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domenica 1 novembre 2009

Nella notte di Halloween...



Sono le quattro della notte...la notte di Halloween... che silenzio, dopo una serata piena di urla di gioia per un'impresa inaspettata e storica!

E' bello assaporare questo silenzio, interrotto solo dal ticchettio delle dita sulla tastiera con cui sto scrivendo queste righe.

La notte di Halloween, dicevamo...

Dolcetto o scherzetto? Il Napoli ha prima offerto due dolcetti ai bianconeri e poi ha rifilato loro tre scherzetti... tre scherzetti che entreranno nella storia di questa società, poco più di cinque anni dopo una rinascita insperata e ventuno anni dopo l'ultima storica vittoria con Maradona e Careca in campo...per me che vissi quel giorno sembrava ieri e invece era passata una vita e molte generazioni di calciatori, di cui Napoli aveva goduto pochi protagonisti all'altezza.

Abbiamo vinto a Torino! Abbiamo battuto la Juve! E' difficile crederci! Per esorcizzare l'incredulità ho tappezzato il blog di immagini e foto, per cogliere il senso della felicità pura dei protagonisti in campo e dei milioni di fedelissimi azzurri che li hanno seguiti da lontano, come me...

E' difficile ragionare su una vittoria così inaspettata e così altrettanto meritata, perchè, signori miei, il Napoli questa vittoria se l'è meritata tutta, costruendosi con le sue mani prima una beffarda sconfitta, con due grossolani "orrori" difensivi, e poi una vittoria a passo di carica, travolgendo gli avversari e il pubblico dell'Olimpico di Torino, attonito di fronte a 15 minuti di grande calcio e di immenso coraggio.

Ha cominciato Mazzarri, innestando Datolo sullo 0 a 2 per un affaticato Campagnaro (responsabile del primo gol juventino e di un "semi-pasticcio" con De Santis che sembrava la replica di quello di Marassi): Datolo ha dato (...scusate il gioco di parole...) una scossa ad altissima tensione alla partita, subito, dopo pochi secondi, (come aveva saputo fare nei mesi scorsi nella sua nazionale), cavalcando su una corsia lasciata vuota da un evanescente Grosso e servendo subito il pallone di platino che Marekiaro ha messo dentro per l'1 a 2.

Devo dire che sia alla vigilia, sia sullo 0 a 2 molti, tifosi e addetti ai lavori, erano ottimisti, per cui sull'1 a 2 molti hanno cominciato a immaginare che potesse avvenire qualcosa di magico... quello che è successo è ormai storia e ...leggenda.

Ma come mai è successo?

Domanda da un milione di euro! Certo ci si potrebbe appellare ai molti assenti della Juve, ma i bianconeri schieravano comunque in campo una squadra sulla carta coi fiocchi, zeppa di campioni (del mondo e non). Una squadra che ha perso però sul piano fisico, tattico e mentale, schiantata sulla lunga distanza da una squadra azzurra in stato di grazia e la cui continuità e spettacolarità è paragonabile solo alla prima parte del girone d'andata dello scorso anno.

Ma a differenza dello scorso anno, questa è una squadra che mentalmente appare molto più forte, anche se, lo dico subito, la prova del nove al quadrato ci sarà sabato prossimo con una squadra non tra le big del campionato. Se quella di oggi l'avevo definita una prova del nove (superata in modo fantastico), sabato prossimo dovremo dimostrare che riusciamo a mettere in campo la stessa ferocia anche con le squadre tecnicamente a noi inferiori...e se superassimo anche quell'esame, il campionato assumerebbe orizzonti fino a pochi giorni fa impensabili.

In campo Mazzarri riconferma il 3-4-3 della sfida col Milan, con quelle varianti di formazione che avevo pronosticato alla vigilia (i ritorni in difesa di Cannavaro e Contini al posto di Grava e Rinaudo, Cigarini al posto di Pazienza e Denis al posto di Quagliarella).

Il Napoli ha sofferto in alcune fasi l'enorme pressione juventina, ma ha anche avuto lunghe fasi ( e grandi occasioni) in cui ha dominato il gioco con scambi veloci e bei movimenti senza palla dalla tre quarti in su: a livello di manovra ho visto una squadra molto più efficace e pericolosa rispetto alla partita col Milan, che non mi era piaciuta per la qualità della manovra, spesso confusionaria e priva di idee e precisione.

Sullo 0 a 2 la Juve è calata vistosamente sia mentalmente (forse pensava di aver già vinto), sia fisicamente. Con Grosso sparito dal campo e un Campagnaro arruffone e affaticato, Mazzarri indovina ancora una volta la mossa decisiva, inserendo Datolo.

Rimane il 3-4-3 con Aronica centro destra sulla linea dei difensori, Datolo, Gargano, Cigarini e Maggio sulla mediana (da sinistra a destra).

