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domenica 3 aprile 2011

Le pagelle di Napoli Lazio

De Sanctis: 6 - La follia di questa partita è sintetizzata nel destino di Morgan: prende tre gol (anzi quattro), ma su nessuno di essi è davvero colpevole (con la beffa atroce dell'autogol di Aronica dove però il portierone azzurro non riesce a contenere il cross di Zarate) e nel resto della partita non deve compiere alcun intervento dei suoi. Anzi! Se vogliamo ha un merito fondamentale, quello di aver avviato l'azione del 4 a 3 con lancio lungo a pescare la testa di Lucarelli da cui poi si sviluppa l'azione del gol decisivo.

Campagnaro: 4 - Rientro poco brillante con molti errori difensivi e senza il valore aggiunto delle giornate migliori in fase di costruzione della manovra. Soffre tantissimo Sculli, soprattutto nel primo tempo, quando si fa rubare una palla da ultimo uomo, si fa sfuggire Dias sul gol del provvisorio 0 a 2 e anche Zarate fa sfracelli in quella zona nella ripresa (vedi azione del 2 a 3).

Cannavaro: 5,5 - Va in barca assieme a tutta la difesa, sul primo gol e sul quasi gol di Mauri: per nulla protetto dal centrocampo e con due compagni di reparto in pessima giornata, purtroppo Paolo soffre dannatamente e offre una prestazione ben lontana dai suoi standard degli ultimi due anni. Si lascia sfuggire anche Zarate sull'azione che poi genera l'autogol di Aronica. Offre un pregevole assist di petto a Cavani nell'azione del rigore.

Aronica: 5 - Anche per lui un rientro difficile, nonostante i pericoli maggiori non siano passati dalle sue parti per gran parte della partita. Non ha veri punti di riferimento e nel secondo tempo si perde nella confusione generale, di cui l'autorete è sintomo evidente. Non si lascia però scoraggiare dal colossale errore e porta a termine una partita psicologicamente difficilissima.

Pazienza: 5 - Purtroppo le grandi difficoltà che ci ha posto la Lazio oggi derivano da un pessimo livello di attenzione dei mediani azzurri in fase difensiva: le scorribande di Mauri che trovano scoperta la difesa azzurra derivano da una scarsa attenzione dei mediani azzurri. In più Michele appare anche fisicamente appannato, come gli è già capitato lo scorso anno in questo periodo. Credo che, come fatto per Gargano nelle scorse settimane, sia ora il momento di concedere riposo anche a Michele. Cede il posto a Mascara al minuto 57 appena la Lazio raddoppia.

Mascara: 6,5 - Spreca un'occasione eccezionale dopo essersela procurata con furbizia e opportunismo. Ma appare molto tonico, in ottima forma, una costante spina nel fianco sul lato sinistro dell'attacco azzurro ed è strepitoso nel raccogliere il colpo di testa di Lucarelli e girare l'assist a Cavani per il gol decisivo. Un Mascara così potrebbe essere un elemento importante per il finale di campionato.

Yebda: 5,5 - Forse troppi complimenti, dopo la trionfale parentesi con la sua nazionale. Assan fallisce tatticamente la partita, come Pazienza, non offrendo adeguata protezione ai centrali difensivi azzurri. Prende mezzo voto in più per l'impegno profuso anche nei momenti più difficili della partita. Cede il testimone a Lucarelli per l'assalto finale.

Lucarelli: 6,5 - Merita questo voto perchè riesce a mettere la testa per Mascara sul rinvio di De Santis, aprendo così la strada al gol decisivo di Cavani. Anche se si è visto per pochissimi minuti è sembrato più tonico rispetto alel precedenti apparizioni.

Maggio: 6 - Sempre ben contenuto dal'organizzazione difensiva laziale che gli chiude tutti i varchi, riesce però a ritagliarsi un momento decisivo appoggiando di testa a Cavani il gol del 2 a 2.

Dossena: 7,5 - Un gladiatore straordinario, un combattente assoluto, con un solo momento di smarrimento che culmina in una autentica crisi nervosa dopo lo 0 a 1 che gli costa un giallo per vigorosissime proteste. Contenuto bene come Maggio, non si dà però mai per vinto e lotta come un forsennato attaccando con tutte le sue forze e trovando un gol bellissimo nel momento in cui forse nessuno più sperava nulla, dando la scintilla ad una partita che sembrava persa. Cede il posto a Gargano dopo 76 minuti e merita una "standing ovation" per il sacrificio con cui ha giocato questa difficilissima partita.

Gargano: 6,5 - Sarà un caso ma non sbaglia un appoggio e anche se per pochi minuti la sua presenza si sente. Ci serve il miglior Gargano per questo finale e forse la flessione di Pazienza potrebbe offrirgli grandi opportunità di riscatto.

