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sabato 16 gennaio 2010

Le pagelle del girone d'andata

Domenica notte, dopo la partita vittoriosa con la Samp, ho pensato e scritto "di getto" i miei personali voti sulla base delle sensazioni che i giocatori mi hanno lasciato in questo girone d'andata dai due volti.

Si è ripetuto in piccolo, e a tendenza invertita, prima malissimo e poi benissimo, nel solo girone di andata quanto si era verificato lo scorso anno in un campionato intero. Non ho sentito nessuno cogliere questo aspetto, ma qualcuno, specie tra i tifosi, ha mostrato la sua preoccupazione e il suo timore che possa ripetersi il girone di ritorno dello scorso anno.

Difficile leggere nel futuro, ma certo gli ultimi due anni (con due lunghe serie positive e due lunghe serie negative) sembrano dire che questa squadra quando comincia ad esaltarsi diventa fortissima e quando si inceppa diventa debolissima. Vedremo se nel girone di ritorno la squadra riuscirà a mantenere maggiore equilibrio psicologico e di risultati, il che non vuol dire vincere sempre ma mantenere un rendimento abbastanza costante pur con qualche inevitabile sconfitta.

E veniamo alle pagelle. Premetto che i voti sono alti ma non altissimi perchè stiamo valutando:
  1. anche il periodo Donadoni, caratterizzato da alcune prestazioni veramente scialbe;
  2. e mezzo campionato, non un campionato intero: se certe prestazioni si dovessero mantenere anche nel girone di ritorno, è chiaro che i voti a fine campionato saranno più alti.

DE SANCTIS: 7,5
Un inizio campionato con un rendimento subito alto e sicuro in mezzo ai pali, ma molto incerto nelle uscite e nell'affiatamento con la difesa (vedi i "siparietti" con Maggio a Palermo e con Campagnaro a Genova). Poi la migliore conoscenza dei compagni di reparto, l'avvento di Mazzarri e una migliore protezione della squadra nella fase difensiva, hanno portato Morgan a un rendimento di assoluta eccellenza, salvando in più occasioni, anche con un solo intervento decisivo a partita, risultati importanti.

CAMPAGNARO: 7
Stesso discorso di De Sanctis. Una vera colonna, nonostante, come ho ricordato ad inizio campionato, non sia nato difensore e, qualche volta lo si vede. Ma un giocatore di grandissimo rendimento e giustamente un beniamino del pubblico napoletano (e quindi anche mio). Mezzo voto in meno per i molti piccoli infortuni che ce ne hanno privato in più occasioni. Se riesce a evitare ricadute, potrebbe avere a fine campionato un voto altissimo.

CANNAVARO: 7,5
Ultimamente il vero KKannavarooo è lui e non il fratello Fabio, frenato dalla profonda crisi juventina. Trovo avvilenti certe critiche rivoltegli contro da persone che non hanno notato due fattori:
  1. Paolo si sta allenando con particolare ossessione durissimamente da più di un anno, per migliorare un fisico non baciato dalla natura come quello del fratello più famoso, facendo sacrifici enormi, anche nei periodi di vacanza, curando allenamenti e alimentazione e si vede! Su questo punto si sono espressi con ammirazione tutti gli allenatori che l'hanno gestito qui a Napoli.
  2. Con l'arrivo di Mazzarri, il rendimento di Paolo è ancora migliorato per due dettagli tattici, la protezione maggiore ai centrali dei due mediani e, dettaglio svelato domenica proprio da Paolo, il lavoro che Mazzarri ha fatto su di lui chiedendogli di non tentare quegli anticipi in uscita che, quando fallivano, significavano quasi sempre gol per gli avversari, ma semplicemente, raddoppiare le marcature dei suoi colleghi di reparto, cosa che spesso gli consente di uscire vittorioso dai contrasti e, quindi, di esaltare se stesso e il pubblico.
GRAVA: 8
Finalmente ve ne siete accorti, eh? Dannazione! Lo scorso anno qualcuno forse mi prendeva per pazzo, ma io ero convintissimo (e meno male che scrivo, così tutti possono andare a controllare) delle qualità umane e professionali di questo ragazzo e sono felice che quest'anno tutti si siano accorti di che pasta è fatto questo ragazzo,che sta disputando il miglior campionato della sua carriera, lui confermato con contratto annuale a 200.000 euro di ingaggio! Dove lo metti, lì ti rende sempre come uno dei migliori, centrale a sinistra, centrale a destra, esterno di centrocampo a sinistra o a destra, sempre con grande dedizione agonistica e grande intelligenza tattica. Ha sfoderato prestazioni in marcatura (contro Ronaldinho e Cassano, solo per fare qualche esempio) che mi hanno fatto ricordare certi grandi difensori a uomo del passato. Se fossi un'allenatore, io in squadra uno così me lo porterei ovunque.

