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martedì 7 settembre 2010

Lo scarso appeal dei conti in ordine

Foto tratta da tuttonapoli.net

"Aurelio, il Napoli non è il tuo film!"... così l'inizio di un manifestino apparso in questi ultimi giorni nei quartieri del centro storico della città, dove pulsa il tifo più passionale, popolare, romantico, ma che forse non è in grado di capire e non capirà mai la portata del lavoro che sta facendo De Laurentiis in questi anni per il Napoli.

Una delle cose che personalmente mi pesano di più è dover ripetere concetti che appaiono estremamente chiari e soprattutto fondati su una logica che è quella della sopravvivenza e della crescita del nostro amato Napoli, ma che posso capire risultino indigesti o addirittura incomprensibili a chi ha sempre visto il calcio (e forse la vita) in un certo modo, diciamo così tradizionale.

Laddove le intenzioni di chi ha ideato il manifesto sembrano essere quelle di una incrollabile coerenza, ci si aspetterebbe innanzitutto il coraggio di esporsi firmando, singolarmente o come gruppo, le parole di fuoco espresse contro il Presidente.

Già l'alone di anonimato rende, a mio avviso, meno degno di rispetto chi lo ha scritto e il suo contenuto...un segno di vigliaccheria, laddove poi il contenuto del manifestino, per quanto io non sia d'accordo con quasi tutto il suo contenuto (tranne un punto), in fondo critica ferocemente il presidente, ma in modo che mi pare assolutamente non violento.

Allora perchè nascondere delle critiche magari non condivisibili, ma espresse in modo civilissimo, omettendo di firmare il manifestino?

Ma veniamo al merito della protesta: "La nostra squadra, la nostra maglia noi ce le sentiamo addosso, sulla pelle, a difesa della nostra metropoli che come lei ben sa vive di calcio, di quella casacca. Lei lo sa bene ed approfittando dell'amore dei tifosi trae benefici economici ad ogni occasione. E' giusto lei è un imprenditore ma noi non siamo il suo cinepanettone di Natale"

Già qui si nota la prima contraddizione: da un lato si rende atto della sua qualità di imprenditore, dall'altro gli si contesta di "trarre benefici economici a ogni occasione"...ma allora mettetevi d'accordo con voi stessi: che dovrebbe fare il Presidente? Incassare una volta sì e una volta no? E che imprenditore sarebbe? E quale impresa potrebbe reggersi e sopravvivere con questa logica di gestione?

"Su Quagliarella non ci creda stupidi, ora toccherà anche a Paolo Cannavaro? " - Anche qui lo stupore regna sovrano: il pensiero qui espresso su Quagliarella non mi pare sia condiviso da tutti, anzi! Qui sembra quasi che Fabio diventi "vittima" dell'avidità presidenziale o della sua ingratitudine: ma è colpa del presidente se Fabio non si è integrato al meglio col resto del gruppo? L'incompatibilità (tecnica, non mi spingo sul piano umano) con Lavezzi non è stata forse una delle ragioni fondamentali del fallimento di Fabio? E che avrebbe dovuto fare allora il Presidente? Vendere magari Lavezzi e tenere Fabio per creargli intorno un contesto tecnico tattico a lui gradito? E non sarebbe successa la rivoluzione vendendo Lavezzi? Ed è stata poi colpa del Presidente se Fabio una sera si è fatto prendere dal raptus,si è fatto cacciare dal campo e si è beccato tre giornate tre di squalifica nella fase decisiva della corsa alla Champions? E poi, poverino!, lo abbiamo cacciato per mandarlo in prestito all'Ascoli, giusto? Ah, no? Oh, scusate! Confondevo...bianconero con bianconero...se volete prendervela per ragioni "materiali" col Presidente, ricordate che se Fabio è alla Juve anche da parte di Fabio l'opportunismo l'ha fatta da padrone. Ma insomma: ricordiamoci che matrimoni (e divorzi) si fanno sempre in due....così è valso per Quagliarella e così varrà, nel bene o nel male vedremo, per Cannavaro.

Di sicuro la società, nel gestire il suo parco giocatori, è estremamente coerente nelle sue "regole": pochi ultratrentenni, evitare quei contratti pluriennali che hanno massacrato i bilanci azzurri degli ultimi due anni, specie se il beneficiario di questo contratto, come sarà nel caso di Paolo, vada oltre i 30. Grava ad esempio, che non mi pare stia meritando meno di Paolo, lavora in silenzio e, avendo passato i 30, si gioca ogni anno il suo rinnovo si contratto sul campo, con le prestazioni e onorando, anche lui (non si mi si venga a dire di no!) la nostra amata maglia!

I conti in ordine, signori miei, hanno poco appeal, ma adesso e più ancora nei prossimi anni, saranno la base fondamentale della vita di ogni società di calcio e il Napoli appare oggi una delle società più virtuose al mondo in tal senso e ciò, voi che non guardate al di là del vostro naso, potrebbe portare il Napoli, come ho già tentato di spiegare più volte, nell'elite del calcio europeo! Lo capite o no? Vabbè, se non lo capite adesso, forse lo capirete fra cinque anni...eppure anche allora ci sarà qualcuno che avrà sempre da criticare...

