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domenica 12 settembre 2010

Serie A 2010-11: 2ª - Napoli-Bari 2-2





Per fortuna che il Bari non capita tutte le domeniche...meno male! Ci sarebbe davvero da preoccuparsi per i nostri azzurri che, dopo essere letteralmente ammattiti lo scorso anno e aver vinto la partita negli ultimi minuti di gioco grazie ad una invenzione di Lavezzi che mise davanti alla porta Quagliarella, quest'anno hanno rivisto le streghe ma, alla fine, non hanno avuto la stessa fortuna dello scorso anno.

Parliamoci chiaro: quest'anno, più ancora che lo scorso anno, il Bari ha STRAmeritato il pareggio che, anzi, onestamente, gli va stretto per come ha surclassato tatticamente e fisicamente il Napoli e per le occasioni che solo un miracoloso e fortunato De Santis ha evitato che si trasformassero in una disfatta per i colori azzurri.

Molti, dopo la partita, si sono affannati in una specie di "tiro al piccione" per fare a gara nell'individuare i colpevoli della deludente serata di ieri: la difesa, no! il centrocampo, macchè! Lavezzi...però anche Hamsik...e così via.

A mio modestissimo avviso il principale responsabile di questa deludente prestazione azzurra è Mazzarri il quale, perdonabile per la prestazione non esaltante dello scorso anno, avrebbe potuto/dovuto inventare qualcosa per controbattere una squadra e un allenatore che da due anni in fondo giocano sempre nello stesso seppur originale modo.

Il gioco di Ventura, semplice per modo di dire, perchè richiede abilità tecnica e senso del "ritmo" di gioco, prevede lo sfruttamento esasperato del campo in tutta la sua larghezza possibile: più è largo il campo (e il San Paolo è uno dei campi più larghi della serie A), più i giocatori baresi riescono, con i loro palleggi ad allungare (verso il portiere Gillet) ed allargare (verso le fasce laterali) la squadra avversaria.

In questo modo il Bari, non solo contro il Napoli, ottiene una serie di vantaggi che, quando ben sfruttati dai pugliesi, creano enormi imbarazzi in qualsiasi squadra avversaria, specie nei periodi, come ieri e come nelle ultime settimane, in cui la squadra di Ventura può anche vantare una condizione fisica eccezionale.

Quali sono questi vantaggi?
  1. Allungare e allargare la squadra avversaria altera le giuste distanze tra i giocatori di un singolo reparto (che perciò devono correre il doppio per raddoppiare e aiutarsi tra loro) e tra un reparto e l'altro
  2. in questo modo il duo di centrocampo fa più fatica a prendere palla e ripartire e, nel contempo, copre molto meno i centrali difensivi
  3. sappiamo da tempo che i centrali difensivi azzurri, quasi invulnerabili quando vengono ben coperti dai due centrali di centrocampo, vanno invece in serio imbarazzo quando vengono attaccati frontalmente senza filtro del centrocampo
  4. inoltre dovendosi i centrali stessi allargare sulle fasce, ognuno dei centrali resta piu' isolato dal resto del reparto e anche in difesa i raddoppi diventano difficili se non in qualche caso impossibili
  5. facendo correre di più una squadra come quella di Mazzarri che basa sul ritmo nel possesso palla e sulla corsa "intelligente" la propria organizzazione di gioco, a un certo punto si perde anche la lucidità fisica dopo aver in parte perso quella mentale per il sistematico gioco ostruzionistico e sottilmente provocatorio di tutti i giocatori baresi (a partire da Gillet)
  6. negli spazi larghi i veloci giocatori di Ventura (le ali più Barreto e Kutuzov in attacco più Almiron a centrocampo) tagliano come il burro gli enormi spazi creati allungando e allargando la squadra avversaria
Ebbene Mazzarri non è stato nemmeno stavolta in grado di inventare quel "granello di sabbia tattico" che inceppasse un ingranaggio che altrimenti funziona come un orologio.

Se a questo aggiungi un Lavezzi che probabilmente ha risentito della trasvolata oceanica e, poco lucido, ha giocato in modo davvero "ottuso", come nelle sue peggiori giornate, un Campagnaro ancora fuori forma e che quando sarà tolto dai tre centrali sarà sempre troppo tardi, una pessima gestione, anche stavolta dei cambi, mi trovo quasi a sorprendermi che il Napoli ne sia uscito con un pareggio anzichè con una sonora sconfitta.

Quindi due punti persi o un punto guadagnato? Se guardassimo solo gli ultimi tre minuti della partita la risposta sarebbe chiaramente e nettamente "due punti persi", ma se guardiamo la partita nel suo complesso, beh, la risposta è senz'altro "un punto guadagnato", un punto di quelli che ti lasciano mille domande del tipo: "la squadra si è davvero rafforzata? l'incanto di Mazzarri è finito? quei gregari che hanno cantato e portato la croce lo scorso anno riusciranno a ripetersi?"

Ci sono motivi di preoccupazione e l'imminente impegno con l'Utrecht non sarà affatto da sottovalutare, come tanti sembrano fare inqueste ore pensando che si tratti di partita gi' vinta e pure agevolmente, ma, nonostante la cocente delusione di chi avrebbe voluto vedere il Napoli già lanciato in classifica con una vittoria, dobbiamo tenere la calma e tirar fuori quella pazienza a cui ho fatto riferimento presentando questa difficile, stimolante, impegnativa stagione.

Quel che appare probabile, sin da ora, è che la luna di miele tra i tifosi e Mazzarri e, soprattutto, col Presidente pare avviata al tramonto e proprio quest'anno che sarà senz'altro la stagione più dura e difficile del nuovo Napoli di De Laurentiis.

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