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mercoledì 2 febbraio 2011

Chievo, la kriptonite azzurra!

Vi ricordate la kriptonite, quella misteriosa sostanza capace di rendere l'invincibile Superman più fragile di una mammoletta?

Il Chievo è la kriptonite azzurra, perde 6 punti su 6 e soprattutto viene surclassato tatticamente come nella partita di andata.

Sconfitta, però, non inspiegabile, anzi spiegabilissima per una serie di fattori:

  • l'assenza pesante di un Pocho che, ricordiamolo, oltre a essere stato il migliore in campo domenica e aver devastato la Sampdoria, lo scorso anno fu l'artefice della vittoria esterna sul campo di Verona
  • il campo, al limite dell'impraticabilità, che rende difficile impostare il gioco e favorisce chi, come il Chievo, chiude tutti varchi e riparte, nonchè sfavorisce i "pesi leggeri" azzurri
  • la tattica di Pioli che crea una ragnatela di due, tre giocatori che aggrediscono il portatore di palla e che muove gli esterni sulle fasce a seconda delle circostanze sulla linea dei difensori e su quella dei centrocampisti per creare superiorità in mezzo al campo e sulle fasce
  • la fatica accumulata nei due incontri precedenti: certamente più peso nelle gambe (e nella testa) degli azzurri che in quelle del Chievo
  • l'incapacità di Mazzarri, ancora una volta, di trovare le giuste soluzioni tattiche dopo la lezione già subita nel girone di andata e qualche scelta di uomini già troppo affaticati dalle due partite precedenti (Cannavaro, Campagnaro, Gargano, Cavani, su tutti) e i troppi attaccanti schierati nella fase finale dell'incontro che hanno schiacciato troppo la manovra azzurra e hanno lasciato campo totalmente libero alle ripartenze del Chievo nel finale. Alla fine sbagliati anche i cambi, in particolare con la scelta di lasciare in campo due ectoplasmi come Maggio e Dossena e togliendo Zuniga che, sebbene confusionario, era in condizioni nettamente migliori dei due esterni azzurri
Se Atene piange (gli azzurri), guardandosi intorno, si nota che Sparta (le altre) non ride: solo il Palermo, per ora, approfitta davvero del turno infrasettimanale, mentre Milan, Lazio, Roma, Juve e persino la brillantissima Udinese di questi ultimi mesi segnano il passo con risultati davvero sconcertanti quasi come quello degli azzurri.

Questo mese determinante per il futuro della stagione azzurra comincia sotto pessimi auspici: si tratta di una serata storta, coincidente con un intenso tour de force, o dell'inizio di una parabola discendente?

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