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lunedì 12 ottobre 2009

Volatili per diabetici!

Dopo mesi (anni) di parole non dette, misteri, domande non risposte, illazioni, ipotesi e supposizioni, da due settimane a questa parte dal calcio Napoli esondano alluvioni di parole, una versione moderna di quell'antico "Vaso di Pandora" che una volta scoperchiato disseminò tempesta e distruzione in tutto il mondo.

E' difficile tirare le fila di tutte queste parole, ognuno dei protagonisti, direttamente o tramite intermediari (vero Marino?), cerca di esprimere le sue verità, cerca di sviscerare dettagli nella speranza di farsi capire o, in qualche caso, (vero Presidente?) di non farsi capire.

Che Marino dovesse andare via, credo fosse un passo inevitabile, ma, sebbene il Presidente sia convinto di aver finalmente capito tutto del calcio, ho l'impressione che di lui si possa dire che è uno studente certamente intelligente e perspicace, ma che talvolta presume troppo nelle sue possibilità e quindi finisce col vanificare i suoi sforzi di apprendimento. Mi perdoni, caro Presidente, ma come si può pensare di voler azzerare tutto e di voler ricostruire una nuova organizzazione a stagione in corso e con molti dei possibili prestigiosi candidati, vincolati ad altre società per lo meno fino a fine stagione?

I tempi e i modi della "cacciata" di Marino appaiono davvero sbagliati, anche se prego gli dei del pallone che il tempo le dia ragione e che alla fine tutti i pezzi di questo puzzle nato dopo demolito l'edificio Marino si riescano a ricomporre nel migliore dei modi... L'impressione è non solo quella di una mia personale confusione nel non capire ancora come lei desidera edificare il palazzo del nuovo Napoli, con quali "materiali", ma che una parte di confusione appartenga innanzitutto a lei, che forse vorrebbe fare qualche ulteriore scelta (oltre all'umile, in senso positivo, e promettente Bigon), ma che si sta organizzando per rimandare qualche scelta alla prossima primavera-estate.

Ho come l'impressione che lei inizialmente volesse riempire tutte le caselle lasciate libere dall'ingombrante Marino (Direttore Sportivo, Direttore Generale, Direttore della Comunicazione, Direttore del centro di Castel Volturno, ecc.) ma che poi, vista l'attuale non disponibilità di alcuni potenziali candidati a lei graditi, lei abbia deciso di prendere tempo.

La scelta di Bigon è una scelta (senza offesa per l'interessato) di "basso profilo", nel senso di un professionista che sono sicuro si farà valere e potrà essere utile alla causa perchè appare un professionista estremamente serio e scrupoloso, ma non rappresenta quella presenza forte che, specie nell'ambito del mercato, ci si aspetta per traghettare il Napoli verso nuovi ambiziosi traguardi.

Io vorrei che Bigon non si offendesse per quello che dico e sono sicuro, se mi sembra di aver colto l'intelligenza e la serietà del personaggio, che man mano che entrerà nei meccanismi della società, potrebbe davvero stupire tutto l'ambiente...e gli mando un grande "In bocca al lupo!".

Ho l'impressione però ripeto, che il Presidente ora stia diventando "attendista" nella speranza di poter chiamare un nome di esperienza da poter spendere nelle attività del mercato, visto che, tra gennaio e luglio del prossimo anno, bisognerà davvero quasi rifondare la struttura di questa squadra.

E veniamo a Marino: l'ex DG ha molte responsabilità per l'involuzione organizzativa della società in questi ultimi 18 mesi, ma sia ben chiaro, ritengo che le sue responsabilità vadano divise col Presidente e con l'area tecnica e non mi piace affatto il "tiro al piccione" verso l'ex DG. Ieri Umberto Chiariello, durante Campania Sport, su Canale 21, ha rivelato alcuni passaggi di un suo colloquio telefonico intercorso con Marino sabato 10 ottobre. Dice il giornalista: "Ora non vuole togliere tranquillità alla squadra. Lui mi ha detto di essere con la coscienza pulita perchè la squadra è forte. Donadoni ha sempre pensato che fosse un tecnico inadeguato e lui non voleva, ma Mazzarri è un buon tecnico che anche lui avrebbe scelto. Il tempo e i risultati ha detto che gli daranno ragione e poi anche lui dirà le sue verità".

Riepilogando:
  1. De Laurentis già dall'inizio di quest'anno e in modo evidente col passaggio da Reja a Donadoni non aveva più fiducia in Marino;
  2. Marino non aveva fiducia in Donadoni;
  3. Donadoni, concluso il mercato, non aveva fiducia nelle posibilità di questo Napoli;
  4. De Laurentis, dopo i primi rovesci del nuovo campionato, ha cominciato a dubitare di Donadoni...
Uhmmmm....che bell'ambientino!!!

Non per giustificare i calciatori (alcuni dei quali meriterebbero di essere pensionati anticipatamente), ma sfido chiunque di voi a dover lavorare in un ambiente del genere in cui ognuno ha sfiducia in tutti gli altri!!!

E poi ci sorprendiamo della posizione che abbiamo in classifica? E poi ci sorprendiamo che la squadra l'anno scorso sia stata di gran lunga la peggiore del girone di ritorno?

Ma (dico io) ringraziamo che abbiamo 7 punti, ringraziamo che l'anno scorso non siamo stati risucchiati nel gorgo della lotta salvezza e speriamo che la cura Mazzarri produca qualche effetto e, soprattutto, che l'ambiente interno alla società trovi un minimo di serenità e compattezza.

I risultati della squadra sono sempre figli dell'ambiente che la società è capace di creare. I tifosi e i giornalisti non c'entrano nulla: i primi perchè se le squadra suda la maglia sono pronti a sgolarsi per i colori azzurri, i secondi perchè sono più tifosi dei tifosi e perchè se il Napoli va bene, le loro testate sono più lette e i loro editori sono felici.

Quindi smettetela, caro Presidente, di farvi prendere dalla "sindrome da accerchiamento"...basta! C'è gente che lo fa dalla mattina alla sera e sinceramente, quando passo alle pagine sportive, non vorrei rileggere e rivedere le stesse scene già lette o viste in altre pagine da altri protagonisti della nostra vita pubblica.

Parli di meno, ascolti e osservi di più, riposi ogni tanto, che fa bene...riposare aiuta a raccogliere le idee e a dissipare la comprensibile confusione del momento, cambi le regole della comunicazione tra la sua società (squadra compresa) e l'ambiente: stimoli i giocatori a misurarsi davvero con questo ambiente, "sfidando" tifosi e giornalisti e imparando a crescere... Crei solidità al suo interno...e vedrà che si cominceranno a vedere anche i risultati sul campo...

Mazzarri sta cercando di operare proprio in questa direzione: compattare la squadra e lo spogliatoio, comprese le professionalità meno riconosciute, come massaggiatore e magazziniere, cercando di tirare fuori il meglio di ciascuno e di creare quella solidarietà che anche in campo, come ho notato e scritto più volte, è mancata specie nei momenti di maggiore difficoltà...riuscirà Mazzarri a tirare davvero fuori l'anima di questo Napoli?

Io sono convinto che, se ci riuscirà, sarà in parte per merito suo e in parte per merito della società: se non ci saranno quegli "incroci micidiali di sfiducia reciproca" vissuti con la triade De Laurentis-Marino-Donadoni, il Napoli, pur con i suoi attuali limiti strutturali, potrà combinare qualcosa di buono...altrimenti saranno state vane parole in libertà...e saranno davvero "volatili per diabetici!"

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