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sabato 3 aprile 2010

Io ci credo...ma il Napoli ci crede davvero?

Per tentare di "leggere" il momento azzurro, parto dalle pagelle che ho appena postato e da quegli interrogativi che hanno accompagnato il mio voto a Mazzarri.

Il campionato è ormai nella sua fase decisiva: ci sono squadre, per fortuna ancora quasi tutte, che inseguono obiettivi e quindi hanno motivazioni, ma già oggi, con la seconda settimana di grande caldo, abbiamo visto un paio di squadre (Cagliari, Bari e Chievo) apparse in totale disarmo, completamente demotivate.

Proprio adesso non è più il tempo di fare calcoli, non serve a nulla, tanto più se è vero quello che dice Mazzarri sul fatto che l'unico obiettivo del Napoli è fare il meglio possibile: i pareggi non servono più, signori miei! Bisogna andare in campo in queste ultime sei partite e giocarsi il tutto per tutto per vincere sempre, per poter arrivare a fine campionato senza rimpianti e, soprattutto, senza dover assistere allo svanire di un obiettivo importante perchè magari nelle ultime giornate una delle nostre avversarie dirette si troverà la strada spianata contro uno o più avversari demotivati (esempio: Atalanta-Palermo all'ultima giornata).

Tanto più che lo stesso Napoli in queste ultime partite incontrerà molti di questi avversari già oggi demotivati (tra cui appunto i già citati Cagliari, Bari e Chievo).

E qui veniamo al punto che ispira il titolo del nostro commento: io ci credo (all'Europa e, magari, anche alla famosa "musichetta" che echeggia nelle serate dei martedì e mercoledì), ma il Napoli ci crede davvero? Il Napoli vuole davvero arrivare in Europa quest'anno?

La domanda è sempre più insistente, considerando gli equivoci e indisponenti messaggi che partono dalla proprietà che ad agosto, sulla famosa nave, dopo aver speso la bellezza di 50 milioni di euro , dichiarò chiaramente il suo obiettivo, l'Europa, salvo poi ondeggiare, dopo l'arrivo di Mazzarri (il quale di sicuro invece coerentemente ma discutibilmente non ha mai pronunciato l'obiettivo), tra momenti di "Europa sì", momenti di "Europa, ma per carità!", momenti di "Europa, ma che ci andiamo a fare adesso?" e così via andare.

Parliamoci chiaro:
  1. per quello che ha speso il Napoli quest'anno, il non andare in Europa League sarebbe un fallimento;
  2. lo sarebbe a maggior ragione, considerando i campionati fallimentari o deludenti delle varie Juventus, Fiorentina, Genoa, Udinese e Lazio, accreditate alla vigilia di pronostici superiori o pari a quelli del Napoli;
  3. la Champions non è un obiettivo assoluto, ma bisogna provarci davvero fino in fondo: l'atteggiamento della proprietà, dell'allenatore e della squadra mi lascia un grande disappunto, mi offende come tifoso, perchè è chiaro che a tutti i livelli non ci si vuole sbilanciare per un motivo o per un altro. In questo caso, dal Presidente all'ultimo dei magazzinieri, il discorso dovrebbe essere questo: "Abbiamo costruito una squadra per tentare di arrivare di arrivare in Europa e anche non l'abbiamo costruita per arrivare in Champions, visto che siamo lì, è nostro dovere provarci e crederci fino in fondo!";
  4. ho il sospetto che una inopinata qualificazione in Champions "spaventerebbe" anche il presidente che sa bene che dovrebbe fare investimenti notevoli per giustificare la sua presenza nel torneo continentale. Cerco di essere chiaro: l'eventuale quarto posto comporterebbe l'inizio della stagione con grande anticipo per preparare un turno preliminare contro una squadra presumibilmente forte e, quindi, con l'eventualità di uscire subito dalla competizione, ma con la possibilità, laddove riuscisse il miracolo di poter quantomeno giocarsi i gironi (e sarebbe una grande esperienza per questa squadra!) e, hai visto mai arrivassimo terzi, saremmo, pur se eliminati dalla Champions, ancora in corsa in Europa League.

E' chiaro, ma forse non a tutti, che il Presidente ragiona da imprenditore: ho il sospetto che lui voglia arrivare in Europa, ma mantenendo equilibrato il suo attuale modello di impianto imprenditoriale-calcistico, come testimonia l'ingresso in società di un terzetto che dovrebbe assicurare finalmente un vero settore di scouting di nuovi talenti....magari tipo un modello Arsenal, che regge benissimo in Europa con talenti giovani scovati qua e là in giro per il mondo.

Ecco perchè andare in Europa (e soprattutto in Champions) adesso significherebbe per il Presidente o dover continuare continuare come se niente fosse, ma facendo ciò che lui odierebbe, ossia la semplice e fugace comparsa sul palcoscenico europeo, sparendo subito, oppure "forzare" il suo modello ideale di business, inseguire tre o quattro calciatori di prima fascia e sperare di restare in Europa il più a lungo possibile, ma con il rischio di uscirne comunque subito, se trovasse la Champions, e quindi rischiando di "non trovarsi più" col conto economico della società.

Un bel dilemma, insomma, che è a mio avviso la vera ragione di questo atteggiamento così equivoco e ondivago che dà tanto fastidio a molti tifosi e che a mio avviso produce comunque danni nelle motivazioni della squadra.

Squadra che, a sua volta, e veniamo alla partita di oggi, già fatica di suo a mantenere alte le motivazioni, con un approccio ancora una volta molle alla gara, dove ha subito il suo decimo gol nei primi 15 minuti di gioco, laddove, statisticamente, nel calcio moderno, la maggior parte dei gol si segnano nella seconda metà dei primi e dei secondi tempi.

Oggi mi sono annoiato, quasi come l'inutile Lazio Napoli, ultima giornata dello scorso campionato dove, udite udite, girai canale (io che non mi perdo un secondo di ogni partita degli azzurri) per vedermi le altre partite perchè all'Olimpico più che in calzoncini le squadre sembravano in bermuda. Oggi era leggermente diverso: ho visto due squadre con poca capacità di farsi del male ma più per paura reciproca di perdere che per reale demotivazione da fine stagione.

Il risultato però è stato quasi identico in termini di spettacolo (???), ossia una partita noiosa, brutta e con i soli gesti tecnici dei due marcatori a evitare di farci chiedere al botteghino (pochi) o alle TV a pagamento il rimborso del prezzo del biglietto.

Inomma: Champions o Europa League che sia, il Napoli tra i primi 6 quest'anno ci deve essere e se non ci sarà, sarà un fallimento di tutti, Mazzarri compreso. Il tempo dei pareggi è finito! Deve essere finito...meglio perdere tentando di vincere, perchè, lo ricordo, se fai due pareggi prendi due punti, ma se fai una vittoria e una sconfitta ne prendi comunque tre!

E allora forza azzurri! Andiamo avanti! E tu, caro Mazzarri, che hai sempre parlato di 18 titolari, non farti smentire dai fatti come sta succedendo in queste ultime partite... A parte gli infortunati sui quali nulla da dire, possibile che gente come Denis, Bogliacino e Cigarini non abbia nulla ma proprio nulla da offrire a fronte di prestazioni così deludenti come quelle dei vari Lavezzi, Quagliarella, Maggio e Gargano?

E allora? Io ci credo, ma il Napoli ci crede davvero?

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