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domenica 28 novembre 2010

Il Napoli scivola in Friuli

Ci sono alcune attenuanti a questa sconfitta bruciante ma meritata: i fini dicitori azzurri, leggeri a centrocampo e in avanti, non riescono a trovare le misure su un terreno pesante e scivoloso che evidenzia i soliti limiti strutturali di una squadra costruita da anni per giocare di tecnica e fraseggio sui campi asciutti e che spesso si perde sui campi pesanti.

Mazzarri riesce per il rotto della cuffia a recuperare molti titolari, ma la squadra risente dei numerosi problemi fisici sofferti in settimana.

In più Guidolin, con un modulo speculare a quello azzurro, imposta una diga di centrocampo (Armero a destra, Asamoah e Inler centrali, Isla a sinistra e Pinzi sulla tre quarti) che blocca tutte le fonti di gioco azzurre, sia sulle fasce, dove Maggio e Dossena sono sovrastati da Armero e Isla, sia in mezzo dove Gargano e Pazienza sono spesso fuori dal gioco.

Spesso sono i centrali, in particolare Campagnaro e Cannavaro, a essere costretti a impostare il gioco. Si è ripetuto quello scenario di cui ho parlato  nel mio post di questa settimana dedicato al mercato, quello scenario dove, quando l'allenatore avversario blocca il Napoli sulle fasce e lo sovrasta in mezzo al campo, le uniche fonti di gioco diventano i centrali che, non avendo piedi particolarmente raffinati fanno quello che possono.

E questa situazione impedisce ai tre davanti di accendere il gioco, come si è visto soprattutto nel primo tempo.

Nella ripresa, Mazzarri getta in campo energie fresche, cerca di scuotere l'apatia che la squadra ha mostrato nel primo tempo, l'Udinese cede qualche spazio, gli azzurri sfiorano il gol in tre o quattro occasioni, alimentando le speranze di una nuova rimonta modello-Bucarest.

Gli azzurri tornano a casa fiaccati nel fisico e nel morale e giovedì, ore 19, gli azzurri si giocano a Utrecht il tutto per tutto per rimanere in lizza per la qualificazione: una vittoria, non facile da immaginare, vista la condizione mostrata oggi dagli azzurri, metterebbe il Napoli nella condizione di potersi qualificare battendo in casa lo Steaua il 16 dicembre.

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