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sabato 23 aprile 2011

Ragazzi, non mollate proprio adesso!

Quello che temevo in settimana si è realizzato: la mazzata di domenica scorsa si è fatta sentire sul morale degli azzurri e, nel contempo, il Palermo ha confermato di aver ritrovato fiducia e autostima attraverso i buoni risultati di Roma e Milano.

Ecco quindi in campo una squadra in evidente difficoltà fisica e psicologica contro una squadra rifiorita nella mente e nelle gambe. 

Il 2 a 1 finale, checchè ne dica Mazzarri, rappresenta una sconfitta onorevole per la quale gli azzurri, oggi in blu, devono ringraziare soltanto la scelleratezza degli attaccanti rosanero (in primis Abel Hernandez), incapaci di concretizzare le enormi e copiose occasioni da rete capitate sui loro piedi nel finale di partita con un Napoli confusionario, caoticamente sbilanciato in avanti. 

Il match inizia con un colpo di mano (e di fortuna per gli azzurri): un'autentica, insiegabile follia di Cassani offre al Matador la possibilità di riagguantare Di Natale in cima alla classifica cannonieri con il rigore che sigilla il gol numero 26 dell'attaccante azzurro.

Il Palermo però si rianima subito e il Napoli non riesce ad approfittare della situazione sulla carta tatticamente favorevole: gli azzurri mostrano grosse difficoltà sia a centrocampo, sia sul lato di Maggio (dove Balzaretti appare letteralmente indemoniato), sia negli uomini a supporto di Cavani, poichè nè Mascara nè Hamsik riescono ad offrire il loro contributo sia in fase di copertura sia in fase di ripartenza.

Il Napoli non riesce mai a rendersi pericoloso in avanti, mentre i rosanero creano continue situazioni di apprensione per la difesa azzurra: dopo qualche avvisaglia già nella prima mezz'ora, l'ultimo quarto d'ora del primo tempo vede in campo una sola squadra, il Palermo.

Al minuto 37, a conferma delle grosse difficoltà degli azzurri, Mascara è costretto a fermare Nocerino, già pericoloso in due occasioni, lanciato a rete e soltanto un minuto dopo, su palla persa sulla tre quarti dallo stesso Mascara, Balzaretti sorprende la difesa azzurra approfittando dell'errato posizionamento di Maggio troppo schiacciato su Campagnaro da lasciare sguarnito tutto il fronte destro della difesa azzurra.

Ma la grande ingenuità viene commessa proprio quando bisognerebbe congelare il pallone e portare all'intervallo almeno il pareggio: ma gli azzurri non ci sono con la testa e con le gambe e, dopo che già Nocerino, in un'occasione simile alcuni minuti prima, aveva "affettato" la difesa azzurra, così anche Migliaccio che impatta con Maggio in area mentre Nocerino va a realizzare.

D'Amato però (doppio grave errore) non concede il vantaggio e non espelle Maggio (già ammonito) per il fallo su Migliaccio che avrebbe una chiara occasione da gol, ma rimedia Bovo che batte De Sanctis e manda gli azzurri all'intervallo con una rimonta che ricorda quella in terra spagnola del Villareal.

Nella ripresa Mazzarri cerca di scuotere la squadra cambiando Maggio con Zuniga, ma il tema tattico della partita non cambia: il Napoli si spinge in avanti, affaticato nella mente e nelle gambe, con palloni disordinatamente lanciati in area con stucchevoli cross dalla tre quarti, mentre il Palermo riparte velocissimo con fulminanti contropiedi di Pastore, Ilicic e Abel Hernandez che potrebbero realizzare altri tre o quattro gol nelle enormi praterie lasciate dagli azzurri.

Soltanto per una quindicina di minuti, dal 15' allla mezz'ora della ripresa sembra che gli azzurri possano piegare la resistenza del Palermo che comincia a restare sulle gambe e a sentire la fatica della terza partita in otto giorni.

Ma il Napoli nemmeno in questo frangente riesce ad approfittarne per capovolgere o almeno riequilibrare le sorti della partita: solo uno sterile possesso palla e ridicoli cross dalla tre quarti sistematicamente preda dei colpitori di testa rosanero. 

Si fnisce con il Napoli, De Sanctis compreso, tutto proteso, inutilmente, nell'area di rigore siciliana senza idee nè tiri in porta...uno spettacolo da piangere per una squadra che, per quanto difesa dal tecnico a fine gara, denuncia una preoccupante, netta involuzione fisica e psicologica che preoccupa tantissimo in vista dello sprint finale.

Sembra davvero che gli azzurri siano in riserva, privi di energie fisiche e lucidità mentale ma le sconfitte di Lazio e Udinese permettono agli azzurri di mantenere le distanze in zona Champions, pur perdendo la seconda posizione a vantaggio dell'Inter (ma ai fini della Champions seconda e terza posizione non fanno differenza) con una giornata in meno da giocare.

Intanto da Genova arrivano "curiose" notizie dal fronte genoano: Milanetto, Palacio e Dainelli, diffidati, hanno fatto di tutto per farsi ammonire e saltare la trasferta di sabato prossimo a Napoli. Strano, no? No, non tanto...tra due settimane c'è un derby che potrebbe anche spingere in B una Samp oggi di nuovo vincente contro l'ormai retrocesso Bari ed evidentemente nessuno vuole mancare a questo appuntamento...e chi se ne frega della trasferta di Napoli!

Il tabù palermitano resiste anche quest'anno (da quando sono nato non ho mai avuto il piacere di veder vincere il Napoli a Palermo!): speriamo che almeno il tabù genoano (mai battuti i rossoblù in casa dal Napoli di De Laurentiis) possa infrangersi sabato prossimo e lo stanco motore azzurro possa finalmente rigenerarsi!

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