RINAUDO: 6,5
Finalmente ho capito che giocatore è Rinaudo. Se gioca in un contesto tattico ben organizzato, riesce ad essere affidabile e a far venir fuori degli insospettabili valori anche tecnici. Un altro dei "miracoli" di Mazzarri. Là dove prima "annaspava" come un pesce fuor d'acqua, ora si esalta nella lotta compattando un reparto in modo ordinato e sicuro. A mio avviso, in un contesto che dovesse mantenersi equilibrato, può offrire ulteriori margini di miglioramento.

CONTINI: 5
Mi dispiace per Matteo, davvero non capisco cosa gli sta succedendo quest'anno. Perchè il suo rendimento è scaduto così, dopo due stagioni in cui ha commesso pochissimi errori ed ha tenuto sempre un rendimento elevato, anche nei periodi più bui della squadra. Ha cominciato ad inanellare errori su errori (vedi Juve) e, andando in stress, ha esasperato alcuni comportamenti scorretti (gomiti spesso alti) che pur teneva negli anni scorsi, ma riuscendo a coprire tali vizietti con prestazioni difensive di qualità. E' chiaro che non piace a Mazzarri che nella sua posizione cerca di schierare un giocatore (Grava, Aronica, qualche volta Rinaudo) che abbia maggiori attitudini ad avviare la costruzione dell'azione laddove Matteo usa spesso e sterilmente il lancio lungo (cosa che faceva anche ai tempi di Reja e Donadoni). Vista la sua poca serenità, sembra che la società si stia orientando a scambiarlo a costo zero con un altro centrale durante il mercato di gennaio. Con l'arrivo di Dossena, e il prevedibile spostamento di Aronica sul centro-sinistra nella linea dei centrali, gli spazi di Contini sembrano prossimi allo zero.

ARONICA: 7
Credo che alla notizia dell'arrivo di Mazzarri, abbia fatto capriole e salti mortali per la gioia! Una delle colonne della Reggina delle meraviglie di Mazzarri, ha capito che poteva guadagnare un'importanza fondamentale rispetto al ruolo, talora marginale che aveva con i precedenti due allenatori. Pur mostrando ogni tanto qualche vuoto di attenzione anche col nuovo tecnico, Salvatore è diventato l'equilibratore tattico fondamentale, compensando la spiccata propensione offensiva di Maggio, pur non disdegnando incursioni offensive con i tempi giusti (bellissima la sua conclusione dalla distanza di prima intenzione parata da Buffon con la Juve a Torino che avrebbe meritato il gol per la bellezza del gesto tecnico). Si prospetta per lui un girone di ritorno più complicato dove la presenza di Dossena lo porterà spesso o in panchina o, più probabilmente, a coprire la posizione di centrale di sinistra proprio alle spalle di Dossena. E qui Mazzari dovrà fare nuovi "miracoli di equilibrio" per esaltare le doti di Dossena senza scoprire la squadra ed esporre Aronica a situazioni tattiche che lo manderebbero in difficoltà.

