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lunedì 18 gennaio 2010

I giorni dell'Ors...ato

Quelli che masticano di mercati finanziari e di Borse, sanno che quando le cose vanno bene e le Borse tirano, si parla dei giorni del Toro, mentre quando ci sono i periodi bui, si parla dei giorni dell'Orso.

Anche il Napoli, pur non ancora quotato in Borsa, dopo aver vissuto i gagliardi giorni del Toro, stasera si è trovato di fronte a un classico giorno dell'Orso...o meglio, dell'Orsato.

Quest'arbitro, senza voler sconfinare troppo in scaramanzie, non ci ha mai portato troppa fortuna. "In nomen omen" dicevano i latini, nonchè una simpatica rubrica moderna di quei matti a piede libero di Dose e Presta del Ruggito del Coniglio, trasmissione ormai storica di Rai Radio Due.

Quei nomi, o quei cognomi, che racchiudono un po' un destino: così quando il Napoli incontra Orsato, sa che rischia giorni di Orso, giorni di magra, giorni di sofferenza. E attenzione, miei cari lettori, è vero che Orsato ha "toppato" la valutazione del contrasto tra Rinaudo e Cavani, ma ci è andata di lusso sia perchè un altro arbitro avrebbe anche potuto espellere Rinaudo, sia perchè nel secondo tempo, c'è stato un contrasto ancora in area azzurra, tra Pazienza e Simplicio che, non soltanto a mio avviso, era fallo da rigore.

Insomma, considerando i presupposti, nonchè gli errori di valutazione di Orsato, a favore e contro, direi che ci è andata pure bene e sono d'accordo con Umberto Chiariello che questa sera a Campania Sport ha definito il pareggio di stasera col Palermo un punto d'oro.

E poi ha avuto ragione Reja, che, come ho ricordato anche in settimana, quando il Napoli giocava due partite consecutive in casa, diceva sempre che statisticamente è quasi impossibile riuscire a vincere due partite consecutive in casa a distanza di otto giorni. E così è stato anche stavolta...

Dunque a conti fatti, un punto d'oro perchè se avessimo perso lo scontro diretto, saremmo stati risucchiati dai rosanero nel gruppone in lotta per l'Europa e avremmo smentito chi, all'interno e all'esterno del Napoli, ci ha detto in settimana che la sconfitta di Torino è stata solo un episodio.

Guardando alla partita, e alla poca qualità della manovra, mi ha colpito la prestazione di Maggio che, a mio avviso, nel Napoli di Mazzarri, è il termometro della salute della squadra: se la squadra è lucida, corre e fa correre la palla, nel Napoli di Mazzarri, Maggio riceve palla sulla fascia in corsa e diventa devastante. Se la squadra fatica e cammina, Maggio riceve palla da fermo a centrocampo e deve lui iniziare a correre con la palla al piede. Non essendo Garrincha, spesso il nostro generoso gladiatore rimedia figure meschine andando a sbattere contro gli avversari o contro...le linee del campo. Stasera sembrava il Maggio dei tempi bui di Reja, palla al piede a infilarsi nei vicoli ciechi della difesa avversaria.

Ed ecco quindi spiegate alcune delle difficoltà poi riscontrate in zona gol.

Intanto guardiamo il calendario,magari quello simpatico del Napoli che ho qui nella mia stanza mentre scrivo queste righe e, mi rivolgo a chi ha un po' di pazienza, andiamoci a rileggere i pronostici sulla stagione pubblicati su questo blog da chi scrive, alla chiusura del mercato di agosto.

Siamo a metà gennaio, in inverno, i campi sono sempre più pesanti e una squadra dal telaio leggero come il Napoli, che ha già sofferto nei suoi primi due inverni in serie A, che viene tra l'altro da una serie positiva che comincia a farsi "infinita", in questo momento comincia a sentire la fatica del vento che cambia, dove correre e sviluppare un gioco in velocità con uomini veloci su campi pesanti, fangosi o addirittura semi-impraticabili diventa difficile se non impossibile.

