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domenica 10 gennaio 2010

Tanque, Napoli!

Grazie Napoli! Te lo dico in tutte le lingue! Thank U, Danke, anzi... Tanque!

Il goffo e sgraziato "delantero" che con il grande Maradona sembra avere in comune solo il passaporto, mostra ancora una volta un cuore così grande che ricorda un altro giocatore azzurro che ci ha donato grandi emozioni con lo spirito di sacrificio, ossia il Pampa Sosa.

Come il Pampa, il Tanque sbuffa, sgomita, combatte, si divincola e, alla fine, offre alla platea del San Paolo, un volo meraviglioso che spinge il Napoli addirittura al terzo posto!

Un terzo posto alla fine del girone d'andata che mancava dal 1991, dal Napoli di Ranieri!

Dopo un inizio di campionato disastroso (7 punti in 7 partite, media retrocessione con Donadoni), l'arrivo di Mazzarri ha portato 26 punti in 12 partite (una media quasi da scudetto), 7 vittorie e 5 pareggi, nessuna sconfitta, 12 risultati utili consecutivi, una difesa inviolata da tre partite intere e il miglior attacco delle ultime 5 giornate assieme al Milan (11 reti).

Con questa incredibile rimonta e con questi numeri strabilianti, il Napoli 2009-2010 ha raggiunto sul filo di lana il Napoli 2008-2009, che chiuse lo scorso anno al quinto posto con lo stesso numero di punti, lo stesso entusiasmo, ma, va ricordato, una tendenza totalmente opposta a quella di quest'anno.

L'anno scorso cominciammo fortissimo tra agosto e ottobre e già a novembre cominciammo un calo che si sarebbe poi tramutato in un crollo da media retrocessione di soli 13 punti nelle 19 partite del girone di ritorno.

Ecco cosa ci angustia maggiormente, pur nella felicità immensa di una impresa sportiva che il Napoli ha compiuto negli utimi tre mesi...il timore che non possa durare, il timore che il Napoli debba mollare come quel ciclista del Giro o del Tour che non parte per vincere la corsa e si trova a battesri per il podio di Milano o di Parigi...e ti chiedi: reggerà gli sforzi della "terza settimana" (quella che nel Giro e nel Tour fanno la differenza e creano i grandi distacchi)?

Il trauma dello scorso anno è ancora lì, vivo, che ci lascia ancora bruciori sulla nostra "pelle azzurra"... certo, ha ragione Mazzarri: la squadra sta offrendo numeri e prestazioni talmente strabilianti che è difficile pensare che il Napoli possa mantenere questo ritmo fino alla fine del torneo. Finora sta reggendo una serie strabiliante, assieme a Inter, Milan e Roma (con in più il Palermo delle ultime 5 giornate). Quanto durerà? E, quando arriveranno le eventuali comprensibili battute di arresto, la squadra saprà reagire e riprendere la corsa?

Nessuno può davvero saperlo adesso! A volte ci sono stagioni (penso al Perugia imbattuto di Castagner, al Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi o al Chievo che raggiunse la zona Champions qualche anno fa) in cui lo stato di grazia di una squadra si riesce miracolosamente a mantenere per tutta la stagione. Riuscirà Mazzarri a tenere la condizione psico-fisica della squadra in questo stato di grazia?

Oggi, per esempio, il Napoli ha dimostrato ancora una volta, che, in quanto squadra fisicamente "leggera", soffre maledettamente i campi pesanti come quello di oggi...e allora ti viene spontanea la domanda: "Quanti punti riuscirà a mettere da parte questa squadra da oggi a metà marzo, finchè non tornerà il bel tempo e i prati asciutti che tanto favoriscono i nostri "velocisti"? Riusciremo per metà marzo ad essere ancora in una posizione utile per lanciare lo sprint per l'Europa?"

E ancora: "Come reagirà la squadra alla prolungata assenza di Lavezzi (che forse, se va bene, si fermerà per un mese)?".