ZUNIGA: 5,5
Potrebbe competere con Contini per la palma del peggiore azzurro fino ad oggi, ma sapete come la penso! Lo penalizzerei se avesse fornito quel rendimento nella sua posizione naturale, ma così non è stato. Ha inoltre iniziato la stagione ad handicap per un fastidiosissimo infortunio che ne ha compromesso la preparazione estiva. Solo un auspicio, già accennato da me negli ultimi tempi: che Mazzarri, a maggior ragione adesso che è arrivato anche Dossena, cominci ad alternare maggiormente Maggio e Zuniga sulla destra.

MAGGIO: 7
Vedi alla voce "Aronica". Inizio incerto (emblematico il "pasticcio di Palermo"), ci voleva Mazzarri per permetterci di "gustare" quel terzino che volava sul prato di Marassi. Come ho più volte evidenziato, nei tempi bui di Reja e Donadoni, Maggio riceveva la palla sul piede e doveva farsi tutta la fascia palla al piede. Questione di ritmo di gioco. Mazzarri riesce a dare alle sue squadre, e ci sta riuscendo anche col Napoli, quel ritmo nella fluidità della manovra, per cui Maggio parte senza palla e puntualmente viene servito in corsa, diventando devastante. L'unica mia riserva è quanto possa reggere questo ritmo straordinario per il resto del torneo. Vedi alla voce "Zuniga".

PAZIENZA: 7,5
Diga, intelligenza tattica, dedizione, persino finalizzazione! Parole che non avrei ma pensato di abbinare al buon Michele, da me (poco) affettuosamente ribattezzato "dopolavorista". Altro che "dopolavorista"! Mazzarri ha saputo organizzare l'impianto tattico della squadra, mettendo due uomini, Pazienza e Gargano, a totale protezione della difesa e con capacità di aggredire sul nascere la manovra avversaria. E Michele e Gargano hanno costituito una coppia affiatata e sempre più efficace partita dopo partita. Un crescendo straordinario, culminato, per Pazienza, con due gol realizzati nelle ultime tre partite, non casuali, perchè nati da precisi schemi di calcio d'angolo. Andatevi a rivedere il gol del 2 a o all'Atalanta e osservate il movimento "a ricciolo" che lui fa per farsi trovare completamente libero di battere di testa a rete. Trovo quest'azione emblematica per capire come un giocatore "medio" messo nel giusto contesto di squadra possa diventare importantissimo per la sua squadra. Il punto è che diventa preoccupante ipotizzare una sua flessione che sarebbe peraltro comprensibile. Perchè Pazienza è uno dei segreti del nuovo Napoli di Mazzarri.

GARGANO: 7,5
Vedi alla voce "Pazienza". Indubbiamente più dinamico rispetto a Pazienza, ma anche a volte più confusionario. Si sposa quindi straordinariamente bene con le caratteristiche di Michele. Finalmente anche a livello societario ha ottenuto quell'adeguamento economico che fa giustizia del suo spirito di dedizione per la squadra. Speriamo, come per Pazienza, che anche lui riesca a tenere il più possibile. Talvolta offre anche qualità, come dimostrano i due straordinari tagli in profondità da centrocampo domenica scorsa con la Samp, il primo,nel primo tempo, mettendo Maggio solo davanti al portiere e il secondo dove ha servito Aronica che gli aveva dettato analogo passaggio in profondità (dove poi Aronica ha messo al centro per Maggio che ancora una volta ha fallito il gol). Ma questo tipo di qualità non è figlia del talento, ma dello studio e dell'applicazione a ripetere movimenti e situazioni che appartiene a Mazzarri e, putroppo, apparteneva molto meno ai suoi predecessori. Ricordo che qualche giocatore, in privato, ha sussurrato che con Donadoni, gentiluomo, loro quando entravano in campo non sapevano cosa fare, mentre adesso, con Mazzarri, sanno sempre cosa fare e come muoversi... Ma va? Non ce ne eravamo accorti!

