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martedì 12 aprile 2011

A due passi (falsi...) dal sogno

Ribadisco una premessa essenziale, anzi due.

La prima è che anch'io sogno, come tutti...sogno quello che tutti sognano...

La seconda è che non mi illudo, nel senso che, se anche il sogno non si avverasse, se anche gli azzurri chiudessero a pari punti col Milan sarei felice perchè, pur avendo avuto la fortuna di vivere stagioni eccezionali e leggendarie vittorie grazie al più grande di tutti, quest'anno ho vissuto emozioni che non avrei mai immaginato di vivere per i miei amati colori azzurri...emozioni simili per certo aspetti a quelle vissute circa vent'anni fa, ma anche molto diverse perchè diverso è questo Napoli, diversi i protagonisti e diverso il mondo (calcistico e non) che lo circonda.

Non voglio usare questo spazio per fare l'indovino, ma per cercare di inquadrare la situazione in cui ci troviamo in questo momento cercando di individuare  sia le difficoltà  che il Napoli ha e che potrebbe incontrare sulla strada del sogno, sia le opportunità.

Mettiamo subito le cose in chiaro: sognare non significa essere ciechi o ingenui. Se il Napoli realizzerà il sogno, avrà compiuto un'impresa che si ricorderebbe per sempre non solo considerando da dove siamo partiti, ma anche considerando dove ci troviamo adesso (di fatto a quattro punti, non tre) dal Milan e cosa dovrebbe succedere per realizzare questo sogno.

La vittoria di Firenze può rappresentare per i rossoneri un passaggio decisivo per la vittoria finale, se il Milan non cederà di schianto nelle prossime settimane (cosa al momento non ragionevolmente prevedibile, viste le prove di forza offerte contro i viola e nel derby): ponendo che il Napoli le vinca tutte (e stabilirebbe un record storico di 10 vittorie consecutive!), il Milan dovrebbe quantomeno pareggiare o perdere (non importa il risultato) due delle prossime sei partite.

Una sola sconfitta dei rossoneri non basterebbe, perchè il Napoli, vincendole tutte, finirebbe a pari punti con i rossoneri: quindi servirebbe che il Milan non vinca più di quattro delle prossime sei partite.

Anche pareggiandone due, a fronte del filotto azzurro, il Napoli potrebbe vincere il campionato con un punto di vantaggio.

Ho descritto questo scenario per spiegare quanto sembrano pochi tre punti di ritardo e quanto invece conta, purtroppo, maledizione, quello svantaggio nei confronti diretti che portando di fatto a quattro punti il vantaggio dei rossoneri, comporta di fatto la necessità per gli azzurri di non sbagliare più un colpo fino a fine campionato o, in alternativa, di sperare in un black out dei rossoneri.

Diciamo che ragionevolmente è difficile immaginare che il Napoli le possa vincere tutte da qui alla fine, mentre, anche guardando la storia dei campionati di calcio, specie quelli a 18 e a 20 squadre (come questo) quando si arriva a fine aprile-inizio maggio, è facile vedere sia crisi psicofisiche importanti, sia straordinarie progressioni sul filo di lana e sono numerosi i precedenti di incredibili sconfitte contro squadre nettamente meno attrezzate, come avvenne agli stessi rossoneri in quel di Verona nel 1990, quando il Milan di Sacchi e Van Basten crollò di fronte ad un Verona derelitto e ormai retrocesso.

In fondo anche quest'anno, anche in queste ultime settimane, il Milan ha trionfato nelle partite sulla carta più difficili (Inter e Fiorentina) e ha perso la bellezza di cinque punti tra Bari (in casa) e Palermo (in trasferta), squadre che sulla carta il Milan avrebbe dovuto asfaltare.

Ecco quindi che fare previsioni e tabelle sul calendario appare davvero un esercizio al limite del ridicolo: sia il Milan che il Napoli potrebbero trovare inciampi nelle partite sulla carta più facili e scontate e superare indenni ostacoli alla vigilia magari considerati durissimi.

In fondo chi ha visto il finale di Udinese-Roma avrà riflettuto su come una stagione può cambiare in 30 secondi, quelli che possono separare una possibile vittoria da una bruciante sconfitta.

