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domenica 24 gennaio 2010

Van Maggen!!





30 punti in 14 partite, 8 vittorie e 6 pareggi, nessuna sconfitta. Nelle ultime 5 partite, 4 vittorie (di cui 2 su 2 in trasferta) e 1 pareggio, 7 gol fatti e nessuno subito, 2 rigori consecutivi parati da De Sanctis.

Quarto posto in classifica con 3 punti di vantaggio sulla quinta e ben 6 sulla settima, il che vuol dire stare con due piedi in zona Europa. Vittoria esterna, oggi, senza gli attaccanti titolari.

Le parole sembrano sempre più superflue di fronte a numeri, prestazioni e imprese del genere, che vanno al di là di ogni più rosea immaginazione.

Temevo tantissimo la trasferta di Livorno, non tanto per il valore oggettivo dei nostri avversari, quanto piuttosto per una serie di fattori alla viglia sfavorevoli: la bravura di Cosmi nel motivare squadre e atleti anche "putrefatti" (come direbbe Rambone), lo stress di una ormai lunghissima e incredibile imbattibilità (sia di partite che di gol), le assenze di Quagliarella e Lavezzi, le condizioni non ottimali di Bogliacino (rimasto a casa), Dossena (in panchina) e Campagnaro (in campo), l'incognita Cigarini, posizionato "alla Hamsik".

Mazzarri e la squadra sono riusciti ad essere più forti di tutto e di tutti, aggredendo il Livorno nella prima mezz'ora, soffrendo nei successivi quindici minuti, ma trovando, sempre grazie ad una pressione alta fin sulla tre quarti, un gol che a tutti ha ricordato subito il mitico gol di Van Basten nella finale europea dell'88 contro l'Unione Sovietica.

Secondo tempo dove il Livorno in modo a tratti commovente ha cercato di aggredire gli azzurri, a volte riuscendoci, ma non riuscendo però a trovare il gol nemmeno su rigore ed esponendosi ad una serie di ripartenze dove solo una serie di imprecisioni nell'ultimo passaggio hanno impedito agli azzurri di chiudere prima la partita.

Finchè
Cigarini ha dato prova di essere un giocatore di classe e intelligenza purissima, dimenticando la colossale occasione fallita per il fallo di mano del portiere livornese De Lucia che ha stoppato fuori area con le mani un suo pallonetto diretto in porta e capendo subito che avrebbe potuto far gol mirando sul palo del povero portiere improvvisato Marchini. Una scelta lucida, presa a sangue freddo, dopo ben 90 minuti di battaglia, quindi dimostrando intelligenza e tecnica superiori.

Ancora il collettivo sugli scudi, un collettivo che esalta gli operai come Aronica (solito prezioso equilibratore tattico tra attacco e difesa, suo l'assist per la perla di "Van Maggen"), Cannavaro (che ha lottato ferocemente con Lucarelli, limitandolo quasi del tutto), Campagnaro (solito muro capace spesso anche di appoggiare l'azione offensiva), Grava (monumentale anche oggi, ancora una prestazione mostruosa di anticipi quasi tutti senza fallo e grande senso tattico nell'equilibrare il pacchetto dei centrali), Pazienza e Gargano (ormai i Mogol-Battisti del nostro centrocampo, quasi impensabili l'uno senza l'altro, anche se domenica Michele dovrà prendersi un turno di riposo forzato per squalifica), Denis (solito combattente).

Un collettivo che esalta i suoi campioni, come De Sanctis e Maggio, che mettono una firma decisiva sulla vittoria e il già citato Cigarini, penalizzato nelle mie pagelle del girone di andata, ma da me, anche in quella sede, ritenuto talento assoluto e giocatore incedibile, che oggi ha fatto finalmente vedere a tutti quali potenzialità potrebbe far "esplodere" nei prossimi anni in azzurro, uno che dobbiamo tenerci stretto per il Napoli dei successi di domani.

Benino Hamsik, che però continua a litigare col gol, e Dossena, che oggi ho visto già molto più tonico e presente nella manovra: rispetto a domenica scorsa nulla di eccezionale in assoluto, ma evidenti passi avanti sul piano fisico e tattico in un momento in cui la partita era ancora tutt'altro che vinta.

E ora un altro scontro per l'Europa, sabato sera al San Paolo, che tra l'altro farà seguito ad un'altra partita importantissima come Cagliari-Fiorentina e che precederà un altro incontro importante col Palermo impegnato nel fortino della rivelazione Bari. Un altro tabù da sfatare, visto che il Napoli, da quando è tornato in serie A, le ha sempre prese più o meno sonoramente dalla squadra di Gasperini, un altro incontro temibile, in cui Mazzarri potrà contare sul rientro di Quagliarella, ma dovrà reinventare il centrocampo.

Asticella della difficoltà ancora più alta, visto che oggi, pur tra le tante assenze, Mazzarri è riuscito a mantenere integro l'assetto delle linee di difesa e centrocampo, mentre sabato prossimo dovrà sostituire Pazienza, forse proprio con Cigarini, che sembra l'unico candidato alla sostituzione del mediano foggiano.

Mi immagino che Mazzarri aspiri ad avere Maggio e Dossena al meglio della forma per poter limitare la pericolosità offensiva degli esterni genoani e costringerli ad una gara prettamente difensiva.

E' difficile immaginare quanto il Napoli possa continuare così (oggi si è vista una squadra fisicamente in progresso rispetto a domenica scorsa), è difficile anche capire davvero quale sia l'approccio attuale della società rispetto al possibile discorso europeo. Certo il ragionamento di Mazzarri (sfoltimento della rosa troppo abbondante rispetto alle esigenze attuali) non è privo di senso, ma finora lo sfoltimento sembra andare nella direzione di cedere anche giocatori di un certo spessore (Datolo, per non tenerlo scontento qui in panchina col rischio di far saltare a lui i mondiali e al tecnico lo spogliatoio, Contini, che sembra avviato verso la Spagna), piuttosto che di quei "pesi morti" con ingaggi spropositati rispetto al loro valore (Amodio, Rullo, De Zerbi), obiettivamente però difficili da "piazzare". Giudicherei già buono il mercato di gennaio del Napoli se Bigon riuscisse a concludere queste cessioni. Per il resto è vero che potrebbe tornare utile qualcosa sia centrocampo (un buon cambio per Pazienza e Gargano) e in attacco (un'altra prima punta di peso, disposta anche a fare panchina), ma il mercato di gennaio non è paragonabile, come rapporto qualità/prezzo, a quello di giugno e l'impressione è che il Napoli stia conservando energie economiche per compiere due o tre colpi di notevole livello per il mercato estivo.

Certo De Laurentiis continua a dire ostinatamente che il mercato in entrata per gennaio è chiuso ma nell'ultimo anno a dichiarazioni simili sono seguiti, da Quagliarella in poi, acquisti di grande valore, non ultimo Dossena.

Concludo con un piccolo pensiero per Cosmi: mi dispiace per lui, per la simpatia umana e la stima come allenatore che provo per lui. Temo che se lui va via, il Livorno rischia un crollo verticale e diretto verso la serie B.

Ma meno male che noi abbiamo ben altri pensieri!

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