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lunedì 10 gennaio 2011

Le pagelle del girone d'andata 2010-2011

De Sanctis: 8,5 - In campionato mostra una continuità di rendimento impressionante e prende in mano con vigore la leadership della difesa azzurra, diventandone il sempre concentrato e spiritato condottiero. Compie interventi miracolosi, legge bene le diverse situazioni tattiche che gli si propongono di partita in partita, lanciandosi sui piedi degli attaccanti avversari lanciati a rete, quando si trova di fronte squadre con attaccanti veloci che amano verticalizzare il gioco e lanciandosi in temerarie ma quasi sempre efficaci uscite aeree quando invece si trova di fronte perticoni di due metri. In Europa League denuncia maggiori difficoltà dovute soprattutto al leggerissimo Jabulani (già odiatissimo al mondiale sudafricano e ripescato dall'Uefa per la competizione europea). Vive una partita d'inferno a Bucarest dove commette gravi errori e, in parte, a Liverpool, ma lui ha il merito di non abbattersi mai e alla fine trascina la squadra anche al meritatissimo passaggio del turno.

Grava: 7 - Inizia la stagione in sordina: tutti hanno negli occhi l'eccezionale campionato disputato lo scorso anno, ma Gianluca inizia con un rendimento "normale" che gli porta critiche, anche da questo blog. Ma da metà novembre cambia registro e torna ai livelli assoluti di rendimento dello scorso anno e il simbolo della sua definitiva rinascita è il miracoloso salvataggio sulla linea nel finale di partita col Lecce che spiana la strada al gol vittoria di Cavani. In quel fotogramma c'è tutta l'essenza di quanto sia importante un gregario come Gianluca per le fortune e i successi di una squadra di vertice. Ancora una volta conferma la regola che con la sua presenza, Cannavaro migliora sensibilmente le sue prestazioni rispetto a quando Gianluca non c'è...e non è frutto del caso, ma di ragioni tecnico-tattiche ben precise.

Campagnaro: 6,5 - Chi segue il mio blog sa bene che apprezzo Campagnaro pèr le sue doti fisiche, agonistiche e tecniche, ma non per il ruolo in cui gioca. Non essendo nato difensore, Hugo a volte si perde gli attaccanti avversari, mancando diagonali che un difensore di alto livello non dovrebbe sbagliare. Certamente però il suo apporto di carisma e personalità è importante per questa squadra e non sono mancate sue prestazioni di alto livello, sia in Italia che in Europa.

Cannavaro: 7,5 - A parte qualche lieve battuta a vuoto, tipo quella col Chevo frutto di uno stress dovuto a un numero eccessivo di partite consecutive, Paolo, nonostante i ben noti problemi contrattuali, ha confermato in questa metà stagione quanto di eccezionale aveva fatto già vedere nella scorsa stagione, dove il livello eccelso delle sue prestazioni sembrava poterne impedire una riconferma ad altissimi livelli. Invece Paolo, contro tutte le avversità, in campo e fuori, sta confermando il suo straordinario spirito di dedizione per la maglia azzurra...e quest'anno sta anche trovando con più facilità la via del gol, anche se in partite non troppo fortunate per gli azzurri. Merita il rinnovo del contratto, anche se è giusto che il Napoli cominci a guardarsi intorno nel suo ruolo più che altro per trovare qualcuno che sia ancora più forte di Paolo. Va detto che se a fianco di Paolo gioca uno come Grava e davanti i mediani gli danno buona copertura, il capitano offre prestazioni di assoluto affidamento.

Aronica: 6 - Un grande mese di dicembre, in un momento decisivo per il salto di qualità della stagione azzurra, un rendimento mediamente apprezzabile, ma alcune partite (vedi Liverpool) nelle quali si evidenziano i suoi limiti di onesto mestierante del pallone. Gambe, braccia e mani alte, quando Totò è in difficoltà sono la spia del raggiungimento dei suoi limiti tecnici. Resta però, al momento, l'unico centrale di piede sinistro della rosa azzurra e comunque un punto di riferimento per il suo tecnico. Inizio 2011 un po' difficile con la prestazione mediocre di San Siro e la panchina con la Juve.

