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lunedì 4 maggio 2009

L'armata Brancaleone: improvvisazione contro organizzazione - Riflessioni sulla squadra

Ciao a tutti,
da oggi e per tutta la settimana voglio riprendere quegli argomenti dei quali ho anticipato che avrei approfondito la discussione in uno dei miei primi post dedicato al silenzio stampa.

In quella occasione feci una sorta di "elenco programmatico" di titoli:
  • Assalto alla dirigenza - I venditori di soufflè.
  • Il Napoli e la napoletanità - Il caso Cannavaro.
  • Il Napoli come l'Udinese? Magari!
  • Chi più spende, meno spende!
  • La radio ufficiale del Napoli? Bel trattamento!
  • TV e radio locali: appestati?
  • L'armata Brancaleone: improvvisazione contro organizzazione - Riflessioni sulla squadra.
  • Corsi e ricorsi: 96-97 e 97-98.
Due di questi (Assalto alla dirigenza e Il Napoli come l'Udinese) sono stati già trattati nei giorni scorsi, ma, visto che ci avviciniamo al mercato certamente li riprenderemo e li amplieremo.

Dopo la sconfitta di Siena, seguito ideale di quella di Cagliari e di tante altre che hanno costellato questa tribolata stagione, specie nel girone di ritorno, direi che vale la pena affrontare temi un po' più tattici che, però, come vedremo, coinvolgono la dirigenza (in particolare Marino), la guida tecnica, i giocatori e... (ebbene sì!) anche noi tifosi, seppur in minima parte.

Siena rappresenta un copione trito e ritrito, visto e rivisto fino alla nausea in questi cinque anni del nuovo Napoli, dalla C alla A: andiamo a giocare contro una squadra sulla carta più debole della nostra, entriamo in campo, loro ci aggrediscono, non solo con grinta agonistica ma anche adottando due o tre rimedi tattici, quasi sempre gli stessi (per esempio due attaccanti larghi sulle due fasce e un trequartista che sfonda al centro per allargare la difesa a tre). Ovviamente questo copione si è visto più frequentemente in serie A, dove organizzazione tattica e condizione fisica costituiscono una regola pressoché costante di tutte le squadre medio-basse, ma, ricordo ad esempio una trasferta in B a Cesena, in cui Papa Waigo ci massacrò sulla fascia destra o quella famosa di Crotone in cui facemmo fare a Giampaolo, il trequartista, la figura del fenomeno, perdendo con una squadra, quella calabrese, che stava correndo ad ampie falcate verso la retrocessione in C e facendo fare anche allora, guarda caso come ieri, una figuraccia a Cannavaro, costretto a tentare di arginare (invano) il trequartista dei calabresi e infine sostituito da Reja!

E noi? Non uno straccio di idea di gioco, di movimenti senza palla...tutto affidato al caso...Improvvisazione contro organizzazione, appunto.

Certo in C e in B la squadra aveva valori tecnici assoluti preponderanti, per cui riusciva spesso a compensare la mancanza di organizzazione tattica con la qualità dei suoi giocatori, ma in A la musica è cambiata: ricordiamo che lo scorso anno a volte ce la siamo cavata grazie ad una migliore tenuta fisica (salvo il calo fisico di gennaio-febbraio), ma ricordiamo il famoso 5 a 1 di Bergamo in cui Doni (il trequartista) sembrava Pelè e non si sapeva, come accade da sempre da quando schieriamo il 3-5-2, se doveva tenerlo il centrale difensivo, il centrale di centrocampo o qualcun altro.

Quest'anno non solo non abbiamo cercato, prima con Reja e adesso con Donadoni, soluzioni tattiche efficaci, ma abbiamo anche perso quelle qualità di fondo atletico che in alcune partite (non tutte) negli anni precedenti ci avevano permesso di salvarci dalla sconfitta e certo non possiamo vantare quella superiorità di qualità tecniche che avevamo in B e in C.

Vorrei invitarvi, se potete, a rivedervi l'azione che ha preceduto e provocato il fallo laterale da cui il Siena ha creato il 2 a 0 di Maccarone. Se vedete l'azione, il Napoli porta palla, prima con Hamsik, sulla propria trequarti, che la butta via verso la trequarti avversaria e poi, dopo pochi secondi, con Cannavaro che (come capita spessissimo ai centrali azzurri) non trova nessun mediano a liberarsi per ricevere palla e la butta in fallo laterale sulla sua linea difensiva (a proposito: guardate quante volte quest'anno Contini si è trovato nella stessa situazione e ha "fanculeggiato" i suoi compagni quando aveva palla al piede cercando disperatamente un compagno a cui appoggiare il pallone!).