CIGARINI: 5,5
Io credo molto in questo ragazzo, anche se è ancora acerbo per certi palcoscenici. Ma il Napoli farebbe bene a tenerselo stretto, ad aver pazienza e a "coltivarlo" con cura, perchè tra due, tre anni potrebbe diventare uno dei più importanti centrocampisti italiani. E penso che un allenatore come Mazzarri sia una fortuna immensa per lui, perchè un tecnico così può aiutarlo davvero a completarsi. Intendiamoci: di lavoro ce n'è da fare e tanto, ma Mazzarri si dice ottimista e, se prima sembrava non considerarlo il suo ideale di centrocampista, oggi, magari ripensando al suo passato di calciatore di talento, si rivede un po' in lui e vuole magari metterlo in condizione di avere quella "fortuna" che lui da giocatore non riuscì ad avere fino in fondo. Il tecnico l'ha presa un po' come una sfida: potenziare le doti di incontrista del Ciga per farne un centrocampista di livello europeo. Io credo molto in questo ragazzo e, avendo negli occhi lo splendido girone di ritorno che fece lo scorso anno a Bergamo (gol, punizioni trasformate, traverse, tiri spettacolari dalla distanza, autorevolezza), non considero un caso quel gol meraviglioso, in quel momento, contro il Milan, in uno stadio pieno, al 90' con quello strepitoso tiro al volo. Quello, signori miei, è il bagaglio tecnico di questo ragazzo e per questo, oltre che per l'enorme investimento fatto, che questo talento va preservato e difeso.

BOGLIACINO: 9
L'unica eccezione che faccio alla "moderazione" dei voti. Ma come? Ha giocato pochissimo e gli dai questo voto? Sì, perchè per lui vale lo stesso discorso di Grava, però con un tasso di classe naturalmente superiore. Lo dico da quando venne in serie C che Mariano aveva tutti i numeri, a parte forse un po' di lentezza di base, per poter giocare tranquillamente in serie A e anche in Champions. Non è un fuoriclasse, sia ben chiaro, ma il ragazzo ha un talento che appare in tutta la sua bellezza nell'assist per il 2 a 0 di Quagliarella contro il Chievo e una umiltà nella quale è invece davvero un fuoriclasse straordinario. Mazzarri sembrava considerarlo inutile...per il tecnico l'alternativa ad Hamsik era Datolo, a maggior ragione dopo la sua splendida partita di Torino. Poi è tornato Mariano, dopo un infortunio, e Mazzarri, che forse lo conosceva poco tecnicamente e umanamente, ha capito perchè era così amato da Reja e Donadoni, pur non partendo quasi mai titolare. Perchè uno così incide come pochi sui risultati della squadra, ma, se l'allenatore gli preferisce qualcun altro, si abbraccia panchina o tribuna senza fiatare! Tanto di cappello, signori miei, ad un uomo e a un giocatore come Mariano. Mai soprannome fu più azzeccato di quello offertogli da Gianluca Di Marzio, di Sky, "il Salvanapoli". Lui, Mariano, si è sempre fatto trovare pronto e il simbolo di quanto sia prezioso e di quante classe umana e tecnica abbia questo ragazzo ormai diventato uomo a Napoli, è quel gol del 3 a 3 a Cagliari, con un'acrobazia ai limiti dell'impossibile, all'ultimo respiro! Grande Mariano, ti meriti, come e più degli altri, ribalte ancora più grandi...e magari anche lì dovrai partire in fondo al gruppo, ma ancora una volta risalirai, sempre prezioso da quando ci onori di giocare con la nostra amata maglia azzurra.

HAMSIK: 7
Sono severo con lo slovacco, lo so, ma proprio perchè lo considero un talento assoluto, purissimo e quindi penso che ancora abbia dato nulla rispetto a quello che potremmo vedere nei prossimi anni. Un po' più continuo degli scorsi anni, ripete in fotocopia, finora, la parabola dei campionati scorsi: prime partite con tanti gol e poi lunghe pause realizzative. A sua attenuante quest'anno c'è il cambio di ruolo propostogli da Mazzarri che ne ha voluto concentrare i compiti di copertura chiedendogli spesso di disturbare le fonti di gioco avversarie. Attendiamo con ansia il suo ritorno al gol che ormai manca dalla leggendaria e lontana notte torinese. Quest'anno deve finalmente superare le colonne d'Ercole del girone d'andata e della doppia cifra come realizzatore. Io dico che uno con le sue qualità, fra qualche anno, potrebbe realizzare tranquillamente tra i 18 e 22 gol a campionato (quindi coppe escluse!). Scommettiamo?

