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mercoledì 27 maggio 2009

Il Napoli che vorrei...lo vuole anche qualcun altro!

Per chiarire ulteriormente (casomai ce ne fosse ancora bisogno) il mio pensiero sul Napoli che vorrei, oggi, visto che fa tanto caldo e anche scrivere diventa faticoso, lascio volentieri la parola a Luigi Giordano che su PianetaNapoli.it ha riportato, in modo a mio avviso sintetico ed efficace, le attuali carenze societarie in questo articolo dal titolo "LA SOCIETA' E' RIMASTA DI SERIE C. E' FINITO IL TEMPO DI CAZZEGGIARE..."

Buona lettura!

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Prima di parlare di calciomercato sarebbe d'uopo ristrutturare una società che ha carenze diverse in vari settori.

Il Napoli Soccer nato cinque anni fa per far ripartire la truppa azzurra dalla serie C è rimasto tale anche in serie A. Ci spieghiamo meglio. La struttura di questa società nata con due figure, ossia il presidente e il direttore generale Marino e uno stuolo limitato di impiegati è attualmente la stessa che vi era all' esordio con il Cittadella. Ma se una struttura cosi risicata poteva ancora andare bene nelle serie inferiori, non può assolutamente reggere ora che la società azzurra vuole sedersi al tavolo delle grandi. Prima di acquistare dei giocatori campioni bisogna partire dalla ristrutturazione della società. Aspetto che anche Donadoni ha sottolineato nella conferenza di sabato scorso, chi più di lui che viene da una società modello come il Milan può far notare le carenze e le inefficienze della SSC Napoli.

PRESIDENTE: Il massimo dirigente azzurro è sicuramente un galvanizzatore ed un uomo di grande carisma, di calcio però ha sempre detto di capirci poco. Si è seduto al tavolo delle grandi con una volontà di cambiare il sistema calcio, con le sue idee innovative ma anche scomode e poco gradite ai dirigenti che da anni bazzicano in questo sistema. Spesso si lascia andare a commenti a sproposito e chiacchere in libertà, non rendendosi conto di cadere talvolta in turpiloqui e di far fare figure non certò eccelse alla società del Napoli. Diciamo che invece di parlare farebbe meglio a fare più i fatti. Stiamo ancora aspettando tra l'altro l' installazione dei tabelloni luminosi al San Paolo.

DIRETTORE GENERALE: Marino ha dimostrato di essere un buon manager dal punto di vista amministrativo e contabile. La società è in attivo di bilancio e non ha debiti pregressi. Ma per il mercato dopo il disastro di quest' anno sarebbe d'uopo affidarsi ad un direttore sportivo vero che con una rete di osservatori validi possa acquisire giocatori veramente validi e atti alla piazza di Napoli sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista tecnico.

TEAM MANAGER: E'la figura che più manca a questo Napoli. Il giovane rampollo figlio del presidente non ha nè l' esperienza calcistica nè lo spessore per potere svolgere un ruolo cosi delicato. Una figura che deve fare da congiunzione tra la squadra e la società. Una carica che in tante squadre importanti è rivestida da un ex calciatore della squadra stessa, esempi sono Pessotto nella Juventus, Tempestilli nella Roma, Tare nella Lazio, Melli nel Parma. Come mai nella SSC Napoli non esiste un Bruscolotti che possa svolgere al meglio questa mansione? Perchè non affidarsi ad una persona che ha giocato calcio e conosce l'ambiente per poter ricoprire questo delicato ruolo? Una persona che di certo che quando le cose vanno male sa come prendere di petto i calciatori, sa come intercedere con la presidenza e la stampa e non certo minaccia la stessa che vuole intervistare i calciatori dopo una sconfitta, con l' intento di spaccare una telecamera addosso...

SETTORE GIOVANILE: Un responsabile del settore come Peppe Santoro che è costretto a fare le nozze con i fichi secchi. Pochissime le risorse destinate dalla società per i propri giovani, cosa anche questa che contrasta con le parole espresse dal presidente nel giorno dal suo insediamento, in cui parlò che il Napoli avrebbe investito tantissimo sul settore giovanile. Invece le formazioni giovanili azzurre sono costrette a peregrinare sui vari campi della provincia di Napoli per allenarsi e giocarsi, non hanno dei propri campi ove allenarsi. Gli allenatori sono pagati con stipendi davvero bassi e può capitre come accaduto alla Berretti di andare e tornare dalla trasferta di Milano sobbarcandosi 24 ore di bus...

ARGENTINA: E' il paese preferito dal Napoli per fare i suoi affari sul mercato. Se escludiamo l' acquisto di Lavezzi, gli altri giocatori provenienti dalla patria del divino Diego sono stati degli acquisti modesti e che hanno depapuerato le casse del Napoli di importi importanti e di sicuro spropositati per il valore intrinseco dei calciatori. In Italia il Napoli invece acquista poco, le società amiche si contano sulle dita delle mani, spesso giocatori di secondo piano rifiutano la piazza oltre che per il tetto ingaggi anche per la cessione dei diritti di immagine voluta dalla società; ci chiediamo a questo proposito ma De Laurentiis cosa ne deve fare di questi diritti ? Vuole forse fare un bel film con la rosa dei giocatori azzurri per il prossimo Natale...

SILENZIO IRRIGUARDOSO: La società per bocca dell' entourage che gestisce l' ufficio stampa della società, ha dichiarato oramai un plebiscitario e grottesco silenzio stampa che va avanti ad oltranza. Un silenzio che vuole coprire tutte le paure e il caos che alberga in società e che vuole far tenere le bocche cucite ai propri tesserati, per timore che questi ragazzi possano dichiarare ai propri sei milioni di tifosi quali siano le ragioni di questa fallimentare stagione. Un silenzio che è vergognoso anche nei confronti degli operatori dell' informazione, che limita l' attività di coloro i quali sono deputati a fare diritto di cronaca. E se questi atteggiamenti irrispettosi vengono fatti notare, vi è poi l' atteggiamento scortese ed arrogante che si evidenzia nelle telefonate della società con cui si vorrebbero condizionare la libertà di critica e di opinione. Dispiace che i tre colleghi dell' ufficio stampa azzurro, persone perbene, debbano prestarsi ai giochi di potere orditi in modo meschino dai loro superiori.
Tocca darsi una mossa, e come direbbe Aurelio De Laurentiis non è più il tempo di cazzeggiare e di tracheggiare, tocca a lui portare uomini di spessore in società e costruire un organigramma solido e professionale che dia lustro e serietà alla SSC Napoli.

Luigi Giordano
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PS: non ho dimenticato che, tra gli argomenti che all'esordio del blog dissi che avrei trattato, mi sarei ripromesso di parlare di Fabio Cannavaro, del Napoli e della napoletanità. Non ho dimenticato e ne parlerò...a questo punto però, per esprimere un giudizio definitivo sulla questione, voglio aspettare gli sviluppi della trattativa Quagliarella. Intanto Fabio si porta via una standing ovation di addio dai tifosi del Real Madrid! Presidè! IL REAL MADRID...non la Buccinese...






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