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venerdì 23 ottobre 2009

Il Napoli che vorrei - Il ruolo dei tifosi

Che vi sia da parte degli organi di giustizia sportiva, dello Stato e degli organismi delegati alla tutela dell'ordine pubblico una disparità di trattamento nel valutare ciò che accade a Napoli rispetto a ciò che accade a Roma e Milano appare sempre più evidente a tutti e potrei citare decine, decine e ancora decine di episodi in tal senso.

Il lancio di petardi, motivo che ha indotto a vietare le trasferte di Firenze e Torino ai tifosi napoletani, vengono (putroppo) lanciati con molta facilità anche a Milano e (soprattutto) a Roma, dove però paiono tutti sordi e ciechi...e nessuno vede o sente alcunchè...e si sa che la politica da quell'orecchio non ci sente molto bene.

Questa mia posizione però non mi porta assolutamente a giustificare l'atteggiamento e i fatti di domenica: come riportato da più parti, non è che perchè gli altri rubano e non vengono puniti, siamo autorizzati a rubare anche noi.

Se la regola dice di non rubare, per poter alzare la voce verso le ingiustizie altrui, dobbiamo dapprima essere noi capaci di metterci dalla parte della ragione, non rubando a nostra volta: perchè alla fine, signori miei, un atteggiamento diverso non è che ci migliora le cose... perchè alla fine se rubiamo, mai come in questo caso, rubiamo a noi stessi, rubiamo al Napoli la possibilità di essere sostenuti in trasferta e, quindi, ottenere risultati migliori.

Chi ha compiuto certi gesti domenica o intende approfittare della situazione per ottenere "vantaggi" dal calcio Napoli, con una logica tipicamente "estorsiva" oppure sbaglia clamorosamente le sue "strategie di protesta" verso i palazzi del calcio e degli organismi statali.

Nel primo caso quelli lì non sono tifosi, nel secondo, se anche lo sono, fanno del male al Napoli e continuano a non capirlo.

E allora ecco che mi piace l'immagine evocata dal titolo di un articolo di Vincenzo Balzano su Tuttonapoli.net: "fare un passo indietro (ossia comportarsi in modo pulito e impeccabile) per farne due avanti (ossia riottenere credito per poter andare in trasferta e poter combattere le battaglie contro gli ingiusti trattamenti a cui siamo comunque condannati)".

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