Santacroce: 5,5 - E' chiaro che a Mazzarri non piace, Fabiano non gode della sua fiducia. Ha giocato poco, alternando cose buone a prestazioni meno convincenti (vedi Bucarest). La società sembra ancora non avere idee chiare sul suo futuro, tra una possibile cessione al Lecce e ripensamenti che non lasciano prevedere quale possa essere il futuro azzurro di questo ragazzo sfortunato ma anche un po'...matto. Certamente sembra mancargli quel salto di maturità che molti suoi compagni di rosa stanno conseguendo in questa stagione.

Cribari: 5 - Riserva a due facce: impeccabile in alcune uscite (vedi Napoli-Lecce), epicamente disastroso in altre (Bucarest e Utrecht su tutte). A sua parziale attenuante la mancanza di continuità che aveva prima di venire a Napoli e che sta rivivendo in questa piazza.

Pazienza: 7 - Quella che due stagioni fa sembrava un "dopolavorista" del pallone, è diventato, ancora più che lo scorso anno, un perno essenziale di questa squadra. La sua intelligenza calcistica fuori dal comune è data dal fatto che non è veloce, ma lo trovi sempre nel punto giusto per recuperare palla e ripartire, non è alto, ma spesso segna gol o si rende pericoloso sui calci d'angolo, non è nato per fare il regista, eppure a volte gli vedi fare cambi di gioco di grande intelligenza tattica. E in più, se Mazzarri lo toglie, specie nei momenti in cui c'è da recuperare il risultato, Michele non si lamenta mai e la partita dopo lo rivedi più forte e motivato di prima. Il tutto mentre anche per lui è in ballo la rinegoziazione del contratto e la sua permanenza in azzurro è forse persino in dubbio. Sono ancora una volta felice che Michele mi abbia ricacciato in gola tutte le critiche del suo primo anno a Napoli, va solo dato merito a Mazzarri il quale, a differenza di Reja e Donadoni, ha capito come farlo rendere al massimo delle sue possibilità.

Hamsik: 6,5 - Quanto è difficile giudicare Marek! A sua attenuante, la fatica del mondiale che lo ha portato a superare il primo turno, ai danni dell'Italia, e che ne ha prolungato il soggiorno in Sudafrica. In alcune partite totalmente assente dal gioco, in altre presente ma con lunghe pause, in altre ancora offre il suo prezioso repertorio di classe e gol. Vai a tirare le somme dei gol fatti e vedi che è in vantaggio rispetto allo scorso anno, anno record in fatto di segnature. Insomma luci e ombre di un talento fatto di classe purissima che ancora si esprime ad intermittenza. A volte te lo mangeresti per quanto è abulico, ma altre volte ti delizia con quel suo sapientissimo tenere palla senza mai perderla e per come illumina il gioco azzurro. Riuscirà mai ad esprimersi con continuità ai livelli che tutti noi riteniamo possa raggiungere?

Gargano: 6 - Stagione contraddittoria per il piccolo motore del centrocampo azzurro. Partite splendide alternate ad altre meno convincenti, specie a cavallo tra 2010 e 2011. A suo merito la capacità di pressare subito gli avversari anche quando crea confusione perdendo ingenuamente palla. Anche lui sta probabilmente risentendo del post-mondiale dove peraltro non è stato sempre impegnato in prima persona, ma, ricordiamolo, ha trascorso tutto il mese in Sudafrica visto l'eccezionale torneo della sua nazionale. Anche lui quindi, come molti suoi compagni di club impegnati nel mondiale, partito in ritardo nella nuova stagione sembra averne risentito più del previsto.

Yebda: 6,5 - A prima vista goffo, legnoso e scolastico, si è inserito con sempre maggiore autorevolezza nello scacchiere azzurro, con grande umiltà e con rendimento sempre crescente. Da antologia la sua partita di Utrecht dove anche nei momenti di maggiore difficoltà azzurra, ha saputo più e più volte spezzare il gioco e ripartire mettendo Cavani (e se stesso) in condizioni di far gol e/o concludere pericolosamente verso la porta avversaria. Man mano che ha preso confidenza con la squadra si è esibito anche in cambi di gioco e intelligenti verticalizzazioni per gli attaccanti. Una delle "riserve" più preziose e apprezzate dal tecnico.