Ecco l'improvvisazione contro l'organizzazione! I nostri mediani, sempre tutti marcati, perfettamente, dagli avversari tatticamente avveduti grazie al lavoro maniacale di gente come Allegri, Ballardini, Giampaolo, Del Neri, ecc. e noi, come "dopolavoristi del pallone", che non riusciamo nemmeno a fare un minimo movimento senza palla per aiutare i nostri centrali ad avviare una decente azione offensiva...e poi, e qui me la prendo con i tifosi più superficiali, invece di prendercela con i nostri "statuari" (intesi "come statue") mediani, fischiamo i nostri difensori che o tentano il solito lancio lungo oppure scaraventano per la disperazione la palla in fallo laterale come appunto Cannavaro ha fatto ieri!

I primi anni il problema era "mascherato" dalla presenza di Fontana (l'anno della promozione in B, l'unico vero regista che il Napoli abbia avuto negli ultimi anni) e/o dalle famose "spizzate" di Sosa che dalla spazzatura delle palle lunghe talvolta tirava fuori autentico oro in gol o assist ai compagni.

Ma poi, finita l'era dei Fontana e dei Sosa, non c'è stata alcuna evoluzione. I nostri avversari, arrivato il Napoli in serie A, sono cresciuti non solo in organizzazione, ma anche in qualità...finché ha retto la condizione fisica e l'entusiasmo, la squadra ha mascherato questi problemi, ma senza Sosa, senza un regista, senza condizione fisica, senza un lavoro di "addestramento" ai movimenti senza palla minimamente decente, ecco che quella che pensavamo una squadra è diventata un'armata Brancaleone senza alcun senso, senza alcun significativo lavoro tattico di Reja prima e di Donadoni poi...altro che progetto!

Il resto lo ha fatto l'assoluta "tirannia" di Marino nella costruzione della squadra fino a oggi: il Genoa, per fare un esempio di un modello in questo momento affine a noi per posizionamento, risorse e storia recente, ha imperniato tutta la costruzione e l'organizzazione della squadra sul ruolo di Gasperini, che è stato ascoltato in sede di mercato e che ha poi a sua volta plasmato movimenti e soluzioni tattiche, passando anche, è bene ricordarlo, per sonore sconfitte e delusioni...ma alla fine il Genoa è lì, a lottare per la Champions, con una squadra che, vince o perde,ti accorgi che sa cosa fare del pallone e noi abbiamo 11 "dopolavoristi" che vanno a due all'ora, non sanno cosa fare del pallone e non sanno come fronteggiare quei "geni" degli allenatori avversari che, stringi stringi, adottano contromisure tattiche che ormai anche i bambini che giocano alla Play station saprebbero applicare.

Che avvilimento! Voglio ancora sospendere il giudizio su Donandoni che, spero, acquisisca il peso che un allenatore dovrebbe avere in una società di calcio moderna nelle scelte di mercato (non i nomi, ma almeno le tipologie di giocatore!).

Certamente per migliorare c'è bisogno che:
  • la dirigenza: lavori più a stretto contatto col mister, definendo moduli tattici, ruoli da coprire e caratteristiche tecniche dei giocatori da prendere;
  • l'allenatore: non sia solo un gestore, ma addestri i suoi giocatori e li faccia crescere come personalità e tatticamente (quali dei nostri giovani di prospettiva, inclusi Gargano,Lavezzi e Hamsik, sono davvero cresciuti tatticamente negli ultimi 12/14 mesi???);
  • la squadra: abbia l'umiltà e la disponibilità di seguire il suo allenatore da un punto di vista tattico e impari a giocare davvero senza palla e aiutare il compagno in difficoltà (è qui che si vede se una squadra ha personalità oppure no!!!);
  • i tifosi: chiedano a gran voce una squadra tatticamente organizzata,ma abbiano poi la pazienza che ad esempio hanno avuto i tifosi genoani con Gasperini.
Non potremo mai crescere, se non imbocchiamo al più presto questa strada...che il Dio del Pallone illumini e renda umili De Laurentis, Marino e Donadoni, perché io, per l'anno prossimo, ho una grandissima paura...ma ve la racconterò nei prossimi giorni nel post "Corsi e Ricorsi".

Per il momento, triste e sconsolato come non mai, grido, più che mai: Forza Napoli !!!

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