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domenica 26 settembre 2010

Cesena - Napoli: le pagelle


De Sanctis: SV - Impossibile dare un voto a Morgan. Una parata a terra su un tiro da fuori nel primo tempo, destinato peraltro a uscire, un gol subito senza colpa, nessun'altra situazione che richieda un suo intervento o miracoli di sorta. Che voto puoi dargli?

Campagnaro: 6 - Almeno stavolta non fa disastri nella sua zona e questa è già una buona notizia, anche se il Giaccherini di oggi è l'ombra della rivelazione che ha attirato le attenzioni addirittura degli osservatori della nazionale e non per particolari meriti di Hugo.

Cribari: 5,5 - Per me, fallo o non fallo (e io non credo che fosse fallo, caro Mister!) approccia troppo morbidamente il contrasto con Schelotto. Peccato perchè macchia una prestazione che nel primo tempo ci mostra un giocatore sicuro e affidabile. Il suo errore rischia di compromettere l'ottima prestazione azzurra. Da rivedere, ma il "materiale" sembra ancora buono.

Aronica: 6 - Contiene abbastanza bene Schelotto, qualche volta con le cattive, ma anche lui "sparisce" nel frangente del gol. Però si riscatta chiudendo e persino attaccando con una splendida progressione. Rientro comunque confortante.

Zuniga: 6,5 - Primo tempo dove gioca tanti palloni ma quasi sempre imbrigliato nella morsa difensiva cesenate, per cui pasticcia molto. Nella ripresa trova maggiore spazio e capacità di inserimento e prima dello svantaggio rischia di segnare un gol alla Maradona scartando la bellezza di 6 avversari. Continua a spingere come un forsennato e il rigore è il frutto del suo impegno.

Yebda: 5,5 - Lento e impacciato, si limita al minimo dell'ordinaria amministrazione all'ombra di Pazienza e qualche volta, specie nel caotico inizio di ripresa, si lascia sfuggire qualche avversario di troppo. Da notare che uno come lui, forte di testa sui calci piazzati, non si è mai fatto trovare sulle dozzine di angoli a favore degli azzurri.

Pazienza: 6 - Non brillante come in altre occasioni, ma la sua presenza lì in mezzo aiuta la copertura della difesa meglio dell'uscita casalinga col Chievo. Ma qui si apre un tema molto più grande delle prestazioni di Pazienza o del centrocampo in generale, che riguarda assetto, distanze ed equilibri che il Napoli (non) mantiene nelle partite casalinghe.

Dossena: 6,5 - Cardine sempre importante. Nel primo tempo la manovra azzurra si sviluppa soprattutto a destra, tenendolo quindi spesso fuori dal gioco, mentre nella ripresa il gioco si sviluppa più armonicamente su entrambi i lati e Andrea esce alla distanza, offrendo un puntuale appoggio ai "fini dicitori" che scorazzano dalle sue parti e un assist d'oro per Lavazzi con su scritto "basta spingere". Incoraggiante la sua crescita alla distanza.

Hamsik: 6,5 - Rigore a parte, offre più qualità alla manovra, specie nella ripresa e si rende pericoloso con un paio di tiri in porta.

Sosa: 5,5 - Ancora non ci siamo, poca personalità in certi momenti quando la difesa si "spalanca" davanti ai suoi piedi e lui potrebbe affondare senza fatica. Di incoraggiante però c'è una maggiore continuità che non si era vista nel suo esordio da titolare contro l'Utrecht.

Lavezzi: 6,5 - Festeggia col gol numero 24 la sua centesima partita azzurra in campionato. Uno dei più vivi e continui per tutto il match, considerando che per lui il turnover non esiste.

Cannavaro: 6 - Entra e si inserisce subito nel match. Stavolta nessuna sbavatura. Un po' di riposo, a prescindere dalla disastrosa prestazione di mercoledì, gli serviva comunque come il pane, avendo tirato la carretta per tutto l'inizio di stagione.

Gargano: 6,5 - Altro passo, altra personalità e persino altra tecnica rispetto a Yebda, entra insieme a Cavani e gli mette un pallone d'oro che il Matador trasforma da par suo. Colpisce anche una traversa e trascina gli azzurri nelle travolgenti ripartenze di fine gara.

Cavani: 7,5 - Due perle che ne confermano lo stato di grazia "mondiale". 5 gol in 5 partite, capocannoniere con un certo Eto'o e gol da grande artista del pallone. Anche a lui il riposo ha fatto benissimo!

Mazzarri: 6,5 - Stavolta il turn-over viene fatto con coraggio, alternando ben 5 uomini nella formazione iniziale e operando le sostituzioni più opportune senza aspettare come suo solito le calende greche. Incontro difficile sulla carta sia per la rovinosa sconfitta infrasettimanale, sia per il modulo avversario, a tre punte, che altre volte recentemente ha messo in difficoltà gli azzurri, sia per l'orario inedito che ha creato imbarazzi a molti atleti e molte squadre. Il Napoli ha comandato sempre l'incontro e ha commesso un unico errore in difesa. Due notazioni negative: la protesta a mio avviso esagerata sul contrasto Cribari-Schelotto che ha generato il gol del Cesena e la difficoltà della manovra offensiva azzurra a concretizzare l'impressionante mole di gioco. Il punteggio non inganni perchè gli ultimi due gol sono avvenuti a Cesena totalmente sbilanciato in avanti.

ARBITRO: Damato: 6 - Temutissimo alla vigilia, è al centro di due episodi comunque importanti del match (il contrasto Cribari-Schelotto che agevola il vantaggio cesenate e il rigore su Zuniga), episodi non facili da valutare. Sul primo io sono d'accordo con Damato,perchè Cribari difende male col corpo la palla e Schelotto entra pulito o comunque non in modo tale da poter pensare ad un fallo. Sul rigore, sinceramente sono perplesso, l'ho visto più volte ma non mi ha dato l'impressione di un rigore nettissimo. Comunque non dà quell'idea sgradevole, come l'anno scorso a Udine, di fare e disfare a suo piacimento e questo, specie nella "bufera arbitrale" attuale, è un suo merito non da poco.


La celebre scena di Massimo Trosi e Giuliana De Sio presenta un riferimento ad un "vero" Napoli-Cesena del campionato 1981-82, finito 2 a 2 dopo un asoffertissima rimonta azzurra con doppietta di Claudio Pellegrini. Al termine di quel campionato premondiale di Spagna il Napoli si piazzerà al quarto posto, dopo il sorprendente e memorabile terzo posto dell'anno prima.

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