Hamsik: 6 - Inesistente nel primo tempo, tranne un tiro defilato sulla destra respinto in angolo da Muslera. Appare in difficoltà, forse per il caldo, forse per i faticosi impegni con la sua nazionale. Non segna, non offre assist, non incide nella fase determinante della manovra offensiva azzurra, ma, schierato da mediano per lasciare spazio agli attaccanti che Mazzarri lancia in campo per la disperata rimonta, gestisce da veterano il centrocampo azzurro, offrendo pulizia di tocco e ordine tattico e si distingue per una sontuosa diagonale difensiva da ultimo uomo su Zarate lanciato a rete.

Lavezzi: 5,5 - Quando non è lucido lo capisci subito: prende palla sulla linea di metà campo, sguarnendo la zona offensiva azzurra, attacca a testa bassa, cercando sempre la verticalizzazione dalla zona centrale della tre quanti azzurra senza mai offrire variazioni sul tema, senza mai svariare sulle fasce dove Maggio e Dossena soffrono per la linea Maginot laziale. Mentre il Napoli cresce, rimonta e vince, il Pocho malinconicamente viene meno, sopraffatto forse anche lui dal caldo e dalla fatica. Riposa adesso, caro Pocho: ci servi, specie domenica prossima che mancherà il Matador!

Cavani: 10 - Come spesso gli capita non tocca palla, scalcia palloni altissimi sulla traversa in modo scomposto, gira a vuoto, poi...poi si accende e diventa immenso, volgendo ogni minima situazione a suo favore, trasformando un rigore, quello del 3 a 3, che poteva valere una stagione e concludendo con un gol-fotocopia di quello vittorioso contro il Cagliari. Ancora una tripletta, nel momento fondamentale della stagione, 25 reti, capocannoniere con Di Natale che sembrava dover scappar via e stracciato il record di Vojak. Se siamo dove siamo lo dobbiamo, davvero, a quest'uomo e atleta straordinario!

Mazzarri: 7 - Che voto si può dare ad un tecnico dopo una partita così folle? Ostacolato dalla pausa internazionale, cerca di preparare al meglio una delle sfide decisive della stagione, allenando la squadra anche all'inconsueto orario previsto per la partita sin dal rientro dei suoi nazionali. Ancora una volta però la pausa del campionato fa soffrire gli azzurri che appaiono opachi e intrappolati chi dalla stanchezza degli impegni internazionali, chi dalla tensione, chi dalle stregonerie difensive di Reja. E' vero che la Lazio trova due gol in tre azioni ma è anche vero che su due di queste azioni la sua proverbiale organizzazione difensiva viene ridicolizzata dall'intelligenza di Mauri e dalla pigrizia dei suoi mediani nessuno dei quali ha la prontezza di seguire il trequartista laziale. Certo le orrende prestazioni di Campagnaro (reduce da infortunio) e Aronica (a riposo negli ultimi due turni) lasciano pensare che (come speravo alla vigilia) sarebbero stati meglio Cruz e Santacroce, il primo perchè maggiormente capace di costruire gioco contro un avversario tutto chiuso dietro, il secondo perchè in evidente crescita di fiducia e che sarebbe stato per Sculli un osso ben più duro del Campagnaro appena recuperato. Prova a raddrizzare il match sullo 0 a 2 con soluzioni a metà tra il coraggio e la disperazione e, visto il rendimento dei tre nuovi entrati, le sue scelte vengono premiate. Comunque questa stagione continua ad essere un altro dei suoi eccezionali miracoli.

Arbitro: Banti: 4 - Continua a recitare la parte del grande arbitro, ma continua ad essere un arbitro di una modestia tecnica imbarazzante. Certo gli capita una partita difficilissima, con tantissimi episodi da valutare, ma pochissime sue decisioni (sue e dei suoi assistenti) appaiono davvero indovinate. Non alza i cartellini a punire il gioco duro, valuta in modo molto discutibile contatti a volte anche venali, non vede un controllo di mano clamoroso di Zarate nel primo tempo (meno male che tira poi su De Santis),  i suoi assistenti non vedono (buon per noi) il gol di Rocchi, concede un rigore a Cavani meno netto di uno che sarebbe dovuto essere concesso nel recupero per strattonata evidente di Dias, è esagerato nell'espulsione di Biava (se anche fallo c'era non si può parlare di Cavani lanciato a rete per chiara occasione da gol), si erga ancora a protagonista buttando fuori anche un galantuomo come Reja...insomma uno che da quando ha cominciato ad arbitrare ha sempre voluto fare il Collina con atteggiamenti irritanti da ducetto di periferia. Una vergogna della classe arbitrale, che col suo bell'aspetto da damerino imbronciato riesce sempre a farsi vedere molto meglio di quello che realmente è. Come avevo facilmente previsto alla viglia (leggi il mo post di giovedì sera) il Napoli oggi ha dovuto essere più forte anche del "signor" Banti di Livorno. E quindi la vittoria azzurra appare doppiamente preziosa: lo scorso anno, in una partita simile, con la Fiorentina in casa, uscimmo con le ossa rotte...

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