DATOLO: 6,5
Finalmente abbiamo cominciato a intuire di che pasta è Datolo! D'altra parte uno che gioca senza paura nel Boca (e si presenta con due gol nelle prime due apparizioni in nazionale) non può essere un giocatore mediocre. Abbiamo avuto la conferma che Marino non si era sbagliato sulla qualità del giocatore, ma sul suo ruolo. Ridisegnato il modulo da Mazzarri, Jesus è stato impiegato sì talvolta come esterno di centrocampo (ma solo a partita in corso, vedi Juve), ma anche in posizione a lui più congeniale, nei due dietro la prima punta, defilato un po' a sinistra. L'esplosione di Bogliacino gli ha però chiuso molte opportunità tanto che sta valutando se lasciare Napoli a gennaio per non perdere il treno dei mondiali.

QUAGLIARELLA: 7,5
Inizio difficile, voglia di dare tutto per la maglia che lo ha portato talvolta a strafare (certo gli fosse entrata quella traversa da centrocampo col Livorno!), problemi fisici gli hanno reso difficile la prima metà del girone di andata. Mazzarri ha capito che doveva innanzitutto recuperarlo fisicamente e migliorare la qualità del gioco della squadra e anche il rendimento di Fabio sarebbe aumentato. Così è stato, in un crescendo che lo ha portato a realizzare gol sempre meno "rabbiosi" e sempre più "poeticamente folli" come solo lui sa fare. Finalmente anche noi possiamo goderci il miglior Quagliarella e, per un napoletano che guida il Napoli da attaccante, si tratta comunque di un risultato straordinario, visto il ben noto e spesso veritiero "Nemo propheta in patria".

LAVEZZI: 7,5
Il Pocho è cambiato, nella testa, e si vede! La querelle estiva, i problemi familiari, sembravano offrirci un giocatore ed un uomo alla deriva. Scrissi molto chiaramente che se il Pocho doveva essere il fantasma del girone di ritorno e il "teppistello" in motorino che scorazza in Piazza Plebiscito di notte, era meglio che andasse via. Il Pocho ha capito i suoi errori, la società ha capito che lei stessa non era proprio esente da colpe e il Presidente, con l'allontanamento di Marino e il suo avvicinamento personale a Mazzoni, con l'aiuto discreto di Bigon, ha ricostruito giorno per giorno un rapporto che sembrava morto, ponendogli sul tappeto una semplice domanda: "Ma tu sei contento di rimanere qui o no?", Sembra che il Pocho abbia detto sì da subito e di lì le cose sono migliorate. Il Pocho ha capito che solo la ribalta di un Napoli che vince può spingerlo ai mondiali: lui sta facendo tutto il possibile. Fisicamente tiratissimo, come non mai, sta anche migliorando tatticamente con l'aiuto di Mazzarri, lui che ha ammesso candidamente che è un autodidatta del pallone e che non ha mai frequentato scuole calcio da giovane. Eppure Mazzarri sta riuscendo a far sì che il Pocho metta il suo talento al servizio della squadra e alcuni pregevoli assist visti nelle ultime partite (su tutti il taglio per il gol del 3 a 2 di Quagliarella contro il Bari) dimostrano che la strada è quella giusta. Da evidenziare la prodezza di Cagliari, con quel gol del vantaggio che mi ha fatto stropicciare gli occhi e mi ha fatto pensare per un momento che avessimo Messi in maglia azzurra. Un vero capolavoro, che spero non rimarrà isolato. Finale amaro del girone di andata con infortunio muscolare, spero che lo staff azzurro lo recuperi con prudenza, nei tempi giusti, senza fretta.