Dossena: 6,5 - Stagione a fasi alterne, con periodi di forma smagliante e partite travolgenti a cui hanno fatto seguito periodi molto grigi. Quest'anno ha comunque cominciato a far vedere le sue qualità, la sua capacità di progressione, la sua abilità nel proporsi anche in fase conclusiva, i suoi cross dalle fasce non sempre sfruttati al meglio dagli attaccanti azzurri.

Maggio: 6 - Inizio di stagione disastroso, chiaro effetto del post mondiale, per i primi quattro mesi ha offerto prestazioni di una modestia a tratti imbarazzante. Il suo voto è frutto di una capacità recuperata nel corso delgi ultimi due mesi sia nel proporsi in zona gol, sia nello spingere finalmente con l'efficacia a tutti nota sulla fascia destra. Conclude il girone di andata in netta e incoraggiante ascesa.

Vitale: 6 - In campionato offre poche ma importanti prestazioni. In Europa mostra difetti tipici dell'inesperienza, ma anche una grinta che lo rende capace di riscattarsi con personalità non comune. Anzi proprio in Europa conferma la sua inconsueta prolificità in zona gol, lui che in Italia ancora deve realizzare un gol in serie A, offrendo al Napoli preziosissimi contributi ai fini della qualificazione europea. Considerando che a inizio stagione sembrava non rientrare nei piani azzurri, ma che Mazzarri ha voluto lavorare e scommettere su di lui, direi che la scommessa del tecnico sta dando frutti molto interessanti. Forse il ragazzo meriterebbe un po' più di spazio.

Zuniga: 6 - Anche lui a corrente alternata, con un inizio stagione (Agosto) folgorante, poi tanti alti e bassi. A sua attenuante va detto che non sempre il mister lo impiega nel suo ruolo naturale, ma, a differenza dello scorso anno, lo sacrifica molto meno a sinistra come alternativa di Maggio, proponendolo invece spesso, con discreti risultati, come vice - Lavezzi.

Lavezzi: 7,5 - Anche il Pocho offre periodo di forma straripanti a momenti, rari, meno convincenti, specie dopo l'infortunio alla caviglia di inizio dicembre. Appare comunque più maturo, riuscendo a essere, nello stesso tempo, più finalizzatore degli scorsi anni, ma nel contempo più al servizio del collettivo, sia come assist-man, sia nella fase difensiva del gioco, dove offre un contributo che negli anni scorsi non ci si sarebbe mai immaginato. La statura internazionale del Pocho si vede anche in Europa, dove segna e fa segnare gol decisivi e dove mostra il suo valore su campi leggendari (vedi Anfield). La stella di Cavani, paradossalmente, ne esalta  la maturità e la leadership all'interno della squadra.

Cavani: 10 - 13 gol in 19 partite italiane, 7 gol in 8 partite europee, senza contare i gol nella sua nazionale, i minuti giocati, la pressione ossessiva sui difensori avversari, le sue incredibili chiusure difensive alla Beckembauer e la sua capacità di attraversare il campo e farsi trovare puntuale all'appuntamento col gol dall'altra parte del campo (vedi Parma). Un talento assoluto, già protagonista di un mondiale pregevole, ma che, dopo il mondiale, a differenza di altri suoi compagni, è letteralmente esploso, inserendosi subito, come per magia, nei meccanismi di gioco azzurri, come se avesse sempre giocato nel Napoli. Lo scorso anno Quagliarella, anche nelle due migliori giornate, dava sempre l'idea di entrare a fatica nella girandola offensiva azzurra, laddove invece il Matador si esalta nei movimenti dei suoi compagni di reparto e degli esterni ai quali aggiunge una capacità non comune di farsi trovare libero in zona gol. Adoravo questo giocatore già quando lo scorso anno lo vidi più volte nel Palermo e su questo blog, al suo arrivo, dedicai un post entusiasta al Matador, laddove alcuni storcevano il naso sulle qualità di questo ragazzo. Certo, quando scrissi quel post, credevo nel ragazzo, ma sinceramente non mi sarei nemmeno io aspettato un'esplosione di queste dimensioni. Riuscirà a ripetersi a questi siderali livelli nella seconda metà di stagione?

