiamo di capire la chiave tattica del match.

Mettendo due giganti lì davanti, Del Neri ha finito per snaturare il (poco) gioco juventino che in teoria dovrebbe passare per le fasce attraverso le iniziative di Krasic e Pepe.

Ma in campo si vedono soltanto lunghi cross dalla difesa a scavalcare il centrocampo, Pepe e Krasic emarginati dalla manovra e quando raramente il gioco passa per il biondino, gli si francobollano ossessivamente Dossena e, in raddoppio, Pazienza.

Sui duelli aerei, Cannavaro annulla Toni come e meglio della partita di Marassi, dove già il capitano aveva disputato una partita superlativa sul lungagnone. Grava e Campagnaro contengono Amauri con anticipi e grinta.

Sulle fasce la teorica e temutissima inferiorità numerica degli azzurri non si vede, ma anzi Maggio e Dossena non solo coprono con diligenza, rilanciando e mettendo pregevoli cross in area bianconera dove i due centrali, Bonucci e Chiellini, mostrano tutti i loro desolanti limiti.

A centrocampo bastano un Gargano sufficiente e un Pazienza superlativo (ancora una volta!) per ridicolizzare Marchisio e il calligrafico Aquilani, bello a vedersi ma di nulla efficacia.

In queste condizioni tecnico-tattiche, quindi, il risultato del campo è tanto fragoroso quanto logico. La Juve non dà mai l'impressione di poter impensierire la granitica compagine azzurra, che la surclassa sul piano fisico, tattico e tecnico.

E ora? Che significato può avere questo secondo posto in classifica? Negli anni scorsi il Napoli ha sofferto da morire nei mesi di gennaio e febbraio, perdendo contatto da posizioni di classifica allettanti e la società non ha fatto interventi significativi sul mercato. Cosa succederà in questo mese? Saranno poste le basi per tenere questa eccezionale posizione di classifica? Verrà potenziato questo motore? E riuscirà questo motore, ritoccato o lasciato invariato, a tenere quella distanza che negli ultimi due anni è venuta meno?

Al di là dei fumi di questa indimenticabile serata azzurra, si affacciano tante domande sul futuro di questi fenomenali ragazzi.

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