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domenica 3 aprile 2011

Quanto vale l'impresa di oggi? Altri 2 record e 6 tabù sfatati...

I record:

  1. di questo record nessuno se n'è accorto, nè prima della partita nè nei commenti post partita: io ce l'avevo nel cuore quando ne feci un accenno molto nascosto al termine della vittoria col Cagliari...per scaramanzia...il record dei punti in serie A del Napoli di De Laurentis e il record assoluto dei punti nei campionati di serie A con 3 punti a vittoria: oggi il Napoli, che nello scorso turno aveva già eguagliato i 59 punti-record della scorsa stagione, sfonda la quota di 60 punti e fissa un record che ha ancora ben 7 giornate per migliorare ulteriormente;
  2. un record, anch'esso eguagliato col Cagliari e battuto oggi, è quello di Cavani che con l'ennesima tripletta raggiunge quota 25 e torna a braccare Di Natale.
I tabu sfatati? Eccoli:

  1. prima sconfitta subita dalla Lazio nei match giocati alle 12,30
  2. seconda vittoria consecutiva in due partite consecutive casalinghe: statisticamente un risultato sempre difficile da conseguire, come ricordava lo stesso Reja, giustamente, quando era alla guida del Napoli
  3. prima vittoria del Napoli quest'anno dopo una sosta di campionato
  4. prima vittoria in casa sulla Lazio dopo 15 anni di astinenza
  5. prima vittoria contro una delle prime 5 in classifica: finora in questo campionato il Napoli, sia in casa che in trasferta, aveva sempre perso contro Milan (2 volte), Inter, Udinese e Lazio
  6. sfatato anche il tabù Banti, che lo scorso anno, con un altro arbitraggio "memorabile" aveva pesantemente contribuito, proprio in questo periodo, alla sconfitta interna azzurra contro la Fiorentina, infrangendo i sogni di Champions degli azzurri
Forse mi saranno sfuggiti altri record e altri tabù infranti, ma direi che già questi 8 risultati straordinari racchiudono il senso di una vittoria fondamentale come quella di oggi e di una stagione che si avvia ad essere, indipendentemente dall'esito finale della stessa, una delle più entusiasmanti della storia del Napoli.

Come entusiasmante, folle, incredibile è stata la partita di oggi, difficile, difficilissima come da me temuto alla vigilia per le svariate ragioni che ho ricordato giovedì e che si sono concretizzate oggi sul campo: dalla pressione psicologica, a Banti, dal caldo al catenaccio laziale, tutto sembrava oggi congiurare contro il sogno azzurro...dopo 57 minuti, 2 a 0 di Dias, con soli tre tiri in porta dei laziali e un Napoli paralizzato dal caldo e dalla tensione, ho sentito uno stadio ammutolito e io, che in genere non mi arrendo mai anche se la mia squadra sta perdendo 4 a 0, per un attimo ho provato, lo ammetto, una sensazione di resa.

E' vero che gli azzurri sembravano molto lontani dalle loro migliori giornate, ma è anche vero che la Lazio aveva sfruttato esattamente come avevo sperato per il Napoli alla vigilia, ogni minima incertezza dell'avversario.

Reja, pur non disponendo di alcuni uomini di qualità, ha costruito sì un catenaccio sigillando fasce e centrocampo, ma i suoi uomini non hanno mai rinunciato, soprattutto con Zarate, Mauri e Sculli, a tentare di insidiare la difesa azzurra e il Napoli ha sofferto tremendamente nel primo tempo le incursioni centrali di Mauri, che in una di queste trova un gol di eccezionale bellezza agevolata da una serie di contrasti a lui favorevoli e da una errata lettura tattica dei mediani azzurri.

Il Napoli, sia prima che dopo il gol laziale, non riesce a sviluppare azioni ariose e veloci: Maggio e Dossena trovano pochi spazi sulle fasce, Hamsik appare appannato anche se, alla fine del primo tempo, è lui a vantare l'occasione da gol più pericolosa, il Pocho rincula fin nella sua metà campo per cercare palla agevolando però in questo modo la fase difensiva dei laziali, Cavani è troppo solo là davanti.

Dopo lo 0 a 1, il Napoli già teso, contratto e poco lucido, offre 5 minuti di autentica "galleria degli orrori": Mauri taglia di nuovo come il burro la difesa azzurra ben imbeccato da Brocchi e fallisce di un niente lo 0 a 2, Campagnaro perde palla da ultimo uomo in un contrasto portato da Sculli e meno male che l'ex genoano cerca Zarate (in fuorigioco) anzichè puntare verso la porta di De Santis, Dossena protesta e perde la testa contro Banti per una banale rimessa laterale e meno male che il viareggino lo grazia ammonendolo soltanto.

Passati i cinque minuti di follia, che potevano costare molto più caro dello 0 a 1, gli azzurri provano invano a chiudere il primo tempo in parità, ma il vantaggio laziale non appare immeritato alla luce delle carenze evidenti della manovra azzurra.

