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domenica 14 novembre 2010

Che stanchezza...

Chi di voi mi segue sa quanto io sia esigente e talvolta critico nell'osservare situazioni e difficoltà su cui pochi prestano attenzione.

Ma stavolta riavvolgendo il nastro di questo "pranzo" calcistico, davvero non me la sento di muovere troppe critiche a squadra e tecnico.

La prestazione e il risultato non sono stati quelli che i tifosi sognavano, ma mai come stavolta il Napoli e il tecnico possono vantare a giusta ragione tante attenuanti:

  1. 8 partite in 29 giorni:: la stanchezza ha condizionato la prestazione azzurra, ma va detto che nonostante alcuni uomini chiaramente in riserva a livello di energie (Maggio, Hamsik, Pazienza, Cavani) l'impegno non è mancato: la squadra ha comunque proposto gioco con uno Yebda a tratti sontuoso, un Lavezzi a tratti irresistibile, comunque mai dando l'impressione di consegnarsi con rassegnazione alla Lazio. Le difficoltà fisiche sono emerse chiaramente nella prima metà del secondo tempo dove la squadra ha fatto una fatica enorme a ripartire e si è ripresa un po' solo dopo l'ingresso di Zuniga e Sosa al posto dei due fantasmi, Maggioe  Hamsik.
  2. Qualche assenza di peso (Gargano): qualcuno e anche il tecnico hanno invocato l'assenza dell'uruguaiano, ma non credo che la presenza del Mota avrebbe potuto cambiare i destini di questo incontro: lo Yebda di oggi mi è sembrato due spanne superiore al Gargano degli ultimi tempi che forse avrebbe potuto garantire un rendimento un po' migliore di un Pazienza comunque a tratti lucido e ordinato ma alla lunga in difficoltà per i ben noti problemi fisici avuti nell'ultima settimana. Al limite Blasi? Ma che rendimento avrebbe potuto garantire dopo un'assenza dai campi di quasi due mesi?
  3. il tipo di giocatori a disposizione di Reja: l'ex tecnico azzurro dispone in rosa di una quantità impressionante di una tipologia di giocatori, tecnici, dinamici, veloci, che giocano sulla tre quarti con fulminanti scambi in velocità che sono proprio quei giocatori che, per il modulo praticato da Mazzarri e la tipologia morfologica dei giocatori azzurri, specie i centrali, sembrano fatti apposta per mettere in difficoltà la difesa azzurra. E infatti si sono visti errori tipici dei tempi del Napoli di Reja, specie con Cannavaro che sembrava esattamente quello di due-tre anni fa, quando aveva la pessima abitudine di tentare anticipi centrali e fuorigioco creando buchi centrali enormi...ed è proprio ciò che è successo oggi, sia in occasione dei due gol laziali, sia in un altro paio di situazioni
  4. la conoscenza di Reja della rosa azzurra: non è facile giocare contro un tecnico avversario che conosce dettagliatamente ogni respiro della maggior parte dei giocatori azzurri in campo. E' una situazione inconsueta ma che ha avuto il suo peso nelle scelte tattiche di Reja (esempio: Zarate centravanti) e tre trequartisti (Hernanes, Floccari e Mauri) a creare scompiglio in una zona in cui il Napoli a 3 chiaramente soffre.

Alla fine, in fondo, meglio aver vinto a Cagliari e perso oggi che aver fatto due pareggi: usciamo comunque da queste due temute trasferte con 3 punti: il massimo sarebbe stato 4, ma visti gli impegni e le difficoltà sono risultati comunque da non disprezzare affatto. La stagione è pesantissima e l'equilibrio regna sovrano.

Ora si potrebbe dire "Finalmente una settimana di tregua"...peccato che i soliti 7-8 dovranno arricchire le compagnie aeree di mezzo mondo per ennesime massacranti e inutili trasferte: censuro ogni commento che potrebbe dalla FIFA essere usato contro di me...speriamo bene per i rientri...intanto un piccolo vantaggio c'è: la "comoda" partita casalinga col Bologna sarà in posticipo serale e speriamo che ciò possa dare qualche stilla di energia fisica e mentale ad una squadra apparsa negli ultimi tempi non brillante come potrebbe.

1 commento:

  1. Ciao Antò.Sono d'accordo con te. La stanchezza, Reja, ed il resto, hanno collaborato molto a questa sconfitta. Ma poco importa, come hai detto tu, poteva andare peggio! Un saluto e...a domani.

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