DENIS: 8
450 minuti in campo, 3 gol, tutti decisivi (per un totale di 5 punti assicurati alla classifica azzurra), 3 assist, un rigore procurato, tante occasioni gol fallite per un soffio (vedi Juve)...cinque chili in meno rispetto allo scorso anno...insomma: un altro giocatore, bisogna dire altro? Certo non è un giocatore che ti fa innamorare per le sue movenze, talora, pur avendo un piedino niente male, si perde goffamente nelle sue lotte col pallone e l'avversario, ma che grinta! Che forza! Che entusiasmo! E che intelligenza nei movimenti in area! Uno che non si arrende mai! Che sia il 95' di una partita che sembrava persa (Milan) o che sia un cross su cui rischia l'incolumità per anticipare a volo d'angelo il portiere in uscita (Samp). Per uno che spesso viene sacrificato, talora troppo, nelle scelte dei titolari, ma forse proprio questa situazione ci sta facendo scoprire uno "specialista" di quelli a cui, come gli Inzaghi o, per rimanere nel Napoli, i Sosa, la squadra si aggrappa per non affondare. Vedi alle voci "Grava" e "Bogliacino".

PIA: 5
Quest'anno ho capito finalmente perchè Pià non è mai esploso in serie A e probabilmente non esploderà mai. Allenamento: Pià si mette in evidenza, segna tanti gol anche belli, cattura l'attenzione. Benissimo. Calcio d'agosto: in partite facili da gestire e per un giocatore leggero che quindi entra subito in forma, è il calcio dove pure il brasiliano si mette in evidenza. Nel corso di questi anni spesso Pià è stato tra i migliori durante i ritiri e le partite estive. Dodadoni lo mette in campo spesso nelle partite ad oggi più inutili giocate dal Napoli di De Laurentiis, quelle di fine campionato scorso. Guarda caso ti segna 4, 5 gol anche di pregevole fattura e convince il tecnico a tenerlo anche quest'anno. E quest'anno nelle primissime giornate, trova di nuovo spazio e Donadoni si aspetta lo stesso rendimento. Ma non lo ottiene, come mai? Dov'è la coincidenza: cosa accomuna da un lato le partitelle di allenamento, il calcio di agosto, le ultime dello scorso campionato e dall'altro le prime partite di campionato di quest'anno? Che da un lato abbiamo impegni con una pressione mentale bassa, dall'altra impegni con pressione mentale altissima. Ricordate i clamorosi errori di Pià sotto porta nelle occasioni più importanti? Ecco il punto! Il brasiliano fa vedere tutte le sue migliori doti quando lo stress mentale della partita è basso, sparisce quando il gioco si fa veramente duro. Avremo pochi rimpianti nel vederlo a Torino...

IEZZO SV
Disciplinato e professionale secondo di De Sanctis. Da grande professionista e da tifoso azzurro, ha capito che la scelta della società è stata azzeccatissima, ma proprio quest'anno che non gioca sta dimostrando una volta di più quanto sia visceralmente legato alla maglia azzurra e sta diventando un preziosissimo uomo-spogliatoio. Che stia studiando da dirigente azzurro per i prossimi anni o stia cercando di ritagliarsi un futuro spazio nel settore tecnico? Vedremo...intanto da elogiare, pur senza voto.

SANTACROCE SV
Più sfortunato di così non si può. Non per sua colpa un "banale" menisco si è trasformato in un calvario per successivi infortuni. Sembra che in capo a un mese possa tornare disponibile in rosa e speriamo che Mazzarri riesca a valorizzare di nuovo questo talento che, tra le sue paturnie giovanili e l'insufficiente lavoro di crescita tecnico-tattico-disciplinare fatto su di lui dai precedenti allenatori, era già finito ai margini della rosa. Sembra che Mazzarri creda molto in lui e quindi c'è da sperare di poter avere per il rush finale un "rinforzo" che potrebbe rivelarsi preziosissimo in un ruolo dove il titolare (Campagnaro) va spesso soggetto a problemi muscolari.