La ripresa non offre molto di meglio e quando Dias brucia Campagnaro e De Santis raccogliendo una punizione dalla tre quarti sembra davvero che le streghe delle sconfitte interne con Parma e Fiorentina dello scorso anno debbano rimaterializzarsi...lo stadio tace, ammutolito e rassegnato ad una bruciante sconfitta e alla fine dei sogni già in parte spenti dalla vittoria rossonera nel derby di ieri sera.

Ma ecco che finalmente arriva una di quelle autentiche scosse ad altissima tensione che ha contraddistinto spesso le più straordinarie rimonte di quest'anno: un "uno-due" micidiale, su due calci piazzati dalle fasce di Lavezzi, dove la difesa laziale va in bambola e il Napoli si ritrova in un minuto sul 2 a 2.

Il Napoli riacciuffa partita e campionato, ma bastano pochi secondi per ripiombare nel dramma: dopo una carezza della sorte che "acceca" Banti e il suo collaboratore di fronte al gol evidente di Brocchi, De Santis non tiene un cross basso di Zarate e Aronica, in precipitoso ripiegamento difensivo, spinge la palla nella sua porta anzichè in angolo.

Poi Banti offre al Napoli un rigore non evidentissimo (con espulsione a mio avviso esagerata di Biava, considerando l'azione una chiara occasione da gol per Cavani) e il Matador trasforma il rigore più importante dell'anno.

Il 3 a 3, visto l'andamento del match, potrebbe essere considerato già un immenso risultato, ma gli azzurri, in linea con questa strepitosa stagione, non si arrendono e costruiscono, con il contributo fondamentale delle seconde linee, un gol che fa impazzire di entusiasmo anche gli osservatori neutrali: rinvio veloce lungo di De Santis, Lucarelli fa un'acrobazia per allungare il pallone di testa verso Mascara il quale a sua volta di testa, spalle alla porta, allunga ulteriormente la palla alle spalle della difesa laziale dove, come nell'ultima vittoria casalinga contro il Cagliari, spunta dal nulla il Matador che, come contro il Cagliari,  inventa un altro beffardo pallonetto a scavalcare Muslera che riesce solo a dare uno schiaffetto alla palla che si avvia beffardamente e lentamente verso la porta azzurra!

Esplode il San Paolo, esplode il tifo azzurro in tutto il mondo! E' fatta, è vittoria, all'ottantanovesimo minuto di una partita folle che mi ha ricordato nella sua drammaticità quel Napoli-Fiorentina 3 a 2 del 17 settembre dell'89, quando il Napoli finì sotto per 2 a 0 (anche allora con un gol capolavoro di Baggio), sbagliò un rigore con Maradona, al rientro dopo un lungo esilio argentino, barbuto e sovrappeso e appena entrato in campo, dopo un primo tempo in panchina, e poi la incredibile rimonta azzurra coronata dal gol vittoria di Corradini in extremis.


Quella vittoria, anche se era solo la quinta giornata, fu uno dei primi fondamentali mattoni del secondo scudetto azzurro: questa di oggi, unita alle sconfitte di Inter e Udinese, potrebbe essere un mattone fondamentale per una incredibile, leggendaria, strepitosa qualificazione diretta alla Champions del prossimo anno...e soprattutto strameritata!

La strada è ancora lunga: domenica prossima giochiamo a Bologna contro una squadra ieri umiliata a Brescia, che sembra aver perso mordente vista l'ormai pressocchè raggiunta salvezza, ma attenzione, perchè i rossoblu quest'anno li ho visti giocare in casa grandi partite con tono agonistico feroce e quindi dovremo andare a giocare lì con la massima attenzione, senza lo squalificato Cavani, ammonito oggi nel finale, in quello stadio dove lo scorso anno abbiamo perso.

E l'ammonizione di oggi del Matador può essere un altro segnale comunque positivo: sul suo capo pendeva da parecchie giornate questa diffida e se c'era un momento ideale per dover scontare una squalifica, forse quel momento è proprio adesso, per non rischiare di perdere il Matador nelle ultime e decisive partite per la corsa Champions a cominciare da quella con l'Udinese.

Mai come oggi la classifica ci arride: è vero che il Milan tiene le distanze, ma in fondo abbiamo staccato di nuovo un'Inter apparsa ieri in pezzi, fisicamente e moralmente (a proposito: che talento che è Ranocchia!), l'Udinese che sembrava inarrestabile (a proposito: occhio al Lecce di Jeda e del giovane talento Bertolacci che mi ha già attirato l'attenzione tutte le volte che l'ho visto giocare e contro cui dovremo giocare nelle prossime settimane) nonchè la stessa Lazio. Ma continuiamo a guardare una partita per volta...e non sottovalutiamo la trasferta di domenica prossima, sperando che...

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