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martedì 10 novembre 2009

Il problema di Quagliarella? Lavezzi...ma non solo...


Lo sfogo di Quagliarella, certamente non opportuno nelle sue modalità e per il quale Fabio ha fatto bene a chiedere scusa, porta in evidenza alcune riflessioni che secondo me giungono quantomai opportune e rendono ancora più prezioso il pareggio di Catania che ha avuto il merito di far attenuare la luce (troppo) accecante delle ultime meravigliose prestazioni azzurre.

Secondo me il pareggio di Catania, letto a mente fredda, è una combinazione di un aspetto mentale e di un aspetto tecnico-tattico:
  • dal punto di vista mentale ripetere prestazioni come quelle con la Fiorentina, il Milan e la Juve (badate bene, consecutive!) sarebbe stato difficile se non impossibile per qualunque squadra, anche con un tasso tecnico, mentale e di esperienza superiore a quello del Napoli...se pensiamo solo un attimo, ad esempio, all'eccezionale dispendio fisico e mentale dell'Inter in Champions (i nerazzurri per portarsi via quella partita hanno speso davvero oltre il 100% delle loro risorse fisiche e mentali), pagando poi in campionato con una "quasi-sconfitta" in casa con una squadra modesta come la Roma attuale;
  • dal punto di vista tecnico-tattico, il Napoli ha mostrato gli stessi limiti che squadre ben più blasonate, più forti tecnicamente e meglio organizzate tatticamente hanno quando devono fronteggiare squadre che ti aggrediscono e/o chiudono tutti gli spazi: per sbloccare partite così devi avere giocatori, dal centrocampo in su, veloci di piede (vero Pazienza, vero Cigarini?), capaci di giocare a testa alta (vero Lavezzi?) e di essere cinici sotto rete (vero Lavezzi?).
L'Inter, che è molto più forte del Napoli, quest'anno ha penato, specie in casa, tantissimo per vincere con squadre più piccole o tecnicamente inferiori...e stiamo parlando dell'Inter!

Ecco quindi spiegato, a mio avviso, il risultato di Catania che, lo ripeto, in un altro contesto mentale e ambientale, il Napoli avrebbe nettamente fallito, perdendo in malo modo, mentre stavolta, grazie anche ai limiti del Catania, ha avuto la fortuna e la bravura di portarsi a casa un risultato positivo.

Qualcuno di voi adesso penserà: "Ma Antonio non doveva parlarci di Quagliarella e Lavezzi?"... sembro fuori tema, vero? In realtà se leggete bene tra le righe trovate già molte risposte alla domanda sul problema di Quagliarella, a cui ho dato un nome (Lavezzi) ma che, a mio avviso, è la metà del problema del bomber di Castellammare, a cui si aggiunge la qualità della manovra azzurra nel suo complesso e quindi, visto che anche la difesa ha i suoi problemi, molti "nodi" di ciò che ancora non va sono a centrocampo.

Signori miei, lo dico specie a quelli più giovani e che hanno visto e praticato meno calcio, il fulcro di una squadra, il termometro per capire perchè si vince o si perde una partita, perchè si segna tanto o poco e si subiscono tanti o pochi gol è sempre il centrocampo.

Il Napoli fa fatica a segnare? Talvolta... Fa fatica a non prendere reti? Talvolta... E' colpa rispettivamente degli attaccanti e dei difensori? Uno potrebbe rispondere: "Certo, se fa un errore assurdo come quello di Contini a Torino o come quello di Lavezzi davanti al portiere catanese!" E' vero, ma il Napoli a volte non appare ben protetto dai mediani e con una costruzione di gioco che, ad avversari schierati o in pressione, lascia a desiderare... non protegge al meglio e non costruisce al meglio...e quando questo accade, i problemi vanno cercati innanzitutto a centrocampo.

I quattro attualmente più impiegati sulla linea mediana sono:
  • Pazienza, che ha migliorato di molto il suo rendimento, perchè lui e i suoi compagni, grazie alla cura Mazzarri, stanno imparando a correre di meno e meglio, ma la sua presenza fisica, il suo dinamismo e il suo tasso tecnico sono, con rispetto parlando, da giocatore di serie B o di bassa serie A, volendo essere buoni, non ha colpo di testa, non ha tiro da fuori, non si inserisce senza palla, ha solo un lieve senso di geometria, ma roba da poco ai livelli a cui il Napoli ambisce;
  • Gargano, come Pazienza ha migliorato il suo modo di correre, in più rispetto al mediano pugliese ha un po' di tiro da fuori e tanto, tantissimo dinamismo. Ma anche lui non dà spessore fisico e tecnico adeguato al reparto;
  • Cigarini, tecnicamente interessante, bel tiro dalla distanza, buon senso delle geometrie, però fisicamente e talora agonisticamente impalpabile, per cui offre al collettivo un tasso tecnico inferiore a quello che potrebbe assicurare se la sua grande tecnica fosse abbinata ad una tenuta fisica e agonistica migliore, poco incisivo nell'ultimo passaggio...per darvi un'idea: guardate la prestazione di Pirlo di martedì scorso in Milan-Real Madrid, in cui il regista rossonero ha "cantato" in modo sublime e "randellato" in tutte le zone del campo, dalla sua area a quella avversaria;
  • Hamsik, discorso simile a quello di Cigarini, con , in più, una eccezionale, direi unica, capacità di inserimento sottorete, che ne fa comunque un valore aggiunto importantissimo per qualunque squadra.
Con un centrocampo con queste caratteristiche è evidente che la difesa, che reputo non peggiore di molte altre squadre italiane ed europee (ma le vedete certe difese raccapriccianti di squadre che giocano in Champion's League??), va a volte in difficoltà e il centrocampo non supporta adeguatamente la manovra offensiva.

