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giovedì 17 febbraio 2011

Gol non preso, bicchiere mezzo pieno...

Lo dico subito: in Europa, in partite scorbutiche come queste, e alla luce di un secondo tempo poco lucido e confusionario da parte degli azzurri, aver fatto 0 a 0, essere riusciti a non prendere gol in casa con due tipi come Nilmar e Rossi rappresenta un risultato di notevole valore!

Il Napoli parte forte grazie soprattutto alle imperiose discese di Maggio che sulla fascia destra ridicolizza più volte un nome di gran prestigio internazionale come Capdevilla che infatti, già frastornato dalle discese dell'esterno azzurro, compie quasi una frittata su incursione di Lavezzi.

Un po' tutti gli azzurri, però, e lo stesso Maggio, specie nei primi controlli di palla (ah, maledetto Jabulani!) trovano numerosi imbarazzi: questa "chiavica" di (non) pallone saltella continuamente, rimbalza e rende difficili sia i cambi di gioco in cui il Napoli è maestro sia le verticalizzazioni dalla tre quarti verso il centro area o verso gli esterni alle spalle dei difensori spagnoli: nel primo caso Lavezzi ne mette sue splendide per il Matador, ma in entrambe le occasioni il pallone arriva sempre leggermente lungo per la conclusione dell'uruguagio, mentre nelle aperture verso gli esterni, dove non arriva la precisione degli azzurri, ci pensa la perfetta tattica del fuorigioco degli spagnoli in cui spesso gli azzurri cascano ingenuamente.

Il primo tempo si chiude con il Napoli che meriterebbe la vittoria ai punti, ma nella ripresa gli azzurri perdono progressivamente convinzione, lucidità, ritmo e le giuste distanze tra i reparti, impensierendo sempre meno la difesa spagnola (tant'è che gli azzurri si sono rifugiati sempre più spesso in velleitari tiri da lontano) ed esponendosi sempre più alle ripartenze spagnole che alla fine però fanno danni solo nei confronti di Aronica che per non far fuggire Nilmar verso la porta si sacrifica fino all'espulsione per somma di ammonizioni.

Alla fine la sensazione è che il Napoli se riuscirà a difendersi con ordine e ad essere più preciso in ripartenze veloci e cambi di gioco, potrebbe sorprendere la difesa spagnola che, specie nel primo tempo quando gli azzurri hanno tenuto un ritmo più alto, sono apparsi molto lenti nelle chiusure sulle fasce nei pochi cambi di gioco riusciti da parte degli azzurri.

L'incognità è data dall'ambiente che il Napoli troverà in Spagna, dove tante italiane nel corso degli anni scorsi, ci hanno rimesso le penne. Se gli azzurri riusciranno a mantenere calma, ordine, giuste distanze tra i reparti e grande spirito di sacrificio, la velocità nel ribaltare l'azione potrebbe essere un fattore decisivo della sfida...anche perchè, ed ecco il bicchiere mezzo pieno, questo risultato costringerà i Sottomarini Gialli a cercare la vittoria, visto che il pareggio con gol qualificherebbe gli azzurri.

Sarà un inferno, sarà terribile, con i palazzi affacciati praticamente nello stadio ad appesantire ancora di più il fiato sul collo degli azzurri, sarà la "prova della morte", il "dentro o fuori" che potrebbe essere la più grande impresa del nuovo Napoli di De Laurentiis...e se così non fosse, grazie lo stesso, ragazzi!

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