Aggiungi poi che, come avevamo anticipato poche settimane fa, cominciano a pesare sugli equilibri del campionato i consueti fattori come gli infortuni (Lavezzi) e le squalifiche (Campagnaro), mescola il tutto con una lucidità nei cambi da parte di Mazzarri questa volta a mio avviso non all'altezza delle giornate migliori, guarnisci con pagelle nelle quali i migliori in campo sono De Sanctis e il sempre più stratosferico Grava, che ha annullato anche Miccoli, e allora lo 0 a 0 di stasera lo valuterai anche tu come un punto davvero d'oro.

Ad esempio quando la partita "ristagnava", verso l'ora di gioco, e stava per entrare Dossena, ero sicuro che Mazzarri avrebbe tolto Rinaudo (a disagio sul centro-sinistra e anche ammonito, ma pur sempre meglio dl disastroso Contini attuale), avrebbe retrocesso Aronica (uno dei migliori) nella posizione di Rinaudo per lasciare spazio al nuovo acquisto azzurro. E invece è uscito proprio Aronica.

Mi sarei aspettato, vista la fatica di Pazienza e Gargano a fare filtro e proporre gioco, e vista l'assoluta "assenza" del neo papà Hamsik, che lo slovacco, una volta tanto, avrebbe potuto lasciare il campo a Cigarini per almeno mezz'ora, tenendo il giovane talento in posizione più avanzata per suggerire assist agli attaccanti e per battere a rete, lui che ha un buon tiro. Cigarini è entrato, ma al posto di Pazienza e a soli 4 minuti dalla fine. Se il grande Rivera, in 6 minuti, a Città del Messico, non fu in grado di strappare la Coppa del Mondo al Brasile di Pelè nella finale mondiale del '70, Mazzarri ci dovrebbe spiegare cosa avrebbe dovuto fare il povero ex-atalantino per "miracolare" questa serata! Non sempre ti può riuscire il tiro al volo al 90' che ti cambia la partita.

E poi va bene cedere Datolo all'Olympakos per permettergli di giocarsi una chance mondiale, ma proprio stasera, con assenti giustificati Lavezzi e Bogliacino, non sarebbe stato opportuno tenersi Jesus e dargli un'ultima vetrina al San Paolo?

Per carità, non sempre può funzionare tutto bene, ma il motivo per cui siamo qui è perchè la "materia" ci appassiona e, lo ricordo, casomai qualcuno lo dimenticasse, che sebbene, per "fobie" personali, non ami frequentare luoghi affollati come uno stadio, io soffro per gli azzurri e, dalla serie C, pago profumatamente per vedere i miei beniamini, quindi se osservo situazioni che non mi piacciono, cerco di esercitare, civilmente, ma con grinta e onestà intellettuale, il mio diritto di critica.

Insomma, anche quest'anno, come i due precedenti inverni, si vedono sui campi pesanti, le difficoltà strutturali di una squadra che, non avendo tanti talenti che possono risolvere la partita da soli, ha bisogno di giocare di squadra e in velocità, ma che, sui martoriali prati invernali, fa fatica doppia, consuma energie preziose e va in debito di ossigeno e di lucidità.

E intanto, come avevo segnalato ne giorni scorsi, va avanti il "Rosario dei diffidati": domenica prossima a Livorno dovremo rinunciare a Rinaudo (e meno male che rientra Campagnaro) e Quagliarella. Per cui sarà interessante osservare come Mazzarri intenderà schierare il Napoli dalla cintola in su: con Hamsik a supportare Denis e Hoffer, oppure con Hamsik e (speriamo torni disponibile) Bogliacino dietro Denis?