Se poi a questo aggiungiamo un giocatore con le caratteristiche e i difetti di Lavezzi, allora direi che è "normale" che un Quagliarella possa inca***rsi a colpi di "vaffa" e "liquido seminale maschile" (in vernacolo vesuviano)!

Osserviamo bene Lavezzi e confrontiamolo con alcuni degli ex compagni di Quagliarella (D'Agostino, Pepe e Di Natale).

Il primo "difetto" di Lavezzi è che corre troppo e male: come già gli chiedevano invano Reja e Donadoni, dovrebbe limitare il suo raggio d'azione e giocare dalla tre quarti offensiva in su.

Il secondo è che gioca a testa bassa e questo dà l'idea che non sia altruista o non voglia passare la palla: non è vero, perchè quando, in certe fasi di gioco, specie in casa, quando il Napoli spinge a pieno organico, il Pocho si mette sulle fasce, pur andando a testa bassa, la palla al centro la mette, e questo dovrebbe far pensare... Se parte da lontano e va per vie centrali, oggi , come lo scorso anno, o parte a testa bassa ( e perde palla ) o cerca lo scambio stretto con la punta marcata da due-tre difensori, buttando la palla avanti quasi senza guardare ( e perde palla ) e se miracolosamente riesce ad arrivare davanti al portiere 9 volte su 10 non becca la porta.

Questo significa che Lavezzi è più produttivo per la squadra quando gioca sulle fasce perchè, anche se va a testa bassa, la palla la deve mettere per forza al centro: in quelle fasi di gioco riesce a esaltare le sue qualità eccezionali di corsa e a limitare i suoi difetti, diventando davvero utile per il suo compagno di reparto e per la squadra.

Chi aveva Quagliarella lo scorso anno nell'Udinese?
  • D'Agostino, che a differenza di Lavezzi e dei nostri mediani, era capace, in ripartenza, di capovolgere il gioco e lanciare in velocità Fabio, con lanci anche di trenta, quaranta metri;
  • Pepe e Di Natale, che giocavano sui lati del fronte offensivo, aprendo le difese avversarie coi loro movimenti, con e senza palla e a testa alta (l'esatto contrario di Lavezzi, che con i suoi movimenti a testa bassa, specie quando converge verso il centro e non riapre verso la fascia a lui più vicina, porta le difese avversarie a chiudersi), erano capaci di imbeccare Fabio al minimo suo cenno di scatto in profondità.
Differenza notevole, no?

Eppure, nonostante queste differenze, Fabio ha una media carriera in serie A di un gol ogni tre partite e lo scorso anno, in cui ha realizzato il suo record personale, ha concluso con un bottino in campionato di 13 reti.

Quest'anno è a 3 in 12 giornate, in fondo appena uno sotto la media: se avesse realizzato il rigore a Firenze, sarebbe in perfetta media rispetto allo scorso anno e alla sua media- carriera, quindi come inizio, anche se non esaltante, non è negativo, ma quasi in linea con le sue medie realizzative.

E quindi? Dov'è il problema?

In parte il problema è nel centrocampo, che, specie a difese schierate, non offre molte soluzioni di gioco; in parte il problema è la collocazione di Lavezzi che, a mio avviso, per le ragioni che ho evidenziato, se giocasse sulle fasce, alternandosi tra destra e sinistra, esalterebbe i suoi pregi e limiterebbe i suoi difetti; in parte il problema è Quagliarella stesso che, preda di un'ansia di voler dare tutto e di aver avuto vari piccoli ma fastidiosi contrattempi fisici, non ha giocato con la necessaria tranquillità fisica e mentale.

Qualcuno dice anche che, sull'esempio di quanto avvenuto in nazionale con Gilardino prima punta, il Napoli, rinunciando ad uno dei tre centrali difensivi, schierandosi a 4 in difesa, potrebbe provare, mantenendo Hamsik in organico sulla linea mediana (come fa nella nazionale slovacca) a schierare Denis nella "parte" di Gilardino con Lavezzi e Fabio a girargli intorno.

Potrebbe essere un'idea...peccato che a mio avviso le caratteristiche sopra descritte dei mediani che abbiamo ora in organico siano poco indicate, sulla carta, per favorire questo tipo di soluzione.

Io proverei, con due centrali (da scegliere tra Cannavaro, Contini e Rinaudo), Aronica a sinistra e Campagnaro o Santacroce a destra, Gargano (o Maggio) sul centrodestra e Pazienza ( o Gargano o in alcuni momenti Datolo) sul centrosinistra, con Hamisk centrale e, in avanti, Lavezzi e Quagliarella sulle fasce e Denis al centro.

Molto rischioso, certamente... capisco Mazzarri...ma intanto, magari in attesa anche di qualche rinforzo a centrocampo a gennaio, cercherei di lavorare molto sulla posizione del Pocho e sui movimenti di squadra per cercare di portare in zona gol, come accennò anche Mazzarri nella sua conferenza stampa di presentazione, quel numero di uomini tale, almeno quattro, da "distrarre" le difese e allargare i varchi utili per Fabio.

A Fabio dico solo: stai tranquillo, sei forte, se non ti fai prendere dall'ansia, il gol arriverà e Napoli ti ama... Se hai paura di perdere l'affetto di Napoli e la nazionale, le cose non potranno far altro che peggiorare... abbi fiducia, in Napoli, nel Napoli e in te!

Pure Paolo Rossi nell'82 sembrava morto...e poi tutti hanno visto che razza di mondiale ha fatto... Fabio, il gol arriva, abbi fiducia!




Forza Fabio, forza Napoli!

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