HOFFER SV
Il giocatore forse ha anche delle qualità, ma l'errore di Marino, a mio avviso (a parte il prezzo su cui però in caso di futura plusvalenza potremmo soprassedere) è stato quello di tenerlo in rosa nel Napoli e farlo giocare (bloccando in questo modo la possibilità di cederlo in Italia a gennaio), piuttosto che di girarlo subito in prestito a squadre come Bologna, Chievo, Atalanta, Livorno, che avrebbero potuto dargli più spazio. Mazzarri ha più volte evidenziato che il giocatore da un lato ha problemi con la lingua, dall'altro ha doti naturali di opportunista. Fatto sta che in campionato non si è praticamente mai visto. Ora potrebbe trovare qualche opportunità in più, complice l'infortunio di Lavezzi, ma che peccato non averlo dirottato subito verso una "piccola" di serie A!

GIANELLO, AMODIO E RULLO SV
Assieme a Hoffer, i più ai margini della rosa. Anche per Mazzarri, l'unico destino di Amodio e Rullo è la cessione. Gianello invece con disciplina svolge il suo ruolo di "portiere-tribuna", destinato, almeno fino a fine campionato, a rimanere in rosa.

DONADONI 4
Nel suo "disastro napoletano", parte del "merito" va anche, bisogna dirlo, alla scelta incauta di De Laurentis di ingaggiarlo e ai dissidi crescenti tra il Presidente e Marino. Se un Presidente, per quanto esuberante, ti dice piccato e pubblicamente "Il terzino sinistro compratelo tu!" significa che sei nel posto sbagliato nel momento sbagliato. A parte rari momenti di luce, le sue sette partite di quest'anno sembravano la copia esatta delle ultime undici (vergognose e deprimenti) dello scorso campionato. Attenuanti certo, ma tante tante cose fatte male e,sottolineo, conferenze stampa in cui o dominava la noia o, in altri momenti, la rabbia per le palesi "arrampicate sugli specchi" dei suoi ragionamenti per difendere situazioni indifendibili. Anche in questo Mazzarri lo ha surclassato, perchè non è che il tecnico livornese ti dice tutta la verità: le cose che non può dire te le nasconde con classe e ti dice con tono assertivo e convincente cose che potresti anche pensare che sono totalmente sincere. Insomma, Donadoni perde con Mazzarri sul campo e fuori, nella tattica e nella comunicazione.

MAZZARRI 9
Non voglio ripetere cifre già note a tutti. Forse tutti hanno dimenticato l'atmosfera che cercai di descrivere dopo l'ultima partita di Donadoni in casa (giocatori "putrefatti", come urlerebbe Rambone, pochi spettatori, noia, sbadigli da fine stagione, peccato che eravamo giusto giusto a ottobre...tutto stava morendo e noi stavamo "volando" non verso l'Europa ma verso la serie B). Aveva promesso anima, ritmo e valorizzazione, sta tenendo fede alle sue promesse. Come ho scritto a proposito di Donadoni, è anche un abilissimo comunicatore, sul campo e fuori. Nessuno avrebbe potuto sognare di meglio, adesso per lui viene il difficile!

MARINO
10 per la sua dedizione di questi cinque anni nella ricostruzione, davvero da zero, di questa società.
9 per quelle intuizioni di mercato, quelle scommesse vinte, che oggi e forse per i prossimi anni, potrebbero essere il telaio di una futura squadra vincente.
7 per quei giocatori pagati tanto (Datolo, Rinaudo, Pazienza, Aronica, Denis), criticati, alcuni di loro anche da me, lo scorso anno come "bidoni" ma che stanno dimostrando, con Mazzarri, che l'ex DG forse non era completamente scemo.
5 per non aver capito che, con la scelta autonoma di Donadoni, il Presidente voleva dimostrare che l'epoca della "carta bianca" era finita.
5 per non aver capito che l'accentramento di funzioni tecniche e organizzative non erano più compatibili con le esigenze di crescita della società, nell'organizzazione del centro tecnico, nell'ambito della comunicazione con la stampa e i tifosi, nel rapporto con la squadra, nell'ambito dei progetti relativi allo stadio e al settore giovanile, ecc.
Difficile e anche ingeneroso dare un voto a un professionista che, sia nel bene che nel male, è stato IL Napoli. Anch'io l'ho criticato, con asprezza ed anche ironia (andate a cercare col motore di ricerca del blog "Decio Cavallo"), ma io apprezzo comunque il valore di chi, pur sbagliando, ha dato l'anima per far crescere questa squadra che oggi abbiamo e che ci fa felici...glielo dobbiamo...

