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mercoledì 10 novembre 2010

Furto con scasso...ma quanto sacrificio!

Un ennesimo finale romanzesco al Sant'Elia e stavolta, in un'ideale progressione iniziata tre anni fa con una atroce sconfitta nei minuti di recupero, passando per l'incredibile pareggio di Bogliacino dello scorso anno, si arriva ad una vittoria che nessuno si sarebbe mai immaginato, specie negli ultimi minuti in cui Aronica si regge in piedi a malapena e Campagnaro gioca solo lì davanti come accadeva nel calcio antico dove non esistevano le sostituzioni.

Dopo 15 anni, espugnato il Sant'Elia al termine di una partita di una bruttezza imbarazzante, in linea con la modestia tecnica di questo torneo.

Il merito della vittoria azzurra sta tutta in quella incredibile progressione finale di Cavani e Lavezzi, quando tutti si sarebbero aspettati il fischio finale di Rocchi.

Gli azzurri nel primo tempo contengono quasi con facilità un Cagliari ben lontano parente della squadra rivelazione degli ultimi due anni. In verità già nella seconda metà dello scorso anno, i rossoblù, raggiunta la salvezza con grandissimo anticipo, si avvitarono in una sequenza spaventosa di risultati negativi e il Cagliari visto questa sera, senza alcun valore tecnico di rilievo, con un Conti irriconoscibile, un Matri cancellato da Santacroce e un Cossu che riesce a fare solo un cross in tutta la partita, sembra ripercorrere lo stesso abulico binario.

Tatticamente gi azzurri coprono molto bene le zone del campo, favoriti da uno schieramento ormai raro da vedere, con due punte vicine come Matri e Nenè che si consegnano ai tre centrali che finalmente non devono ammattire appresso all'unico riferimento centrale che ormai schierano quasi tutte le squadre.

E anche quando uno dei due (specialmente Matri) si allarga, costringendo Santacroce a uscire sul lato destro, il Napoli difende con ordine scalando Dossena sulla linea dei difensori.

La partita vivacchia, con pochi spunti (un tiro da fuori di Gargano e un volo d'angelo di testa di Lavezzi che fa gridare al gol con Agazzi immobile), ma l'usura di questa stagione massacrante si fa sentire nei muscoli degli azzurri che per la prima volta si vedono costretti a fare i conti con gli infortuni, speriamo lievi, di Dossena, Aronica e Campagnaro.

Inoltre calano anche Gargano, Yebda, Hamsik e Maggio per cui il modestissimo Cagliari di questa sera osa affacciarsi in avanti ma crea solo qualche mischia senza una parvenza di gioco.

L'immagine di questa vittoria azzurra sembra quella provocatoriamente indicata nel titolo di questo commento, alla luce di una vittoria a cui ormai nemmeno il più fanatico dei tifosi azzurri avrebbe più creduto, ma a mente più fredda, riavvolgendo il nastro della partita, se c'è una squadra che ha provato a fare qualcosa in più è stato il Napoli, con più lucidità nel primo tempo e nelle prime fasi della ripresa. Fa fatica a ripartire da metà ripresa in poi per motivi puramente fisici e non tattici e comunque la prodezza atletica del Pocho rende alla fine meritata la vittoria azzurra.

E ora? Terzi a due punti dal Milan, con una Lazio temibile ma in calando che ci aspetta domenica mattina, il campionato sembra sempre più imprevedibile e indecifrabile. Personalmente credo che, pur tra un paio di sorprese, tra cui speriamo di vedere gli azzurri, il campionato ritroverà alla lunga i suoi equilibri pronosticati alla vigilia. I campionati a 20 squadre sono lunghissimi e nelle ultime 10 partite si verificano crolli e progressioni del tutto imprevedibili.

Per ora godiamoci questo comunque eccezionale risultato conseguito finora tra tante difficoltà: a Mazzarri, nonostante continuino a non piacermi i suoi modi (e soprattutto i suoi tempi) di gestire i cambi, vanno riconosciuti impegno e risultati lusinghieri. Il suo dovere ora è far continuare a crescere seconde linee come Santacroce e Sosa e riallungare una panchina finora molto corta... e ora tutti a dormire...e sognare, forse!

Domenica ci aspetta un'altra durissima battaglia! Forza azzurri!

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