Rimane in me la perplessità, a fronte della classifica che il Napoli sta mantenendo, che, mentre in difesa, più o meno, numericamente potremmo andar bene fino a fine campionato (ma speriamo che Santacroce rientri presto), mentre a centrocampo siamo contati (ma qui potrebbe accadere qualcosa di interessante entro fine gennaio), vedo un problema serio in attacco dove, bloccatosi Hamsik in fase realizzativa, o lo slovacco ritrova la via del gol con continuità, oppure rischiamo di fare una fatica enorme, a fronte di squalifiche, infortuni o partite "chiuse" come quella di stasera, a trovare la via della rete.

Anche oggi Denis ha dato il massimo, ma la qualità della manovra sulla tre-quarti è stata scadente, per le regioni già evidenziate, e in area c'è stata poca pericolosità. Sebbene poi Lavezzi dovrebbe rientrare il prossimo 14 febbraio, per la sfida casalinga contro l'Inter, il campionato, complici i mondiali, sarà lungo, ma compatto, senza più soste, e sinceramente, visto l'Hoffer di mercoledì e di stasera, il Napoli ha di fatto tre soli attaccanti di un certo livello e tutti e tre non hanno nelle gambe grandissimi numeri realizzativi.

Quanti gol, viste le medie realizzative attuali, potrebbe accumulare Quagliarella a fine stagione? 15-16... E Denis? 7-8... E Lavezzi? 7-8 anche lui... o manteniamo il rendimento difensivo delle ultime giornate, facendo quindi quel cammino fatto di tanti 1 a 0 che ci porto ai vertici della serie B e alla promozione in A, oppure, quando fatalmente subiremo qualche rete in più, rischieremo di trovarci in difficoltà a portare risultati a casa.

Siamo sicuri quindi di voler affrontare questi mesi di campionato con i soli attaccanti attualmente in rosa?

Un paio di considerazioni, per concludere:
  • quattro partite consecutive intere senza subire reti: anche questo rientra nel novero dei risultati che potremmo definire, alla Mazzarri, "stratosferici". Anche questo non è un caso, ma il frutto di un costante lavoro sulla fase difensiva di tutta la squadra e sull'utilizzo di Cannavaro quasi come "libero" alla vecchia maniera, ossia in supporto e raddoppio agli "stopper", gli altri due centrali. Certamente, pur con le sottolineate difficoltà offensive, se la squadra riuscisse a tenere una certa continuità difensiva...

  • aspetto psicologico: Mazzarri deve fare attenzione a non far "deprimere" questa squadra. Come ci insegnano i due precedenti campionati di serie A, questa squadra è capace di lunghe ed esaltanti serie positive e di altrettanto lunghe e deprimenti serie negative. Ecco: la sconfitta in settimana e il pareggio di stasera non devono far "avvitare" la squadra in una spirale discendente che pregiudichi tutto il grande lavoro fatto in questi ultimi tre mesi. Certo, non è facile mantenere certi ritmi a lungo, anzi, è praticamente impossibile: le ultime prestazioni potrebbero essere una prima piccola spia di un calo imminente. Ritengo che adesso Mazzarri debba valorizzare al meglio alcuni uomini della panchina che hanno doti importanti, ma sono stati un po' troppo sacrificati. Cigarini, se resta, Bogliacino, distratto nelle ultime due settimane da problemi personali in Uruguay, Zuniga, visto che Maggio sembra avere la lingua di fuori da qualche settimana, lo stesso Contini, se resta. E poi Hamsik: la sua nuova posizione ha dato più equilibrio alla squadra, ma, sarà una coincidenza, al terzo inverno, Hamsik, per la terza volta, va in un lungo letargo. Questo è un altro "prodigio" che Mazzarri dovrebbe cercare di ottenere, ossia farci vedere un Hamsik che segni e partecipi alla manovra con continuità anche in inverno, anche nel girone di ritorno, perchè se si spegne Hamsik, sarà difficile poter conservare ambizioni importanti.
E speriamo che i giorni dell'Orso...e dell'Orsato, siano rari da qui a giugno e che sul panorama del campionato del Napoli domini il Toro (borsisticamente parlando, ovviamente!)....e a proposito di Toro: facciamo le corna!

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