Cerca nel mio blog

lunedì 30 novembre 2009

TREFOLONI E NON SOLO!

Io non commento la figura dell'arbitro di Parma-Napoli. Preferisco evitare, perchè ciò che scrivo potrebbe essere decisamente usato contro di me, per cui responsabilmente mi autocensuro.

In alternativa vi rendo partecipi di un significativo articolo che un giornalista che non si ferma al "gazzettame milanese", al "corrierame romano" o al "tutto-che-sa-di-niente" torinese, dove si strepita molto per fazioni e per aree geo-cacistiche ma si indaga poco sui mali veri del calcio e dello sport (motivo per cui ho smesso di spendere inutilmente i miei soldi nel comprare questa o quella testata sportiva) spiega con molti dettagli certe "figure" che ancora "animano" le nostre domeniche.

L'autore è Oliviero Beha, del quale vi invito a leggere il sito e il blog, e l'articolo in questione non è stato scritto ieri o oggi, ma appena appena a fine ottobre del 2006!

Fate solo attenzione al nesso tra l'oggetto dell'articolo e la città dove si sono svolte indagini su di lui. Sarà un caso, no?

Lascio a voi commenti e riflessioni...risotto amaro, signori miei! E allora uno come De Laurentiis non ha il "diritto" di dire certe cose e di tutelare i grandi investimenti che imprenditori come lui fanno in questo mondo?

* * *

TREFOLONI E NON SOLO
pubblicato su l'Unità del 31 ottobre 2006

Mentre leggete,credo che Matteo Trefoloni, di professione commerciante, sia nella hall di un grande albergo di Sofia.Sta quieto.Tiene a bada la tensione.Stasera infatti è il direttore di gara di una partita di Champions League tra Levski e Werder Brema non di basso profilo.Del resto è un arbitro internazionale,prossimo a un ulteriore scatto di carriera che dovrebbe inserirlo tra i più importanti arbitri europei.Beato lui,penserete,è bravo,è conosciuto,guadagna bene (assai più di un magistrato…),un ragazzone dal ciuffo giuggiolesco che sembra in grado di tenere in pugno le partite.
Logico che sia lì,a Sofia,logico che la domenica sia uno degli attori calcistici più conosciuti del palcoscenico nazionale.Eppure, interrogato dalla Procura di Napoli per interposti carabinieri di Roma nell’inchiesta su Calciopoli, il giuggiolone ha detto che “fischiava a comando”: ma sì,in quella fetta di palude italiana con i Moggi,i Bergamo ecc. la cui genia stiamo già rapidamente dimenticando,gli si diceva come comportarsi,secondo opportunità,designazioni,favori,raccomandazioni.E avanzamenti di carriera.
Questo Trefoloni (ma quanti ce ne saranno a questo punto in condizioni analoghe?) non è mai stato neppure ascoltato dalla Procura Federale,dal Pm sportivo di questa storiaccia ridicola appena conclusa con gli ultimi sconti di pena.Quindi arbitra regolarmente.Perché non dovrebbe ?Anzi,questo “scoop” del “Corriere della Sera” di ieri forse non è nemmeno più da considerarsi una gran notizia.Uno fischia a comando,termoregolatore in calzoncini di un’industria gigantesca di denari e passione,e continua a farlo.A fischiare,intendo.Non so se a comando,ma di nuovo,se fosse perché non dovrebbe?Qui,in un calcio,in un paese “sottosopra” (cfr.Giorgio Bocca)che sembra aver per lo più rimosso qualunque scrupolo di legalità,avendo nebulizzato qualunque idea di moralità e di etica evidentemente considerate un intralcio per lo sviluppo.Ma lo sviluppo di chi,di che?Delle fortune personali del singolo,sia o fosse egli il presidente del Consiglio oppure un semplice arbitro internazionale.Un singolo naturalmente inserito in una cerchia,e una cerchia sempre più vasta.
Proprio recentemente,in una di quelle partite di beneficenza che si fa sempre più fatica a distinguere dalla beneficenza per gli organizzatori,ad arbitrare c’era lui,il Trefoloni,sguardo vivace e aria simpatica: uno di noi.Leggendo delle sue dichiarazioni e collegandole con la meravigliosa continuità delle sue direzioni di gara nazionali e internazionali,mi sono sorpreso a pensare come davvero palesemente il Nostro non si senta in colpa.Ma certo che è uno di noi,certo che avverte come un’etichetta di garanzia e di normalità “fischiare a comando” in una società di questo tipo.
Fischiando a comando e tirando dritto impunito,Trefoloni ci sta dicendo che ha depenalizzato il falso in bilancio a modo suo,in un precipizio sempre più difficile da arrestare.Trefoloni ci sta dicendo -lui come il Paparesta ristretto negli spogliatoi,lui come il Nucini violentato (“solo” moralmente,per carità…) ma pavido nel denunciare la violenza- che nella corsa alla carriera gli scrupoli sono tutti saltati.E nella palude di settore,ampiamente mischiata a quella più generale del Caimano, oggi in ipotetica versione governativa extralarge, e dei caimanini di riporto,Trefoloni sembra avere perfettamente ragione: se non è stato neppure interrogato,o la Procura è uno scherzo in fatto di competenza ed efficienza,oppure è una cosa seria ma gioca un’altra partita,quella dell’irriformabilità del sistema,quella dei cosiddetti poteri forti, nel calcio come nel resto.
Quindi l’immunità di Trefoloni,oggi a Sofia domani chissà,conferma al medesimo arbitro che ha fatto benissimo a “fischiare a comando” in un paese che fischia a comando,che ha normalizzato i comportamenti di questo tipo in alto e in basso,a destra e a sinistra,per dritto e per rovescio,che ha polverizzato i sensi di colpa e di responsabilità.E forse il prezzo più alto che si paga a questa regressione,a questa deregulation dello spirito,è proprio il deserto paludoso che si apre per coloro che ancora vogliono rispettare e veder rispettate le regole,che considerano anormale,immorale,colpevole “fischiare a comando” in qualunque campo,su qualunque terreno.L’autentica eredità di Calciopoli credo sia proprio questa,in linea con il berlusconismo di Berlusconi o senza Berlusconi degli ultimi anni.
Del resto,fate una prova: oggi prendetevi il gusto di controllare sui giornali, se non l’avete fatto con la tv e la radio o internet,se ha maggiori strascichi (direi forse postumi,visto che parliamo di uno scandalo ormai sepolto…) la dichiarazione di Blatter o le “confessioni” di Trefoloni.La prima,dello svizzero presidente Fifa,sull’Italia che “ha rubato i Mondiali con il rigore fasullo contro l’Australia”,peraltro già smentita sia pure alla pasticciona,fa ridere perché rilasciata durante la sua campagna elettorale in Australia e perché contiene il verbo “rubare”: Blatter non può scherzare con il fuoco,stando alle inchieste giornalistiche su di lui…
Le seconde ci ribadiscono che il sistema-calcio è tutto da rivedere.Il che imporrebbe una serie di azioni politiche e politico-sportive all’altezza della situazione.Di solito,come si è visto,piuttosto che affrontare il problema si preferisce normalizzare il tutto con il silenzio,la reticenza o l’omissione.E così nel grigiore fioco della palude oppure nella hall di un grande albergo di Sofia ognuno si fa gli affari suoi.Per i giovani vocati alla politica o per quelli entusiasmati dal calcio,l’ennesimo splendido messaggio.

O.B.

Fonte: http://www.olivierobeha.it/art311006.php

Nessun commento:

Posta un commento