E ancora:" Il Napoli ha ben 6 diffidati, quindi altro giallo e scatterà la squalifica. Riusciranno gli azzurri a evitare squalifiche di tutti o quasi i diffidati nello stesso momento?"

Ho ascoltato con molto interesse l'intervento di Marino nella puntata di Campania Sport di questa sera: l'ex DG, da manager e da tifoso azzurro, scommette tutte le sue carte sulla possibilità del Napoli di agguantare addirittura la Champions! Speriamo che il tempo gli dia ragione come gli ha dato ragione su alcune scelte tecniche che finalmente Mazzarri sta valorizzando al massimo.

Certo la gara di oggi è stata sofferta, come lo sono state, da quando il Napoli è tornato in serie A, molte gare invernali giocate su campo pesante. La rizollatura del prato, promessa prima di Natale, è stata fatta, ma il clima infame di queste ultime due settimane ha inzuppato all'inverosimile il terreno di gioco, per cui, pur se il drenaggio ha funzionato bene (niente pozzanghere), i giocatori facevano fatica a stare in piedi e i "pesi leggeri azzurri" soffrivano maledettamente per tentare di anticipare l'avversario, specie nei duelli di centrocampo.

Partita molto bloccata nel primo tempo, dove la Samp ha tenuto il predominio del gioco e in cui il Napoli, perso il Pocho, non ha nemmeno potuto insidiare i blucerchiati con azioni in velocità.

Quasi nessuna occasione da una parte e dall'altra.

Nel secondo tempo il Napoli entra più determinato, alza il baricentro della squadra, avanzando la linea difensiva troppo arretrata nel primo tempo, gioca molto di più palla a terra, anzichè cercare gli inutili lanci lunghi di Cannavaro. Si apromo più spazi di minuto in minuto e il Napoli sfiora più volte il vantaggio.

Due errori sottomisura di Maggio (uno con parata prodigiosa di Fiorillo, grande promessa di cui tutti dicono un gran bene, subentrato a Castellazzi), e poi nella saga degli errori entra anche il "celebrato" (come miglior arbitro della stagione) Rizzoli, il quale inanella tre errori a mio avviso gravi uno dietro l'altro:
  • un fuorigioco a Denis, con conseguente gol annullato: in realtà il piede del Tanque era in linea col piede di un difensore sampdoriano;
  • un fallo di Fiorillo che in uscita scomposta non trova il pallone e trattiene per la maglietta ancora il Tanque che se ne sta per impossessare per girarlo a rete;
  • un fallo netto su Denis, tirato giù in area con un braccio da un difensore blucerchiato nettamente in ritardo.
Forse Denis non è bello da vedere, ma il gol segnato e queste azioni appena descritte mostrano quanto sia straordinario il suo impatto sulle difese avversarie, che fanno una fatica enorme a "mantenerlo". Il Tanque, forse proprio per la sua stazza, ha mostrato quanto possa essere prezioso in questa fase della stagione su campi così pesanti, che sembrano davvero esaltarlo nella lotta e nella battaglia.

Sfinito fisicamente e mentalmente per l'enorme sforzo, il Napoli, con la lingua di fuori e con la testa confusa, si chiude dietro pericolosamente e concede punizioni e occasioni dalle quali si salva in parte con bravura e concentrazione e in parte con fortuna.

De Sanctis ancora una volta sugli scudi, specie per una difficile parata su Cassano, Campagnaro sempre roccioso e attento (e inoltre autore del bellissimo cross convertito in rete da Denis), Cannavaro un muro, che ha strappato applausi a scena aperta per alcune chiusure pregevoli (solo un tentativo avventato di anticipo nel primo tempo che stava per creare difficoltà ai suoi compagni di reparto), Grava ancora strepitoso, senza nessuna sbavatura, imbavagliando più volte Cassano con le buone e qualche volta le cattive, come i grandi "Bruscolotti" del passato, Pazienza e Gargano encomiabili come al solito ma in evidente difficoltà (specie il Mota) su un terreno palesemente a loro non congeniale (cito il salvataggio di Pazienza nella sua area nel secondo tempo con splendido tackle scivolato quando Poli già pregustava il gol), Aronica impeccabile sulla sinistra, autore di un salvataggio miracoloso nel primo tempo ( e nel secondo tempo splendidamente imbeccato con verticalizzazione da Gargano su suo taglio offensivo "alla Maggio" con pallone offerto proprio a Maggio per un assist non tramutato in gol), Maggio un po' più appannato, ma autore di tre occasioni-gol pericolosissime e infine Quagliarella e Hamsik volenterosi ma appannati e praticamente mai visti in zona gol.

