Cerca nel mio blog

domenica 20 febbraio 2011

Le pagelle di Napoli Catania

De Sanctis: 6,5 - Nel primo tempo un palo gli conserva l'imbattibilità, nella ripresa vede i sorci verdi di fronte agli assalti catanesi. Sbroglia un paio di mischioni all'interno dell'area di rigore e chiude con sicurezza su due tiri da fuori di Lodi e Ricchiuti.

Santacroce: 6,5 - Luci e ombre, discreto in marcatura, ma nel primo tempo rischia di combinare un pasticcio facendosi rubare palla da Martinho in una delle sue progressioni offensive ed esponendo la difesa azzurra ad un pericoloso contropiede sventato poi da una diagonale di Aronica. Anche la ripresa è a due facce: non riesce a liberare il pallone di fronte al pressing catanese e si becca una meritata ammonizione, poi nel momento più critico riesce a ritrovare un minimo di tranquillità e il suo rendimento cresce. Nel finale i muscoli lo tradiscono e, vittima di crampi violenti, è costretto a fare il centravanti-boa e ce la mette tutta per offrire il suo contributo. Nell'ultimo minuto appoggia da fermo un assist di testa in contropiede per Cavani.

Cannavaro: 6 - Anche per lui una palla persa in fase di impostazione nel primo tempo, ma per fortuna crea molti meno danni del dirimpettaio. Alcuni interessanti e profondissimi cambi di gioco, specie per Maggio, che ravvivano un po' una manovra azzurra sottoritmo. Nella ripresa soffre le torri catanesi e qualche volta va in difficoltà esponendo la difesa azzurra a rischi notevoli.

Aronica: 6,5 - Chiude Bergessio lanciato a rete con una provvidenziale diagonale nel primo tempo, nella ripresa anche lui soffre l'assalto dei catanesi anche se in alcune occasioni libera con classe ed esperienza.

Maggio: 6 - Spinge molto, ma non sempre sfrutta il suo dinamismo e talora frena o perde il controllo del pallone. Certo che lo scarso dinamismo di Sosa e una arcigna marcatura degli etnei non ne agevolano il ritmo e l'efficacia di gioco. Offre un più continuo contributo nella ripresa con molte iniziative pericolose. Nel finale, complice i problemi fisici di Santacroce, viene richiamato sulla linea dei centrali.

Zuniga: 7 - Ha il merito di sbloccare il risultato, ma non solo. Cerca di crearsi spazi e di alzare il ritmo delle giocate azzurre. In forma straripante, anche nella ripresa offre sprazzi di classe e crea grossi imbarazzi sul lato destro catanese. Anche in difesa si distingue per importanti coperture.

Dossena: SV - Lotta e soffre durante l'assedio finale dei catanesi, cerca di offrirsi in avanti per tenere palla con un paio di imperiose discese, ma non viene trovato dai compagni.

Pazienza: 6 - Solito metronomo tattico ed equilibratore della squadra, ma con qualche fallo di troppo.

Gargano: 6 - Stavolta entra dalla panchina per gli ultimi 20 minuti. Tenta di chiudere gli spazi, ma il gioco del Catania, a scavalcare il centrocampo per cercare direttamente le punte, lo esclude in parte dalla partita e non ne esalta le qualità di filtro.

Yebda: 6 - Fa tanta legna come nelle sue giornate migliori, ma prende un cartellino giallo davvero stupido per una trattenuta prolungata sulla linea laterale. Anche lui in difficoltà nell'assedio finale del Catania.

Sosa: 5,5 - Ha il merito di procurarsi il rigore poi fallito da Cavani. Per il resto le solite luci, ma soprattutto le solite ombre, tra cui un'entrata al limite del rigore sullo 0 a 0 graziato da Gava.

Mascara: 5,5 - Tenta di tenere palla e far passare il tempo, qualche volta ci riesce, ma troppo spesso appare fuori dal gioco e non incide sull'equilibrio della gara.

Hamsik: 7 - Mezzo voto in meno per una stupida (anche per lui) ammonizione per andare a "difendere" le ragioni di Aronica colpito a gioco fermo da Schelotto. Non è così che Marek dovrebbe farsi valere in campo. Per il resto un primo tempo da 5,5 in cui illumina poco il gioco azzurro e il ritmo della fase offensiva azzurra ne risente. Cresce vertiginosamente nella ripresa dove si annuncia con un sontuoso tiro da fuori area parato da Andujar e poi si muove a tutto campo, cucendo gioco continuamente dalla sua tre quarti alla tre quarti avversaria con una continuità impressionante.

Cavani: 6 - Senza il Pocho fa fatica a procurarsi occasioni credibili. Se poi sbaglia anche un rigore dopo aver spiazzato il portiere, allora sembra proprio che non sia serata. Per fortuna manca un cross di Maggio dove cerca di impattare la palla con le mani alte (mamma mia , che rischio!). Un po' meglio nella ripresa, ma appare più affaticato del solito.

Mazzarri: 6 - Va bene fare turnover ma il tecnico sceglie, con una partita prevedibilmente bloccata, uomini dal ritmo troppo compassato (Yebda e Sosa su tutti), laddove servirebbe velocità di gambe e di pensiero. Certo non è facile sostituire uno come il Pocho e gestire al meglio una partita da vincere a tutti i costi prima del ritorno europeo e del match dell'anno col Milan. Nella ripresa inserisce giocatori di maggiore gamba e ritmo, ma ormai la partita ha preso una piega nella quale il centrocampo azzurro fa fatica a fare filtro e viene sistematicamente scavalcato da lanci lunghi sui quali i centrali azzurri vanno in difficoltà. Alla fine, quando ha sistemato, in teoria, la questione atletica in mezzo al campo, la partita non passa più di lì e si trova in inferiorità atletica nella zona dei centrali con un Santacroce infortunato che non può essere più sostituito. Neanche per lui una serata brillante, con una notevole eccezione: la sua scommessa, ormai vinta su tutta la linea, rispetto a Zuniga che non solo ormai rende da esterno sinistro on modo imperioso, ma diventa finalmente, dopo tanti tentativi falliti di un soffio nelle scorse settimane, decisivo sotto porta.

Arb. Gava: 5 - Se non fosse per Ayroldi, inanellerebbe ancora più errori del dovuto, tant'è che aspetta la segnalazione del suo collaboratore per dare il rigore al Napoli. Sulla gestione dei cartellini, li sventola con grande velocità (giustamente) contro Yebda e Hamsik, ma non prende provvedimenti contro la grave scorrettezza di Schelotto su Aronica a gioco fermo. Anche nella ripresa continua a non convincere, ma nonostante l'aperta contestazione del pubblico del San Paolo, riesce a non fare troppi danni.

Nessun commento:

Posta un commento