Il primo gol è un cross-capolavoro di Datolo che permette ad Hamsik di sfoggiare la sua specialità: l'inserimento da dietro. Il secondo permette agli azzurri finalmente di segnare su calcio d'angolo dopo che la Juve aveva fatto di tutto per farci segnare da corner: oltre al gol, nel primo tempo in occasione di ben tre corner per il Napoli si erano creati vuoti enormi in area bianconera, per cui il gol di Datolo non è stato alla fine un caso.

Il terzo gol riassume tutta la partita: ancora spunto sulla sinistra, ancora di Datolo, centrocampo Juve morto, come si nota dal rinvio sbilenco di Thiago nel cuore della sua area semivuota e dolcetto sui piedi di Hamsik che va ancora di repertorio col suo classico piatto ben piazzato dove nemmeno Buffon può arrivare.

E in questa ecatombe ci si mette anche Ferrara che, con una squadra già con la lingua di fuori, toglie il suo unico incontrista, lasciando il solo Thiago in balia degli azzurri e intasando gli spazi in attacco con un'altra punta, Amauri.

Come accade quasi sempre in questi casi, non si recuperano più palloni a centrocampo e si intasano talmente gli spazi in avanti che la difesa corre addirittura meno pericoli. Che differenza con Mazzarri che, sullo 0 a 2, non inserisce una punta in più ma un centrocampista in più (di qualità) che permetta alla squadra di avere superiorità a centrocampo e palloni preziosi che innalzano il tasso qualitativo e di efficacia della manovra.

La Juve così muore davvero e negli ultimi minuti crea solo una mischia su cui De Santis trova il pallone con grande coraggio e Amauri trova un rosso meritato.

E i singoli? E' facile parlare di Hamsik e Datolo, che hanno certamente trascinato gli azzurri alla vittoria, ma qui sono stati (quasi) tutti eccezionali...cito per primo Aronica, quel tassello prezioso che ha permesso alla squadra di trovare equilibri tattici prima sconosciuti con quel suo dondolare con i tempi giusti tra centrocampo e difesa e permettendosi il lusso, in qualche occasione di essere addirittura pericoloso in fase offensiva (splendido un suo tiro da fuori sfiorato da Buffon quel tanto da mandare la palla in angolo).

Molto bene Cannavaro al suo rientro (diventa entusiasmante la sua "rivalità" con Rinaudo), molto bene anche Cigarini, anche oggi, come col Milan, uscito fuori con idee pregevoli nel momento più infuocato della partita, inutile dire di Lavezzi, direi che restano sotto la sufficienza soltanto Campagnaro e Contini che hanno commesso quegli errori individuali più che "di reparto" con cui sembrava spianata la strada della vittoria juventina.

Il mini-ciclo terribile è così concluso: speravo in tre punti, ne sono arrivati addirittura sette...e assolutamente meritati!!

Mazzarri è certamente riuscito a resuscitare questa che non si poteva neanche definire squadra: a parte i suoi meriti tecnico-tattici, si vede che ha lavorato davvero prima di tutto sugli uomini, facendo quello che secondo me qualunque allenatore dovrebbe saper fare, ma non molti fanno, ossia dialogare anche sul piano umano con la squadra, parlando con ognuno di loro singolarmente e ascoltandoli con grande attenzione e rispetto.

Credo che sia qui la chiave di questi successi e vedremo adesso che giocheremo più con le "piccole" quanto di questa ferocia che Mazzarri ha instillato in questi ragazzi, il Napoli riuscirà a tirare fuori.

Intanto abbiamo rimesso in piedi una stagione che sembrava totalmente compromessa appena 15 giorni fa e questo è un risultato già incredibile.

Come incredibile è constatare che, mentre tutti parlano della mancanza nella rosa di un bomber da 20 gol a stagione, forse, come scrivevo anche quest'estate in precampionato, il bomber da 20 gol ce l'abbiamo e come! Ha segnato 7 gol in 11 partite, che, proiettati a fine campionato, potrebbero essere 21/23 gol in 33/35 partite.

La sua maglia è la 17, il suo nome è Marek Hamsik...e, per fortuna e per merito di Marino (ebbene sì in questa scelta è stato davvero grande!), ce l'abbiamo noi e ce lo teniamo stretto!

Forza Marekiaro! Forza Napoli!!!

1 commento:

  1. Io non riesco a smettere di essere felice per la partita di ieri sera. in fin dei conti ho assunto uno stupefacente Napoli.
    Il tuo articolo mi ha commosso, sai? Ebbene sì, io sono una di quelle che ancora si emoziona per una vittoria a pallone. Anche io ricordo quel fantastico 3-5 di ventuno anni fa come se fosse (quasi) ieri, ma quello era un altro Napoli e questo 2-3, per me, è stato molto più emozionante, più poetico, oserei dire.
    Tra parentesi: Salvatore ha visto insieme a me il secondo tempo della partita, e al terzo gol del Napoli ha detto: "Ebbè, Ferrara..." hihihi
    Sempre forza Napoli!!

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