Quindi, in sintesi, potrà sembrar banale, ma quei quattro punti che ci separano dal sogno potrebbero essere tutto e niente, potrebbero essere un fardello che il Napoli potrebbe non riuscire a scrollarsi fino alla fine, ma anche una distanza che potrebbe essere recuperata facilmente: certamente il Milan che ho visto contro Inter e Fiorentina è una squadra non entusiasmante, ma molto solida. Dovrei a questo ribadire che la nuova perdita di Ibra potrebbe essere, come da me già pronosticato nelle settimane precedenti, un vantaggio (lo dissi per precise valutazioni tattiche che avevo fatto, osservando l'involuzione della manovra rossonera con Ibra in campo negli ultimi due mesi), ma stavolta questa nuova assenza, per come è maturata, potrebbe essere come un granello che inceppa un ingranaggio...e forse i rossoneri stavolta potrebbero risentirne.

Il Napoli appare a sua volta tornato in uno stato di grazia: smaltita la delusione dell'eliminazione in Europa e della sconfitta nello scontro diretto col Milan, gli azzurri hanno ritrovato, come gli osservatori più attenti avevano ipotizzato, condizione fisica straripante, non appena i campi sono tornati asciutti ed è ricominciato il caldo.

Le insidie sul cammino azzurro appaiono però numerose:

  • non sarà facile coltivare il sogno cercando di vivere, pensare e vincere una partita per volta
  • bisognerà fare attenzione ai cartellini: ad esempio a Bologna gli azzurri sono stati sommersi di cartellini e, nessuno se n'è accorto, Lavezzi è entrato in diffida e quindi basterebbe un solo cartellino giallo per toglierlo di mezzo da una delle ultime cinque sfide;
  • l'Udinese arriverà a Napoli inferocita per l'ingiusto finale di sabato sera con la Roma e, notizia di oggi, quasi certamente senza Sanchez ancora infortunato: Pozzo, il presidente dei friulani, parla di vento a favore degli azzurri, addirittura di una possibile "sudditanza" che potrebbe spianare la strada agli azzurri nel match di domenica a causa della eccezionale pressione del tifo azzurro già visto domenica scorsa a Bologna: personalmente ne dubito molto e, anzi, se tanto mi dà tanto, a fronte delle ingiustizie arbitrali subite sabato negli ultimi secondi di gara con la Roma, potrebbe essere esattamente il contrario!
  • gli azzurri, già domenica prossima, ma poi anche spesso negli ultimi turni di campionato, giocheranno già sapendo il risultato del Milan: in tutti i casi, vincenti o perdenti i rossoneri, sui nostri ragazzi le pressioni aumenteranno comunque e sebbene gli azzurri abbiano dimostrato più di una volta quest'anno, specie nelle ultime settimane, di riuscire a gestire tali pressioni, bisognerà scoprire quanto sia la soglia complessiva di sopportazione di questo tipo di subdolo stress.
In ogni caso ci apprestiamo a vivere uno straordinario finale di stagione.

In ogni caso, l'unica cosa per me davvero conta, è dire grazie a questi ragazzi, a questo allenatore, a questa società e anche ai tifosi che vedo ogni domenica gioire con me!

E' stato un anno meraviglioso, di quelli che nel mio intimo sognavo, sentivo come possibile (senza un motivo razionale e ragionevole), ma che, ragionando con la testa, mi portava a temere di perdere venti, trenta punti per quell'effetto Europa che spesso penalizza le stagioni di quelle squadre che non sono attrezzate per combattere ad altissimi livelli su più fronti.

Ma il Napoli è andato oltre: ha dato segnali importanti già ad agosto, ad Elfsborg,con i primi squilli di Cavani e da quel momento è stato un incredibile travolgente costante crescendo!

Non ho mai visto, non ricordo un Napoli (ma anche una qualsiasi altra squadra di club o nazionale) maturare in modo così esponenziale come ha fatto il Napoli di Mazzarri quest'anno e sinceramente più di una volta mi sono chiesto in questi giorni se questi ragazzi, il prossimo anno, saranno in grado di migliorarsi ancora.

Ecco perchè siamo ancora a due passi (falsi...del Milan) dal sogno e perchè crediamo in questo sogno: perchè quello che sta succedendo è unico e forse irripetibile...e quando nella vita si vivono momenti così è davvero tutto possibile.

L'importante, lo sto ripetendo a tutti, specie in questi giorni, è RICORDIAMOCI DA DOVE SIAMO PARTITI...

...se ricordiamo questo nessuna delusione potrà oscurare la nostra gioia anche laddove il sogno non dovesse realizzarsi, perchè, signori miei, un secondo o un terzo posto sono, quelli sì, davvero un meraviglioso scudetto!

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