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giovedì 17 febbraio 2011

Le pagelle di Napoli Villareal

De Sanctis: 6,5 - Solo un paio di parate a terra su tiri ciabattati di Rossi e Nilmar nel primo tempo. Una respinta molto più impegnativa sul finale di gara contro  Borja Valero.

Campagnaro: 6,5 - Attento in difesa e spesso pronto ad affiancare Maggio sul centro-destra come mediano di spinta aggiunto.

Cribari: 6,5 -  Nonostante dalle sue parti girino clienti poco raccomandabili, riesce a tenere compatta la difesa e si nota solo per uno svarione sulla tre quarti avversaria...ma lì per fortuna non fa danni. Ingenuo sul finale di gara, in due occasioni: in una si lascia superare da Borja Valero che tira verso De Sanctis e poi si fa ammonire nei minuti di recupero per una strattonata al limite dell'area azzurra.

Aronica: 6 - Tonico e attento, ma Nilmar lo fa dannatamente soffrire nel primo tempo, costringendolo ad una profonda diagonale per contrare il tiro del brasiliano verso De Sanctis e nella ripresa dove due volte il brasiliano gli va via a centrocampo e lui si ritrova due gialli sul groppone che lo escluderanno dalla sfida in Spagna tra 7 giorni. Intanto però il suo sacrificio estremo evita pericoli alla difesa azzurra dal più talentuoso degli attaccanti del Villareal.

Maggio: 6,5 - Nel primo tempo scava un solco profondo sulla fascia con discese imperiose, anche se inizialmente con controlli di palla non sempre precisi, causa "chiavica Jabulani". Una spina costante nel fianco sinistro della difesa spagnola. Nella ripresa perde lucidità e cala di rendimento buttando un paio di palloni nel nulla.

Dossena: 5 - Partita a due facce: primo tempo con tanta corsa, ma poca qualità, senza riuscire a mettere palloni importanti in area. Nella ripresa sparisce totalmente dal campo. E' un giocatore che mostra sempre più un grande difetto strutturale, rimasto ormai dopo oltre un anno in azzurro, ossia la sua autonomia che raramente lo porta ad essere continuo per non più di 60 minuti. Il Zuniga degli ultimi tempi si lascia preferire di gran lunga al laterale di Lodi.

Gargano: 6 - Va spesso venire i brividi, nel primo tempo in appoggio non commette errori di rilievo ed è essenziale per creare col suo dinamismo la parità numerica a centrocampo. Ma poi cala nella ripresa, perde lucidità e Mazzarri giustamente lo toglie per dargli fiato e stavolta mostra di aver imparato la lezione abbracciando affettuosamente il Mister.

Yebda: 5,5 - Sempre pronto ad abbassarsi per farsi trovare libero dai centrali e avviare l'azione offensiva. Ovviamente non con qualità eccelsa, ma non è dai suoi piedi che deve passare la costruzione della manovra azzurra. Non commette clamorosi errori, ma alla lunga non riesce ad alimentare con ritmo l'azione azzurra come nelle sue serate migliori.

Mascara: 5,5 - L'impegno c'è, ma incide davvero poco sulla manovra offensiva azzurra.

Lavezzi: 6 - Perde qualche contrasto nella fase culminante dell'azione offensiva, ma nel primo tempo mette un paio di geniali verticalizzazioni per Cavani putroppo non sfruttate dal Matador. A lui si deve l'ammonizione di Capdevilla dopo un'ubriacante dribbling sul lato di Maggio, fattore tattico poi totalmente lasciato non sfruttato nella ripresa dove il Pocho si muove, con meno dinamismo e lucidità, sul lato di Dossena. Anche lui perde brillantezza e idee e per la manovra offensiva azzurra si fa notte fonda.

Cavani: 5,5 - Tanto impegno, anche con i soliti ripiegamenti difensivi, ma nel primo tempo, non trova il tocco decisivo su due palloni "di platino" messigli sui piedi dal Pocho, ma troppo veloci vista la leggerezza della "chiavica-Jabulani". Nella ripresa viene imbrigliato nella tattica del fuorigioco spagnolo di cui la beffa del gol annullato rappresenta il simbolo.

Hamsik: 5 - Ha oltre 30 minuti a disposizione ma si perde nel marasma azzurro della ripresa e non mette ordine, fosforo e fantasia che servirebbero come il pane.

Pazienza: 6 - Cerca di tenere in equilibrio un centrocampo che quando entra lui ha perso lucidità e distanze giuste.

Sosa: 5,5 - Anche lui non incide nei 15 minuti che Mazzarri gli mette a disposizione.

Mazzarri: 6,5 - Ottima organizzazione in fase di non possesso dove il tecnico addestra i ragazzi a chiudere ogni direttrice di passaggio, anche se nella ripresa i suoi perdono qualche distanza e lasciano qualche varco in più. Manca un pizzico di velocità e precisione in più, ma ricordiamo che in Europa League si gioca con "la chiavica" (cioè il Jabulani, il primo "non pallone" della storia del calcio). Tenta di scuotere la squadra con alcuni cambi nella ripresa, dove avrei provato a gettare nella mischia il dinamismo di Zuniga.

Arbitro: Clattenburg (ENG): 7 - Distribuzione oculata di falli e cartellini, non facile il compito dei guardalinee vista l'applicazione esasperata del fuorigioco da parte degli spagnoli. Talvolta fischiati quando non ci sono e talvolta non fischiati quando forse ci sono. Due dubbi su un braccio galeotto non troppo evidente di Gargano su una punizione spagnola al limite dell'area e, più evidente, su un cross di Dossena respinto in angolo con un braccio molto alto di Borja Valero. Complessivamente un buon arbitraggio.

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