Una partita dunque complicata, difficile da giocare e da gestire, per le pressioni della piazza, per lo spessore dell'avversario, per il campo pesante, per l'infortunio del Pocho, per un arbitraggio tutt'altro che favorevole e per l'incapacità di chiudere la partita.

Una partita difficilissima, come me l'ero immaginata alla vigilia, ma che gli azzurri hanno vinto...e questo è un merito importante.

E ora la Juve (mercoledì a Torino e su Rai Uno alle 20,45) in Coppa Italia e il Palermo in campionato.

Con la Juve è giusto provare a giocarsela, alla luce della profonda crisi bianconera (ma Ferrara dovrebbe rimanere almeno fino a dopo la partita di domenica prossima) e considerando che anche questo torneo può aprire una strada europea, ma è altrettanto giusto (e Mazzarri lo ha già fatto intendere) operare un profondo turn-over considerando che, dopo la sosta, quella di mercoledì sarà la terza partita in otto giorni e, in questi casi, e con questo clima freddo, gli infortuni si rischiano con grande facilità...per non parlare della fatica che la squadra ha mostrato oggi.

Per la serie "Fuori un centrale a settimana", domenica sarà squalificato Campagnaro che dunque si dovrebbe sacrificare per giocare anche mercoledì (anche se io non lo rischierei vista la delicatezza dei suoi muscoli e considerando che ha giocato le ultime due partite). Io darei molto spazio a chi ne ha avuto di meno, ossia Rinaudo (se recupera), Contini, Zuniga, Datolo, Cigarini, Bogliacino, Hoffer, lo stesso Denis e cercherei di dare riposo (totale o parziale) ai vari Campagnaro, Grava, Quagliarella, Gargano, Pazienza, Maggio e Hamsik, in modo da far giocare non più di 45 minuti ai giocatori più affaticati.

Credo che l'organico del Napoli permetta, anche con qualche riserva in più, di offrire una prestazione più che dignitosa...vedremo quanto le mie impressioni troveranno riscontro nelle scelte di Mazzarri.

Ritengo invece che la partita da non sbagliare sia quella di domenica sera in casa col Palermo (4 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 5 partite per i rosanero): partita difficilissima come quella di oggi con, prevedibilmente, molta più fatica nelle gambe. Non sarà certo una finale, ma essendo uno scontro diretto, una eventuale vittoria varrebbe ovviamente doppio nella corsa verso l'Europa.

Il buon Reja (a ragione) era solito dire che è statisticamente difficilissimo vincere due partite consecutive in casa...ecco un altro "grande numero" da sfatare... ma sul "derby delle Due Sicilie" torneremo in settimana.

Per concludere un cenno al mercato: due le priorità di gennaio, ossia sfoltire la rosa (e la cessione in prestito di Pià è già un buon punto di partenza, avendo anche incassato quasi mezzo milione di euro, niente male!) e aumentare con massimo un paio di innesti, la qualità della rosa ( e qui l'innesto di Dossena, costato meno di 5 milioni di euro, speriamo aiuti in tal senso).

Io sono sempre riluttante a giudicare il mercato prima di vedere i suoi effetti in campo, ma le premesse sembrano incoraggianti e Bigon sembra essere un'ottima scelta, vendendo bene e comprando ancora meglio. Riuscirà lo staff dirigenziale, in questo mercato e nel prossimo, fondamenrtale, di giugno, a valorizzare e potenziare ulteriormente una base tecnica creata tutta da Marino e che i risultati stanno dimostrando pregevole?

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