Quagliarella: SV - Anche se lo abbiamo rimosso, Fabio ha giocato una partita ufficiale nel Napoli di quest'anno, ossia il vittorioso esordio casalingo con l'Elfsborg. Giusto per ricordare una storia che sembrava un sogno per tutti e che si è spezzato tra incomprensioni e rancori. PS: l'avevo detto che quest'anno Fabio avrebbe disputato una grande stagione, me lo sentivo...peccato che la stia facendo, infortunio a parte, in bianconero.

Lucarelli: SV - Meriterebbe 10 per la dedizaione con cui sta cercando di vincere la sua battaglia contro la sfortuna. Al suo esordio stagionale, in Europa, subito un gravissimo infortunio e fine delle trasmissioni. Da quel momento un ossessivo lavoro di recupero e rieducazione che dovrebbe portarlo di nuovo in campo entro fine gennaio. Può essere un acquisto fondamentale per la seconda parte della stagione azzurra, dove magari potrebbe segnare quella manciata di gol decisiva per tenerci a galla nelle primissime posizioni del campionato.

Dumitru: 6,5 - Merita un voto alto considerando da un lato la sua limitatissima esperienza tra i professionisti, la sua giovanissima età, il fatto che Mazzarri lo abbia lanciato le prime volte nei momenti di maggiore difficoltà della squadra azzurra e che il ragazzo dai mille passaporti abbia sempre cercato di offrire un contributo non banale, con coraggio e personalità. Il ragazzo ha numeri interessantissimi e personalità, peccato che sia stato fermato dall'arbitro nel finale di Napoli Lecce dove avrebbe potuto chiudere il fantastico 2010 azzurro con il suo primo gol tra i professionisti...ma la stoffa c'è e sono sicuro che la vedremo presto!

Sosa: 5 - Ecco invece un ragazzo per il quale mi piange il cuore. Dotato di una cifra tecnica evidente (vedi il delizioso lob a favore di Cavani per il 3 a 3 di Bucarest), il ragazzo denuncia lentezza nel gestire la palla e dopo qualche segnale incoraggiante tra novembre e dicembre, sembra essersi scoraggiato. Pagherei di tasca per  vedere il suo talento tecnico al servizio di questa squadra, ma adesso dipende tutto da lui. Principito, non mollare! Tira fuori la cazzimma argentina e facci vedere chi sei! Il pubblico ti sta criticando giustamente, ma noi qui a Napoli amiamo i giocatori col talento come il tuo! Mettici più grinta e non ti arrendere!

Maiello: 6 - Nelle movenze e nelle sue capacità di inserimento offensivo sembra un Hamsik in sedicesimo. Prodotto pregiato, non l'unico, del vivaio azzurro, è l'unico però al momento costantemente nella rosa della prima squadra e gode della stima del tecnico, dei compagni e anche di quella parte di critica che lo conosce meglio. Avrebbe a mio avviso meritato, dopo un pregevole precampionato, qualche occasione in più per mettersi in mostra e in quei pochi minuti giocati, ha mostrato grinta, tecnica e buona personalità.

All. Mazzarri: 8 - Giustamente criticato per la sua non sempre elevata duttilità tattica, giustamente criticato a volte per non aver saputo ribaltare certe partite sul piano tattico e con un utilizzo adeguato e tempestivo dei cambi, il tecnico toscano però ha portato questo gruppo al secondo posto alla fine del girone di andata e al superamento della fase a gironi di Europe League soffiando la qualificazione a una "nobile" come la Steaua. I risultati e il rendimento eccezionale del gruppo, la sua capacità quasi unica al mondo di raddrizzare o vincere partite all'ultimo respiro, ne rendono la valutazione assolutamente eccelsa. In una stagione che, lo abbiamo scritto alla vigilia, si presenta come la più difficile della storia recente azzurra, per la pressione sulla squadra e sul tecnico stesso, artefice di questa squadra e quindi anche responsabile delle eventuali sconfitte, il tecnico può già vantarsi di aver superato le più rosee aspettative in Europa, dove il Napoli è l'unica compagine italiana ad andare avanti nel secondo torneo continentale, e di avere una posizione invidiabile (e non casuale) in campionato, dove ha offerto gioco, spettacolo, prestazioni autorevoli tanto in casa quanto in trasferta. Onore al merito, mister!

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