BIGON 7
Uomo serio, suggerito al presidente da Mazzarri, ha già dato prova di doti "diplomatiche" e manageriali non comuni. Due esempi per tutti: come ha ricucito i rapporti tra l'entourage di Lavezzi e la società e come ha concluso il "blitz di Londra", riportanto a Napoli Dossena per meno di 4 milioni di euro e con un ingaggio di 1,1 milioni di euro. Un capolavoro. Eccellenti anche le prime mosse per il mercato in uscita, indicato come una priorità per gennaio sia dal Presidente che dal tecnico, per sfoltire finalmente la rosa. Perchè questa parte sarà fondamentale? Non solo per garantire equilibri di spogliatoio nel girone di ritorno, ma anche per preparare le basi di un eventuale riallargamento della rosa, con giocatori molto più forti, laddove il sogno europeo dovesse avverarsi.

DE LAURENTIIS 10
Ha sbagliato in primavera, senza saperlo, in estate ha cominciato a intuire che forse aveva sbagliato scelta, ma si è dato una scadenza (anche dichiarata pubblicamente e commentata a suo tempo anche su questo blog) per cambiare rotta sul tecnico, finalmente a ottobre ha capito che doveva cambiare l'aria ormai mefitica che si respirava nell'area tecnica e in società. Col suo iperattivismo, che talora lo porta "fuori-giri", specie nei rapporti con la stampa, ha però mostrato quanto ci tenga a questa creatura dando una svolta epocale non solo al Napoli, ma anche al rapporto di energie spese rispetto al "business-cinema". A chi lo critica perchè dice che per lui il Napoli è solo un business, io dico che non ha capito niente della persona e dell'imprenditore De Laurentis. De Laurentis ha passione per quello che fa e lo vuole fare bene! Riflettevo con Davide, uno dei più fedeli seguaci di questo blog (assieme a Chiara, autrice di molti e acuti commenti che troverete sparsi qua e là sotto i miei post) sulla differenza enorme nella capacità di sfruttamento del marchio-Napoli tra Ferlaino e De Laurentis. Aurelio, grazie anche all'inventiva di Formisano, il responsabile del marketing, ha costruito una serie di partnership e sviluppato una linea di prodotti di eccellente rapporto qualità-prezzo che stanno premiando le scelte societarie in termini di fatturato. La cosa più clamorosa che osservavamo io e Davide è come tanti ragazzi, anche delle zone più popolari, si siano avvicinati ai prodotti ufficiali del Napoli, comprese tute, magliette e articoli che, anche all'epoca di Maradona, erano totale monopolio dell'economia diciamo così "non ufficiale" della città. Finalmente De Laurentis sembra aver trovato una formula che, quasi tutti lo dimenticano, si traduce nel cosiddetto "indotto" che vuol dire sviluppo di medie e piccole aziende, quasi tutte legate al nostro territorio, ampliamento dei loro mercati e, quindi, possibilità di nuovi posti di lavoro. Questo è il sogno di quando ero ragazzo, quando già capivo che i successi del Napoli potevano essere non solo un vanto di immagine per la città, ma anche un qualcosa di più concreto che allora portava ricadute benefiche solo all'economia "sommersa" della città. Oggi, e credo e spero sempre di più nei prossimi anni, i successi del Napoli saranno successi per l'economia reale della città e l'approccio razionale (imprenditoriale) e passionale del presidente sono la base di quei futuri successi.

E ora giriamo pagina...mentre finisco di scrivere queste righe è già sabato...domani è un altro giorno, un'altra storia, domani inizia il girone di ritorno... il campionato vero... come a dire che finora abbiamo scherzato?

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