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mercoledì 22 settembre 2010

Serie A 2010-11: 4ª - Napoli-Chievo 1-3


Se col Bari e con l'Utrecht l'avevamo sfangata a livello di risultato, il Chievo non ha avuto pietà degli azzurri e ha strameritato una vittoria sudata con uno spirito di sacrificio immenso, un pressing asfissiante fin sulla tre quarti azzurra, un aiutarsi continuo tra tutti i compagni, valori tecnici troppo sottovalutati e una lucidità fisica e mentale di una squadra che sembra aver riposato alla grande contro una squadra che sembra invece aver finito di giocare la partita precedente mezz'ora prima.

Mazzarri schiera troppi uomini esauriti fisicamente e mentalmente, che, dopo un primo tempo appena passabile, crollano nella ripresa, quando ci si aspetterebbe il crollo dei veronesi che invece continuano a correre con una fame come se non mangiassero da cinque anni.

Rimando alla pagella le mie considerazioni su quello che ormai a mio avviso è un tema, la capacità del tecnico di leggere tatticamente le partite, su cui la critica dovrebbe porsi quantomeno qualche domanda.

Il vantaggio iniziale di Cannavaro sembra mettere la partita in discesa, da un punto di vista tattico, ma quando tutti si aspetterebbero un Napoli compatto nella sua metà campo e pronto a ripartire fulmineamente come sa, quindi in una posizione tattica invidiabile, la squadra si addormenta, convinta di avere la partita già in pugno, comincia ad essere sempre più sopraffatta a centrocampo, dove orchestrano alla grande i vari Bentivoglio, Bogliacino e C, non trova alxuno sblocco sulle fasce ma poi nemmeno nei tentativi di sfondamento centrale.

L'ennesimo (sempre uguale) orrore difensivo di Campagnaro comincia ad aprire qualche crepa nell'edificio della presunzione azzurra e per lunghi muniti la squadra sembra imbambolata. Solo nel finale di tempo (traversa di Hamsik su splendida verticalizzazione di Gargano) sembra scuotersi ma sarà, incredibile a dirsi, l'ultimo sussulto di un'elettroencefalogramma che dopo l'intervallo diventerà completamente piatto.

Al rientro in campo ci si aspetta che il Chievo molli qualcosa, ma invece si denota una sempre peggiore tenuta fisica dei mediani azzurri e il gol del 2 a 1 è un tipico gol da mancanza di filtro a centrocampo. E quando in questa squadra cedono i due perni centrali, i difensori azzurri vanno in barca. Cannavaro, dopo alcuni micro-segnali di deconcentrazione, compie la frittata dell'anno e uno come Pellissier non può perdonare.

Da qual momento la squadra si demoralizza totalmente e non si riprenderà più: Mazzarri, come altre volte in passato, avrebbe dovuto innervare questa squadra di energie fresche già dopo i 60 minuti, specie con un ritmo di partite infernale come l'attuale. Il Chievo di Pioli lo fa, Mazzarri (ancora una volta) no.

E se continui a perseverare negli stessi errori, ti può andar bene una volta (Bari), due volte (Utrecht), tre volte (Sampdoria), ma prima o poi la paghi.

Spero che Mazzarri non si faccia prendere da quell'atteggiamento superbo e supponente di un suo celebre conterraneo che questa estate ci ha esposto a figure umilianti come quelle di questa sera, anche perchè il Cesena è una squadra viva, specie in casa, e l'orario "mattutino", come evidenziato anche da Bigon ieri, certamente non agevolerà il riscatto azzurro ed una prestazione come quella, eccezionale nel suo genere, che ci hanno offerto quelli del Chievo questa notte al San Paolo.

Mazzarri, sveglia!

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