Un unico punto condivido pienamente, ossia dove si legge che "una delle più grosse è quando ha definito la Coppa Uefa una 'coppetta'. Magari a lei non porterà tanti soldi ma per noi napoletani il solo leggere il nome Napoli in quel tabellone tra squadre europee, dopo tante sofferenze, ci inorgoglisce, ci fa venire i brividi."

Sono totalmente d'accordo con voi, cari tifosi! Questo è un passaggio che condivido e che mi ha fatto emozionare, però, non per giustificare il Presidente, la sua definizione di "coppetta" non intendeva sminuire il nome di Napoli quanto piuttosto bersagliare chi organizza questa "coppetta", in primis Platini, che potrebbe essere molto più importante, come lo era una volta quella coppa Uefa vinta proprio dal Napoli nel 1989, e quindi rendere più prestigiosa quella vetrina europea che tutti abbiamo desiderato in questi ultimi tormentati anni.

Lo stesso Yebdà, oggi, nella sua presentazione ufficiale, ha fatto un "apprezzamento" non proprio simpatico per l'Europa League, dicendo quella che purtroppo è la verità, ossia che non è la Champions Leaugue, anche se è un torneo importante.

" Noi viviamo per esigere rispetto dei nostri colori, rispetto che lei sembra perdere di giorno in giorno. Il Napoli rappresenta una città, un popolo e non un giocattolo nelle sue mani" - Condivido anche questo passaggio, tranne ovviamente il riferimento al "giocattolo"...altri sono stati i personaggi, anche osannati magari da quegli stessi anonimi tifosi che hanno scritto queste righe, che hanno (bis)trattato il Napoli come un giocattolo, direi quasi "a pazziell nman 'e ccreature!"...devo fare nomi? No, per pietà, risparmiatemi questa fatica, che, non so a voi, ma a me quei nomi e quelle facce sono come coltellate nel cuore...per voi no?

E poi non mi risulta che, dico un nome a caso, Ferlaino, fosse questo benefattore missionario capace di togliersi il pane di bocca: quando era il caso di vendere, l'ingegnere vendeva senza pietà, sia quando i conti andavano bene, sia quando le cose cominciarono a mettersi male...e non dimentichiamo chi fu quel cocciuto ex capitano azzurro che testardamente si propose di portare Diego a Napoli...fosse dipeso dall'ingegnere, el Pibe non l'avremmo mai visto da queste parti.

Eravate nati quando queste cose succedevano? E allora il Napoli non era un giocattolo nelle mani di...?

Io preferisco milioni di volte questo "giocattolaio", che almeno si fa un ....mazzo così per portare il nome di questo giocattolo sempre più in alto in Italia e in Europa...se voi preferivate ingegneri, albergatori sotto tutela o televenditori di tappeti e quadri di dubbia provenienza, fate pure!

Vi rispondo, provocatoriamente, con una lingua che forse non capirete mai, ma che, sono convinto, sarà l'unica lingua che potrà darci onore e vittorie in giro per il mondo nei prossimi anni:
  1. monte ingaggi: il Napoli, che sulla carta, a detta di tutti, non si è indebolito rispetto allo scorso anno, è passato, secondo uno studio della Gazzetta dello Sport, da un budget di 40 milioni di euro lordi a circa 28! I miei calcoli, ipotizzati nel mio post di commento al mercato azzurro, si sono dimostrati abbastanza attendibili...lo sanno lorsignori che cosa significa, in prospettiva, risparmiare la bellezza di 12 milioni di euro in un anno (senza contare i proventi dei prestiti onerosi) in vista della prossima stagione? Ne dubito, ma non importa...parlerà il tempo...
  2. diritti TV: il Napoli quest'anno è quinto, dietro le tradizionali quattro grandi (ma a ridosso della Roma) per questo tipo di proventi. In un anno siamo passati da 36 a ben 53 milioni di euro...17 milioni di euro in più!
Facciamo due conti: mancate spese per 12 milioni di euro + aumentati ricavi per 17 milioni di euro significa poter liberare risorse potenziali d circa 30 milioni di euro...lo so che a certi tifosi i conti in ordine "nun squaglian o sanghe dind'e vvene cumm 'na finta 'e Maradona", ma se vogliamo sperare, un giorno, di poter schierare in campo non dico un altro Maradona, ma una squadra di veri talenti che ci faccia godere e sognare, signori miei questa è la strada...


...tutte le altre sono belle favole, belle strade, lastricate di romanticismo e buone intenzioni, ma dovreste saperlo dove ci portano queste strade...o no? Avete già dimenticato??

Ma insomma, chi è quell'imbecille (pace all'anima sua!) che un giorno scrisse che la storia è maestra di vita??
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Apro parentesi... Caro Vico, purtroppo lo è per pochi...così sembra...per cui non ti offendere...perdonami l'oltraggio che altro non vuole essere che provocazione dialettica...e tu mi puoi capire! Per me, caro Giambattista, la storia, leggi "Fallimento" è sì maestra di vita e io un'altra volta a Castel Capuano il Napoli non ce lo voglio!!! E' chiaro o no?? Ma che glielo spieghiamo a questi, Giambattista mio?
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Per cui, caro mio anonimo napoletano, questo "giocattolaio" me lo tengo stretto...anche se non gli ho lesinato e non gli lesinerò certo le critiche che merita...non preoccuparti...e lo farò sempre mettendoci il nome e la faccia!

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